Come per magia…
Sabato 2 Marzo
Bric Boscasso 2589m e Cima della Costa dell’Orso 2429m
Tutto inizia sabato mattina alle 6.45 al Mirafiori Motor Village con il primo ritrovo per tutti quelli che han deciso di partecipare alla due giorni.
Siamo in quindici e tutti scalpitanti, partenza direzione Val Maira dove il nostro agente di zona Enrico, nome in codice cuccimaira, ci aspetta.
Dopo una non rapida deviazione alla Gentil Locanda di Ponte Marmora dove una crostata ancora calda rallenta un po’ il programma, alla fine raggiungiamo Chialvetta.
Parcheggio strapieno !
Un po’ qua ed un po’ la riusciamo a sistemare anche le nostre auto e dopo il solito cancelletto ARTVA si inizia a salire in direzione Boscasso.
Guardiamo lassù la pala dell’ Auto Vallonasso facendoci un pensierino ma poi la scartiamo perchè non sembra così sicura (e i fatti della giornata ci daranno ragione…).
Superando via via i gruppi incontrati alla partenza arriviamo a Pratorotondo dove si fa una prima pausa: il caldo è veramente forte e si iniziano a vedere vari striptease.
Si riparte, salita in mezzo al bosco in gruppo sempre ben compatto, si supera anche il gruppo dei “colleghi” liguri di Arenzano e ci si dirige verso il colletto che anticipa la vetta del Boscasso.
La cima ha un aspetto ardito ma con un minimo di attenzione raggiungiamo tutti la postazione fotografica di fianco alla croce.
E’ ora di scendere!
Ma mica dalla via di salita!
Enrico ha promesso la traversata e traversata sia!
Venti metri su neve inconsistente toccando un po’ di pietre (ahi) ed ecco che siamo dall’altro lato.
Giù per il canalone di bella polvere, peccato il poco fondo e le molte pietre… ma facendo un po’ d’attenzione si riesce anche a divertirsi.
Arrivati al fondo del pendio arriva la proposta: e se concatenassimo un’altra salita e un’altra traversata?
In undici siamo d’accordo e ripelliamo, in cinque decidono per la discesa e il relax al parcheggio assolato di Chialvetta.
Saliamo velocemente lungo un canale che ci porta con un’ultima deviazione a sinistra alla quota 2429m a sud del Piutas.
Riposo, ricompattamento e giù dall’altro lato di nuovo su splendida neve peccato anche qui senza fondo … chi riesce a sciare leggero e bilanciato urla di gioia, chi (come me) carica tanto in curva urla per qualche raschiata contro i sassi …
Vabbè!
Giù verso Chialvetta su neve più pesante con una sorpresa: ci tocca risalire 50m a piedi per riprendere il vallone giusto.
A questo punto però nessuno se ne preoccupa e poco dopo siamo al parcheggio a festeggiare con tavolino in versione soft: dovremo pur avanzare qualcosa per domani!
Ascoltiamo pazientemente i brontolii del Presidente che cerca di spiegarci che non si inizia dal dolce per poi passare al salame ma non gli diamo retta.
La torta di Silvia è troppo buona!
La versione commerciale non regge il confronto…
Anche il Torrone al Limoncello non pensiamo sia da ripetere.
Dopo esserci trasferiti a Preit di Canosio ci sistemiamo nella locanda Lou Lindal, dove una bella doccia cancella ogni traccia di fatica e l’attesa della cena la trascorriamo studiando già il programma per domani.
E la serata alla locanda Lou Lindal?
Beh, di questa si era impegnata Silvia a fare il resoconto, ma al momento il pezzo non è ancora arrivato in redazione.
Pare abbia iniziato a scriverlo mentre stamane spiegava i Teoremi di Euclide e di Talete ai suoi allievi.
Poi ha cercato di coinvolgerli ed ha fatto fare loro una verifica mettendo in una formula il numero dei partecipanti, i pesi corporei, l’ora di partenza ed i metri di dislivello per farne un’equazione con le calorie della torta d’erbette, delle lasagne, della polenta e cinghiale e della deliziosa torta che abbiamo gustato nel refettorio della bella locanda!
Hanno preso tutti 4 perchè il risultato non tornava.
Si capisce.
Si è dimenticata di inserire nei dati del problema il giro di Genepy del dopo cena !
Questi professori …
Domenica 3 Marzo
Punta la Piovosa 2601m
Oggi finalmente nessuno si è alzato per fare lo zaino alle 3.30 o per mettere le pelli alle 4.45: alle 7.30 tutti dormono ancora e gli insonni giacciono nel letto senza disturbare il sonno dei capigita.
Colazione di nuovo abbondante (ma dove l’avremo messa?) e si parte alla volta di Torello dove ci raggiunge il gruppo partito alle 6.45 da Torino.
Ci si conta un po’ di volte perchè 32 siamo iscritti e 32 dobbiamo essere e quando i conti tornano, via al cancello ARTVA dove ne becchiamo uno spento!
Pagherà da bere alla prossima sociale…
Saliamo in gruppo abbastanza compatto con ritmo costante, ci ricompattiamo un paio di volte lungo il percorso prima di raggiungere, con un tratto un po’ carico attraverso il quale passiamo distanziati, il crestone che ci porta in vetta.
La distanza fra i primi e gli ultimi neppure oggi è imbarazzante e quindi c’è tempo di riposarsi e godersi il sole caldo che splende sulla cima.
Anche oggi la gita è in traversata, siamo infatti saliti per un itinerario poco conosciuto (mica per niente ci abbiamo il local che conosce tutto …) e scendiamo sulla via di salita classica.
Ci dividiamo in tre gruppi per gestire meglio la discesa e si parte lungo il crestone stretto e suggestivo e poi giù su pendii di polvere sempre con fondo portante che oggi fa ululare solo le ugole e non le solette.
Dopo 600m di discesa si sente il lavoro del sole e la neve pian piano inizia ad appesantirsi; si fa più attenzione ma si scende lo stesso … cercando anche varianti meno ortodosse e, specie nel nostro terzo gruppo, meno arate.
Breve tratto sul bordo della strada e poi di nuovo lungo i pratoni fino ad arrivare sci ai piedi alle auto.
Ovviamente chi è arrivato prima si è dato da fare e troviamo già imbandito il solito tavolino postgita che non solo riequilibra il dispendio calorico della giornata ma permette anche di ricaricarsi per la settimana di lavoro in agguato.
Ottima la torta ai carciofi di autore al momento ignoto, memorabile il salame di cioccolato di Bruna e si dice lo stesso del budino di Cristina (chi ha avuto la fortuna di assaggiarlo).
Un sentito ringraziamento ad Enrico che dopo averci trovato una bella sistemazione in una Valle gettonatissima in questo week end è riuscito anche a riservarci una miriade di vallette e valloncelli pieni di polvere e quasi intonsi e a Silvia che in questi due giorni non si è risparmiata nè a parole (e ne dice veramente tante anche mentre sale, ma come farà?) nè nei fatti facendo da elastico fra i runners di testa e la nostra più tranquilla chiusura.
Il terzo capogita, che scrive, che si chiama Stefano e non Brontolo come qualcuno sostiene, che ha sempre qualcosa da ridire sulla neve e che arriva a discutere per venti minuti in cima alla Piovosa, col Presidente e non solo, riguardo al numero di stelle da attribuire alla gita di ieri, ringrazia tutti i partecipanti.
E allora come concludere se non semplicemente dicendo che …come per magia il fine settimana in Val Maira è stato perfetto?
Fotografie di Walter Actis, Guido Bolla, Bruna Brunetta, Marco Centin, Enrico Leinardi e degli amici “genovesi” Adele ed Antonio Piccinini!
Queste e molte altre foto di possono inoltre trovare e scaricare negli album di Giovanni, di Marco e di Walter.