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Il nostro calendario prevedeva il Bishorn, ma le previsioni meteo e la chiusura anticipata del rifugio svizzero hanno imposto una decisione: gita di un giorno, sabato.
Decidiamo di andare a fare l’Albaron di Savoia, passando dal rifugio d’Averole, e la scelta si rivela azzeccata, nonostante la sveglia impossibile alle 3.30 del mattino.
La salita si rivela ottima; sia passando dal rifugio che salendo direttamente dal parcheggio (scelta migliore) si incontra la neve a quota 2.400.
La salita viene fatta su neve molto dura fino a quota 3.000 quando il sole inizia a scaldare il vallone; anche il muro finale sotto l’Albaron rimane piuttosto duro, coltelli necessari, ma tranquillamente fattibile.
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L’ultimo tratto alpinistico si rivela molto semplice, rocce pulite, un po’ di neve ma una corda fissa (che sta per finire i suoi giorni visto com’è sfilacciata) agevola il tutto.
Dalla cima la vista è spettacolare.
Iniziamo la discesa un po’ tardi (ore 12) e la prima parte è gradevole anche se la neve ha già un po’ mollato. Ma è sotto i 3.200 m che diventa uno sballo, visto che quella zona al mattino prende il sole molto tardi: 5 cm di farina su fondo duro, fino alla fine.
11 Amici per una gita fantastica … aspettando la prossima sociale (noi non ci fermiamo MAI!!!).