E’ da tantissimo che il nostro Bubbolo I non saltava una Gita Sociale.
L’influenza per una domenica l’ha fermato e costretto a Tachipirina e sulfumigi.
Adesso puntiamo tutto su Lucia che ce lo rimetta presto in forma.
Un augurone a nome di tutto il GSA.
È trascorsa soltanto una settimana dall’ultima ventosissima e freddissima passeggiata alla Croix Careil di Nevache ma siamo nuovamente qui nel tentativo di recuperare il lungo involontario digiuno sciistico!
Nella sempre disperata ricerca del migliore itinerario, questa volta abbiamo puntato le nostre attenzioni sul Monte Paglietta, una facilissima, sicura e frequentatissima meta nella Vallée dove sembra che un po’ di neve sia rimasta!
Siamo a pochi km dal Gran San Bernardo e le condizioni sembrano discrete.
Effettuato con la consueta precisione elvetico/teutonica che da sempre ci caratterizza, il test durante la settimana, domenica mattina ore 6,30 si caricano armi e bagagli sullo spazioso pullman, reso forse molto agevole dalle tante (forse troppe!) tardive defezioni e via!
Una piccola e rapida deviazione ad IVREA per raccattare un socio locale e via verso la VdA.
Giunti on-site una certa difficoltà nel gestire il pullman su per le strette e tortuose stradine valdostane suggerisce ai valenti capigita Guido, Cris e Luigi una precauzionale partenza “a bassa quota” cosicché a fine gita il Paglietta ci “onorerà” di un dislivello di quasi 1200 metri a dispetto dei 1000 di chi è andato su con la propria auto.
Ed un plauso a Roberta che , seppur auto-dotata, si unisce al gruppo fin dalla partenza!!!
Poco dopo Etroubles, a fianco della strada che conduce al traforo del Gran San Bernardo, iniziamo così sui solatii prati innevati la nostra avventura domenicale.
Abituati ai freddi polari dei giorni scorsi è un piacere inaspettato, una volta che il sole è spuntato dietro le montagne, salire nel fitto bosco alla tiepida temperatura di dodici gradi sopra zero!
Solo nei ricompattamenti ci tocca indossare qualche vestiario altrimenti si sale in maniche corte!
Usciti dal bosco, ormai prossimi alla meta, una bava di vento ci accompagna e Guido, in testa, ci regala una sosta poco sotto la cima, dove possiamo coprirci in modo adeguato e raggiungere i tanti sci-alpinisti già presenti sulla docile punta a 2474 metri di quota da cui si gode un considerevole panorama.
La temperatura a tre gradi unita ad una sopportabile brezza ci consentono una lunga permanenza in vetta cosicché i primi possono godersi una buona ora prima di iniziare la discesa “boschinosa” che causerà la preoccupazione di qualche sciatore non abilissimo nello slalom tra i pini, ohibò!
La neve, ancora tanta, ha “mollato” parecchio e seppur non ancora bagnata è molto umida ed in alcuni punti rallenta parecchio la progressione.
La partenza a bassissima quota, ci obbliga, in basso, anche ad alcuni “metti&togli” con curiosi ed inusuali attraversamenti della stradina asfaltata ma anche questo tutto sommato è divertente!
Senza particolari difficoltà arriviamo tutti al pullman dove è già comparso il tavolino!
Abbiamo anche il piacere di annoverare nel nostro gruppone quattro giovani matricole provenienti dalla Scuola di Sci Alpinismo e Cecilia, che proprio non riesce a trattenersi, dopo le consuete libagioni, procede a nominarli Pupacchiotti del GSA con la tradizionale sintetica procedura in cui lo spadone è sostituito da un provvidenziale tagliere per i salumi.
I giovani virgulti sopravvivono alla cerimonia e si può iniziare il viaggio di ritorno.
Bravi Guido, Luigi e Cris alla sua (forse) prima esperienza di Capogita.
Bravi a tutti i soci partecipanti che nel non facilissimo bosco si sono abilmente destreggianti astenendosi dal portare con sè a valle qualche pianta.
Anche la seconda è andata!!!!!!!!!!!!
emmecì
Fotografie di Emilio Candutti, Marco Centin e Luigi Spina.