Dopo il fallimento dell’anno scorso, l’obbligo dello spostamento di data di quest’anno (di 24 ore), la meteo ballerina che fino a pochi giorni fa dava brutto per sabato era ovvio che avessimo un po’ il dentino avvelenato con questa signora Nera della Grivola…
Ed invece, come per miracolo, tutto si aggiusta all’ultimo: meteo perfetto, rischio valanghe DUE. La neve è pochissima… ci vuole fantasia ad immaginarsi enormi valangoni con quel poco che c’è!
Veloce viaggio in VdA (Val di Cogne) e lasciamo subito un’auto a Epinel dove contiamo di scendere. Ci spostiamo poi a Valnontey e cominciamo il lungo portage che terminerà soltanto 300 metri più in alto in corrispondenza di un noto ponticello.
La temperatura è gradevole, la neve ancora dura, saliamo ancora al sole ed i primi arrivano al rifugio ancora prima del tramonto.
Ottima cena alle 19,30. Siamo l’unico gruppo numeroso; contiamo da 24 elementi; gli altri sono piccoli gruppetti di pochi elementi.
Il sabato la colazione è alle 5,15 per permettere la partenza alle sei.
Orfeo parte senza perdere tempo mentre Silvia effettua la prova ARTVA e rimarrà costantemente in chiusura.
Saliamo piuttosto veloci mentre lo sguardo interroga dubitativo il canalino che adduce ai quasi 3500 metri del Colle della Nera. Il pendio è intorno ai 40 gradi ma la neve è talmente bella che nessuno ha problemi salvo quelli consueti di una non perfetta regolazione dei ramponi.
Dall’uscita sul Colle ai 3491 metri alla vetta mancano ancora un duecento mt di dislivello scarsi che si fanno interamente sci ai piedi. Peccato per la brezza finale che ci accompagna nell’ultimo tratto.
Il panorama è di tutto rispetto: sotto di noi il Ghiacciaio del Trajo da cui scenderemo mentre la Grivola Bianca e la Rossa ci affiancano. L’enorme mole della Grivola che per 31 metri non può fregiarsi di essere un 4000, incombe minacciosa con i suoi canali innevati a pochi metri da noi.
I primi iniziano la discesa su neve compatta, veloce, su ghiacciaio lasciandoci sulla destra i 3630 metri della Rossa della Grivola ed il bivacco Luciano Gratton al colle del Pousset a 3198 metri. La lunga cresta delle Clochettes e l’incastonato bivacco Balzola (3477) li lasciamo invece alla ns sinistra.
Ci tocca salire una ventina di metri con gli sci in mano e poi è di nuovo un susseguirsi di serpentine. La neve è varia, non c’è più la poudre di invernale memoria ma quando non è firn sono croste portanti, un minimo di tecnica ed il divertimento è assicurato.
Ci obblighiamo a fermarci per ricompattarci un minimo perché l’ambiente è magico e la neve è sciabilissima.
Nonostante la neve non difficile, la quota ed i dislivelli percorsi da ieri è inevitabile impattino sulle ns povere gambe.
Scendendo di quota il sole ha ormai rammollito alcuni pendii che, sebbene non presentino problemi di sicurezza, presentano talvolta problemi di …galleggiamento. E’ solo seguendo Orfeo nel bosco finale che, dopo pochissimi minuti di sci in mano, possiamo rimetterci le assi ai piedi per terminare la sciata alla stessa quota delle auto! incredibile! siamo riusciti ad arrivare quasi integralmente sciando ad Epinel!
Dai 3683 metri della punta della Nera ai 1452 di Epinel fanno …. quanto? Beh, non c’è che dire una “signora” discesa!
Un paio di traghetti automobilistici ci consentono di riportare da Valnontey le auto fino a Epinel dove spuntano fuori dai bauli torte ed altri generi di conforto abbondantemente innaffiati da fresche bottiglie di birra inserite nei rari nevai presenti.
Gita decisamente riuscita dunque, non certo facilissima, ma magistralmente condotta dai capigita e forte di un gruppo compatto e preparato.
Adesso il Queyras ci aspetta….