Testa del Furggen


DOMENICA 11 MAGGIO 2025
Incerti fino all’ultimo se optare per sabato o domenica vista la meteo “ballerina” alla fine ci orientiamo per la domenica, giorno che, solitamente, è maggiormente preferito dai soci. Le continue relazioni su GULLIVER della Testa del Furggen ne fanno un quadro non particolarmente positivo, insistendo sulla mancanza di rigelo e sulla veloce comparsa di nubi che rendono la discesa, nel c.d. “White-out” tutt’altro che facile.
Partiamo alle 5,45 da Torino, forse avremmo dovuto anticipare ancora di più ma ci sembra di pretendere già parecchio così…. Del resto si tratta solo di 1485 metri di dislivello per arrivare ai quasi 3500 della vetta….
In venticinque lasciamo così il piazzale semi-deserto di una Cervinia fantasma; attraversate poche vie siamo sulla pista dove ormai fanno la loro comparsa poche lingue di neve miste a fango, prodotto delle alte temperature dei giorni scorsi.
Ma dopo pochi metri di salita “saggiando” la neve è evidente che questa notte ha gelato per cui la “pappa” da tanti citati non la troveremo ed infatti salendo la neve è abbastanza dura.
Una non felicissima scelta di itinerario ci obbliga a scarrozzarsi gli sci in spalla ma è di nuovo questione di pochi minuti e, rampant agli sci, guadagnamo ben presto i valloncelli superiori in una giornata spaziale, caldo il giusto, con l’imponente mole del Cervino sopra la testa.
Due rapidi compattamenti e poi ci sfilacciamo un pochetto con il gruppo di testa che in breve si ritrova sulla terrazza dell’arrivo della vecchia funivia costruita nel 1952 per un capriccio del Conte Lora Totino.
L’impianto ha funzionato fino al 1993 poi in seguito ad un guasto la funivia non venne più ripristinata a causa degli alti costi e dello scarsissimo ritorno economico.
Diventando così metà ambita dei tanti sci-alpinisti che percorrono ogni anno i quasi 1500 metri di dislivello per ritrovarsi sulla terrazza innevata, sulla massima sommità con un panorama mozzafiato.
Alcune nuvole ci fanno compagnia rendendo la discesa quasi impossibile ma è questione di pochi minuti e poi, sebbene il cielo non sia più sereno, la visibilità torna ottima e perdendo rapidamente quota ci ritroviamo sulle piste, ormai abbandonate che ci riconducono quasi fino in paese, sci ai piedi.
Il cielo plumbeo e qualche chicco di neve mista a pioggia non ci scoraggiano dall’allestire il puntuale tavolino e siamo ancora premiati potendo gozzovigliare senza che la meteo peggiori ulteriormente.
Saluti, baci, abbracci e….ci si rivede tra due settimane per l’ultima gita intorno al Pic d’Asti. Mentre la cena di fine anno è stata programmata per Mercoledì 18 Giugno, probabilmente in stile “tavolino” , visto che ci riesce bene…..

Emmecì

A questa relazione aggiungo le mie menzioni speciali: a Paolo che nonostante fosse prossimo alla morte è arrivato al colle, al formaggio tartufato di Giovanni e al genepy (mooolto alcolico) di Marco.