Sabato 12 e domenica 13 maggio, grazie alla determinazione di Orfeo, il nostro Gruppo è riuscito, finalmente, a rispettare il programma gite.
E che gita!
La mitica Grande Casse nella Vanoise con i suoi 3855m rappresenta un “piccolo” must nel cassetto di ogni sci-alpinista a causa del ripido canale di salita che la rende discretamente “ostica”.
La quota, l’ambiente, l’avvicinamento, il panorama ne completano il meritato appeal di cui gode.
Già solo il viaggio di andata rappresenta una prova di pazienza: si parte da Torino alle 10,00 e si percorrono i 250 km lasciandosi Albertville alle spalle.
Da Pralognan (noto centro sciistico invernale in questa stagione praticamente deserto) si sale ancora di cento metri per giungere alla frazione Les Fontanettes 1455m da cui, sci in spalla ovviamente, risaliamo i secchi e desolanti pistoni da sci che fino a poche settimane fa erano percorsi da migliaia di pistaioli.
Dopo un’oretta, intorno ai 2300 m, possiamo mettere gli sci ed in breve, oltrepassata la spettacolare Aiguille de la Vanoise, arriviamo ai tre casolari che costituiscono il rifugio del colle della Vanoise, più raramente chiamato Felix Faure a m 2517.
Il vitto è “alla francese” ; curioso che come secondo, dopo il consueto minestrone knorr, ci venga servita pasta con abbondante ragù, peraltro neppure disdicevole.
La meteo per la domenica, nonostante il sabato pomeriggio si consumi tra bagni di sole sui prati circostanti il rifugio, non e’ magnifica ma non ci lasciamo scoraggiare.
Dopo la colazione alle ore 5,00 si parte accompagnati da un fastidioso venticello.
La salita, ripidissima e fatta chi in sci chi con i ramponi, avviene piuttosto celermente e siamo quasi tra i primi a giungere in punta.
Qualche fastidioso cumulo impedisce una costante nitida visione anche se il panorama, che a tratti può solo essere intuito, è di tutto rispetto.
Si vedono il Monte Bianco, La Grande Motte, tutte le “nostre” montagne intorno al Moncenisio da cui siamo ad un tiro di schioppo…
Dopo la sosta di rito, disturbata dal solito fastidioso vento, ci prepariamo per la discesa.
Tutti siamo un po’ tesi per il famigerato canale che essendo esposto a sud-ovest prende il sole tardi lasciando così una lastra di neve gelata al posto di una facile e sicura copertura nevosa.
Ed è all’inizio di tale canale che un nostro socio scivola trascinandone con sé un secondo.
Bilancio finale: legamento crociato del ginocchio rotto il che ci obbliga a chiedere l’intervento dell’elicottero.
Il soccorso è celerissimo: dopo soli 20 minuti dalla chiamata al 112 (siamo in Francia!) giunge l’elicottero della Gendarmerie che, dopo avere immobilizzato l’arto, imbraca il ferito e lo porta via.
L’altro componente deve consuntivare alcune abrasioni e la perdita di uno sci che lo obbligherà a proseguire la discesa fino alle auto a piedi.
Noi proseguiamo la discesa sulla neve che, complice la quota e l’avanzare del giorno, diventa sempre più molle e facile e dopo avere recuperato il materiale in eccesso lasciato all’imbocco del canale ci dirigiamo verso il verde, verso la primavera, verso il caldo fondo valle.
A Bozel, pochi km a valle di Pralognan, recuperiamo il nostro infortunato: una seduta presso il Cabinet Medical locale ha evidenziato la diagnosi già detta.
Ad Ivo gli auguri vivissimi di tutto il GSA per una pronta e completa guarigione