E’ andata così!
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Siamo stati inesorabilmente traditi da Meteo France: per sabato davano bel tempo al mattino e pioggia al pomeriggio, mentre in realtà dopo un mattino molto nuvoloso abbiamo avuto un pomeriggio stupendo.
Per l’indomani mattino è previsto bello e rapido peggioramento: echisseneimporta visto che ci svegliamo alle 2.45 e per mezzogiorno contiamo di essere al rifugio.
E invece appena albeggia, proprio sotto il Dome, capiamo che in alta quota c’è molto vento e le nuvole si stanno avvicinando troppo velocemente.
A quota 3.610, tra i seracchi e dopo aver superato pendii sostenuti, nonostante si veda bene la vetta in pieno sole, decidiamo di abbandonare la salita, non vogliamo rischiare di essere bloccati a 4.000 metri dal brutto tempo.
Mentre iniziamo le operazioni di discesa veniamo avvolti dalla nebbia, visibilità qualche metro.
Per fortuna dopo un po’ migliora, raggiungiamo il Glacier Blanc e su neve durissima torniamo verso il rifugio.
Poco sopra il rifugio un italiano, conosciuto la sera prima e che aveva deciso anche lui di rientrare, ha un infortunio al ginocchio; nulla di grave (distorsione) ma naturalmente attiviamo i soccorsi ed in breve arriva l’elicottero a recuperarlo.
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Non ci resta che arrivare alle macchine, guardando sempre all’insù per verificare la bontà della nostra decisione.
Abbiamo fatto bene perché il tempo in quota è sempre rimasto brutto, ma direi che è stata fatta la scelta giusta in ogni caso.
Un plauso ai nostri capigita per la decisione presa e … perché non riprovarci l’anno prossimo?
Il Dome sarà sempre lì.
Dimenticavo: eravamo in 41, un record per una gita del GSA a metà maggio.
Complimenti a tutti!