26 febbraio 2011
Monte Faraut

Per fortuna sulla spianata di Chiazale non c’era nessuna signora in nero a sfidarci a scacchi ed anche se il tempo non sembrava proprio bellissimo non eravamo certo di fronte all’ Apocalisse!

Il nostro settimo sigillo è quello che abbiamo aggiunto Sabato 26 Febbraio alla collana delle nostre gite sociali 2011: il primo “3000” della stagione e tutti i 37 partecipanti hanno raggiunto brillantemente la cima del Monte Faraut 3046m.


Già, 37 partecipanti, quasi pochi rispetto alle ultime uscite, complici una situazione meteo poco invogliante e il conseguente anticipo della gita al Sabato.

E’ un dilemma che si pone sovente ai capogita, bombardati come tutti da informazioni meteo e di nivologia di ogni tipo e provenienza, quello se mantenere il programma previsto o cercare la giornata e le condizioni migliori.

E la scelta, che penalizza persone e modi di vedere, non è sempre facile.

Questa volta poi ha concorso anche una grande incertezza delle previsioni che facevano pensare ad un sabato solare e ad una domenica di precipitazioni mentre poi proprio così non è stato.


E così, raggiunta senza problemi nonostante il pullman “maxi”, la piana di Bellino, ci si incammina lungo la pista di fondo con lo sguardo alla ricerca delle belle punte che dovrebbero circondarci ma che si distinguono appena in un grigiore un po’ opprimente.

Raggruppamento dopo un’oretta al Pian Ceiol e tutti pronti ad entrare nell’ambiente magico delle barricate.

Non quelle storiche di cui ricorrono in questo periodo i 150 anni, ma più modestamente le bellissime gole in cui scorre il ramo d’Autaret del Varaita.

La risalita sul fondo è un briciolo impegnativa e estremamente varia con gli scorci che cambiano ad ogni passo ed un gruppetto di camosci che ci guarda incuriosito dal bordo superiore.

Appena usciti, al nuovo raggruppamento nel mezzo del Vallone della Balma, ci si accorge che finalmente il sole si fa vedere, per ora ancora pallido, mentre sta cercando di vincere la sua battaglia sullo spesso strato di nuvolaglie.

E così riprende veloce la risalita dei bellissimi pendii superiori e ben presto tutti ci si trova radunati sui 3046m della punta, anzi un paio di metri sotto un po’ al riparo dell’aria gelida che arriva da Nord.

La discesa nel vallone è su neve discreta con il sole ed una buona visibilità e nel pistone sul fondo delle barricate tutti evitano opportunamente un bagno un po’ troppo in anticipo sulla stagione.

E al termine della veloce scivolata sulla pista di fondo, dato uno sguardo alla caratteristica Cappella di S.Anna, eccoci tutti nel piazzale di fianco al nostro pullman.


Si apre un tavolino, il nostro gentilissimo autista Toni ce ne presta un secondo, e in pochi istanti secondo un rituale che si ripete sempre uguale e sempre diverso, spuntano da ogni anfratto del pullman pacchettini variegati, misteriose bottiglie ed anche un grande vassoio di paste: non si festeggia il fatto che questa volta Cristina non ha perso ne gli stivali ne le moffole, si festeggia il suo compleanno!

Non c’era Ceci e non c’erano quindi le sue acciughe verdi ammaestrate se no, strizzato l’occhio al tagliere dei salami, avrebbero anche loro saltellato senza problemi fra un bignè ed una fetta di pandoro.

E, in conclusione, anche oggi un plauso e un grazie ai capogita Riccardo, Roberto e Stefano che si sono sbattuti in settimana alla ricerca di neve e sole e in qualche modo anche questa volta ce li hanno fatti trovare!

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