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Fine Aprile al Sommeiller

ATTENZIONE !!!

GITA SOCIALE

ANTICIPATA AL SABATO !!!
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Proseguendo sulla linea finora adottata di scegliere la giornata con le migliori condizioni meteo-nivologiche per la gita sociale, anche questa volta la scelta è ricaduta sul Sabato del lungo weekend del 1° Maggio.
Speriamo di fare in questo modo cosa gradita ai più e di non penalizzare quasi nessuno.

Sabato 29 Aprile 2017

Punta Sommeiller 3332m

Grange della Valle 1800m – Dislivello: ~1550m – Difficoltà: BSA
Capogita: Michelino Giordano e Stefano Oldino

La gita è una classicissima della Valle di Susa e non ha certo bisogno di presentazioni.
Il percorso si presta comunque a diverse varianti, sia per quanto riguarda la salita che la discesa, alcune delle quali particolarmente dirette e quindi valuteremo in base alle condizioni della neve la possibilità di salire per i canali delle Monache e/o del Beuri e pertanto

E’ obbligatorio avere RAMPONI E PICCOZZA al seguito

La gita si svolge con auto private.

Ritrovo h. 5.30 – Parcheggio Almese

(Uscita Tangenziale Avigliana Ovest)

Se quindi volete prendere parte a questo grandioso inizio di fine-stagione non vi resta che chiamare o scrivere a Mike o Stefano:

michelinogiordano@libero.it – tel. 333.6522234

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

A Sabato!


Le iscrizioni saranno accettate solo entro le ore 14 di Venerdì 28 Aprile
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Il Mezzalama de noi artri

Nel sabato dedicato alla più famosa gara di scialpinismo d’Italia perché non organizzare una sociale?
Non siamo mica da meno di tutti quegli atleti che si allenano tutto l’anno trascurando le loro famiglie, lottando con le tentazioni gastronomiche e, perché no?, nettamente più brutti dei soci del GSA.

E per farlo ci rivolgiamo ad una persona che il Mezzalama l’ha fatto e quest’anno ha deciso di non partecipare per non far sfigurare i concorrenti anticipandoli al traguardo e facendosi trovare all’arrivo con un cocktail in mano contando le decine minuti di ritardo sul suo tempo…!

E quindi il percorso è degno della ben più conosciuta gara: ci saranno saliscendi, svariati ripellamenti, un tratto in cresta, cecchini lungo il percorso, branchi di lupi e gendarmi francesi alla partenza.


Andiamo con ordine.

Ritrovo a Monginevro subito dopo la frontiera per dare quel tocco di internazionalità alla sociale.

Partenza lungo la pista in direzione di Serre Tibaud con una decina di minuti sci a spalle, si sale compatti trainati da Orfeo e in breve arriviamo al colle dell’Alpet dove troviamo il primo cancelletto che tutti riusciamo a superare.

Si spella e si scende in direzione del colle dei Trois Freres Mineurs che va raggiunto ripellando, al colle troviamo anche il pubblico ad incitarci: due scialpinisti alle prime armi che nell’ordine prima perdono gli sci e poi chiedono “Ma dove andate? Lassù? Ma si può salire? Noi non possiamo perché abbiamo tanti figli!”.

Ci lasceranno col timore dentro che la salita sia troppo anche per noi… ma noi ce ne freghiamo e continuiamo a salire prima con gli sci e poi con i ramponi.

Quando Davide dice che a lui i ramponi non servono Orfeo gli risponde che li deve mettere altrimenti glieli fa mangiare: chiaro e conciso.

Cambio di assetto e caricandosi lo zaino sulle spalle Giorgio con la sua flemma cita la massima del giorno: “Si dice che gli sci si mettono a capanna sullo zaino pvopvio (pizzica un po’ la R) nel momento in cui è il culo che ti stai facendo a capanna”.

Saliamo lungo il canalone e io sto con gli ultimi che non sono molto avvezzi all’utilizzo di quello strano ammennicolo che è il rampone: Mauro e Roberto.

Proseguiamo ed arriviamo alla Punta dei Rochers Charniers (secondo cancelletto): la musica di momenti di gloria sarebbe stata adatta.

Iniziamo la traversata di cresta verso la Chalanche Ronde, molto più estetica della Cresta del Castore, che ci fa sentire estremamente fighi.
Al colle dell’Asino la prima delle due Cristine, che non ha capito che l’educazione non è cosa del GSA, posa gli sci “per non dare fastidio al gruppo dato che il primo pendio è ripido” (!!??!).

Cima della Chalanche Ronde e terzo cancelletto, pensavamo di trovare un punto di ristoro ma l’organizzazione ha lasciato molto a desiderare.

Discesa per il pendio OS dalla cima con Germano che ci insegna a mettere gli sci, li posiziona senza pelli in salita e se li aggancia.
Silvia che, oltre a fare la Capogita, insegna matematica e fisica pensa subito alle leggi del piano inclinato ed ha la conferma che non sbagliano, il soggetto infatti cade ancora prima di mettere il secondo sci.

Discesa verso la Francia su neve ottima e dura dove Stefano dà lezioni a tutti facendoci vedere come si scia… una parte del gruppo si aggrappa alla nozione di minimo sindacale e si ferma sotto al colle, fra questi ovviamente la ex-first lady Lucia che fa le gite solo perché prima si fa colazione e poi si mangia il panino, meglio se con il Chinotto.

Una parte prosegue ancora su neve spettacolare per un po’ e poi tocca a tutti di dover ripellare per la seconda volta, il caldo fa brutti scherzi: Mauro ed il sottoscritto credendosi su una spiaggia spagnola abbozzano un dialogo in castigliano, boh…

Ritornati al Colle dei 3FM (scritto così mi sembra più moderno) passiamo il quarto cancelletto e scendiamo di nuovo in direzione di Monginevro ma non essendoci neve fino in fondo… ripelliamo per la terza volta e risaliamo al colle dell’Alpet: quinto ed ultimo cancelletto prima del rush finale.

Tutti partono dal colle e io che sto chiudendo mi attardo aspettando una infaticabile lingua dell’altra Cristina che continua a parlare ininterrottamente da 7 ore e 32 minuti lamentandosi che è stanca!
Il cancelletto la prossima volta glielo daremo in testa…

Giù per la pista e con cinque minuti a piedi siamo tutti all’auto!
Dato che a questa gara si compete in squadre da tredici… abbiamo vinto tutti!

Grazie ad Orfeo e Silvia per la bellissima gita!

stefano


Fotografie di Stefano Oldino e Roberto Vergnano

Sorpresona post-Pasquale

Se siete rimasti delusi dalla sorpresa che avete trovato nell’uovo Pasquale aperto i giorni scorsi ecco che ci pensa il GSA a farvi una bella sorpresa anche se con una settimana di ritardo.

Infatti, stanti le splendide condizioni meteo e di innevamento di questo periodo e nonostante la contemporaneità del Raid che porterà un bel gruppetto di amici da Chamonix alla Valpelline, abbiamo deciso di recuperare nel prossimo weekend l’unica gita che quest’anno siamo stati costretti ad annullare per le cattive condizioni.

E la sorpresa che ci riservano i nostri Capogita è di quelle da leccarsi non solo i baffi ma anche le orecchie!

Sabato 22 Aprile 2017

Rocher Charniers 3063m

+

Chalanche Ronde 3042m

da Montgenevre 1820m – Dislivello: ~1600m – Difficoltà: BSA
Capogita: Orfeo Corradin, Silvia Previale e Stefano Oldino

La scela del Sabato anzichè della Domenica è legata alla minore probabilità di vento indicata dalle previsioni meteo.

Un concatenamento quindi piuttosto originale di due mete prestigiose.
Il tratto fra la punta dei Rochers Charniers e quella della Chalanche Ronde passando per il Passo dell’Asino pur non presentando particolari difficoltà è a carattere alpinistico e pertanto

E’ obbligatorio avere RAMPONI E PICOZZA al seguito

Dalla punta della Chalanche Ronde si scenderà nell’alto Vallon de l’Opon (un breve tratto OS che si può comunque eventualmente scendere con picozza e ramponi) da cui risaliremo al Col des Trois Frères Mineurs e poi al Colle dell’Alpet per rientrare sci ai piedi a Montgenevre.

Date le caratteristiche del percorso saranno necessari più ripellamenti e quindi si raccomanda di controllare con cura lo stato della colla delle pelli.

La gita si svolge con auto private.

Ritrovo h. 6.15 – Parcheggio Almese

(Uscita Tangenziale Avigliana Ovest)

Secondo Ritrovo h. 7.30 – Montgenevre

(piazzale a sinistra dopo la Gendarmerie)

Chi intende trovarsi a Montgenevre è pregato di comunicarlo al Capogita.

Nella serata di Mercoledì 19 Aprile LA SEDE NON SARA’ APERTA.

Quindi, se non volete perdervi quest’ occasione unica, potete chiamare o scrivere a Stefano:

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

A Sabato!


Le iscrizioni saranno accettate solo entro le ore 14 di Venerdì 21 Aprile
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Poker in Valle Maira !

Due più due giornate piene di sole, belle salite e ottima compagnia non sono una opinione ma una matematica certezza con il GSA, grazie al contributo di madame météo, di Enrico e gli altri Capogita ed ovviamente della Val Maira!

Anche se non proprio tutto è andato per il verso giusto, purtroppo!

Ma andiamo con ordine: grazie agli straordinari settimanali di Mike il gruppo parte Sabato già conscio di chi sarà il suo equipaggio sino alla metà del primo giorno del week end e della prima sociale.

Raggiunta la Val Maira lasciamo le macchine in quel di Viviere da dove partiamo, quasi sci ai piedi, per il Monte Vanclava 2877m.

Sin dalla mattina al bel tempo si sono anche unite temperature elevate che renderanno poi il rientro poco agevole a causa di una neve poco portante.

Ci dirigiamo nel vallone Roccietta e già il panorama si apre su mete note e meno note ai più.

Dal colle della Scaletta, eccettuato un brevissimo tratto, il gruppo guadagna sci ai piedi la dorsale del Vanclava e qui, mentre alcuni hanno raggiunto la cima, accade il fattaccio: la spalla di Guido ad una inversione, a qualche metro dalla cima, decide di dare forfait!

Pronto l’intervento delle dottoressa e delle infermiere per soccorrere il povero infortunato al quale però non possono essere di sollievo.
Si chiamano i soccorsi e in breve Guido viene prelevato e trasportato via elisoccorso in ospedale.

Nel frattempo il gruppo si avvicenda al colle sotto la Cime del Vanclava e, ammirata la aerea vista dalla vetta sull’Oronaye e parenti stretti, ridiscende.

Qui un gruppo guidato da Enrico opta per una scorciatoia per evitare il lungo traverso dalla dorsale al colle.

Il canale presenta neve un po’ pesante ma regala qualche piccola emozione anche ai novizi del genere.

Il gruppo si divide in due: i ripidisti accennano una attesa ma oramai i tempi, a causa del soccorso, si sono dilatati oltre il dovuto e così alla fine ci si ritrova poi tutti alle auto ove si allestisce più che un tavolino un picnic.

Tutti e 32 i partecipanti (tranne uno) sono soddisfatti!

Salutati gli avventori del sabato, i rimanenti si insediano al Rifugio Campo Base ad Acceglio.
Durante la cena Guido, un poco strapazzate dalle manovre dei conciaossa si ripresenta eroicamente redivivo al gruppo e si guadagna così l’applauso generale!

Rifugio ampio e buona cucina ed una luna piena accompagnano i sonni per la meta del giorno dopo:il Monte Maniglia 3177m.

Al mattino si parte in auto e poi, dopo un breve portage, mettiamo gli sci per risalire parzialmente il vallone di Autaret e poi, dopo un lungo e ripido canale, il vallone di Ciabriera.

Dopo il ricompattamento presso le Basse di Terrarossa il gruppo guadagna la Cima del Maniglia sotto un sole splendido e purtroppo temperature in salita.

Alcuni optano per una discesa più diretta mentre gli altri si godono il bel canale di discesa e poi una poco piacevole e sfondosa ultima parte.

Alle auto scatta il tavolino su di un pulpito roccioso che però non fa demordere i nostri famelici compagni tanto che persino Guido, pur di non perderselo, ci ha stoicamente raggiunti!

Termina quindi il w.e. e al rientro, ringraziato e salutato Enrico, rimane lo zoccolo duro degli storici del GSA più qualche news entry per la due giorni di Raduno.

Nuovamente al mattino del terzo giorno si presenta implacabile un cielo sereno mentre i nostri ritornano nuovamente con le macchine alla partenza del luogo precedente, però questa volta con l’intenzione di compiere un anello tra ìl vallone del Maurin e quello dell’Infernetto, collegandoli con la salita al Monte Ciaslaràs 3002m.

Lunga ma non faticosa salita nel vallone, poi cerchiamo il pendio di salita e trovatolo, il colle, già opportunamente tracciato da Mike la notte precedente.

Dal colle alla cima ramponi e in breve tutti ed 11 siamo sulla cima, con il solito noiosissimo tempo stupendo e vista meravigliosa.

Annoiati da tanta grazia discendiamo, alcuni con scarponi slacciati per il gran caldo, il bel pendio e poi il lungo vallone che ci adduce direttamente al tavolino su pulpito roccioso.

Concludiamo le formalità con una bella birra e una buona cena seguita da chiacchierata e concertone.

Il raduno si conclude con una salita, purtroppo anch’essa sotto un bellissimo cielo azzurro e sole caldo, all’ Auto Vallonasso 2885m con tutti e 9 i partecipanti rimasti giunti in vetta.

Magnifica e spettacolare la vista sull’Oronaye.

Questa volta la neve ci regala qualche bella curva in più, ma il caldo più in basso vince.
Tuttavia giungiamo nuovamente a Viviere tutti interi e soddisfatti per le ottime idee e salite.

W LA VAL MAIRA

alberto


Fotografie di Guido Borio, Emilio Candutti, Davide Ghigliano, Michelino Giordano, Livio Topini, Alberto Torazzo.