Sabato 14 Aprile saliamo al Rifugio Benevolo nella bellissima Val di Rhemes per raggiungere la programmata Punta Galisia.
La cospicua quantità di neve caduta di recente ci obbliga a lasciare le auto a Pelaud a quota 1811m anziché a Thumel. Pazienza: mezz’ora in più di strada per il rifugio, abbiamo tutto il tempo che ci serve.
Chi seguendo una traccia sulla destra orografica, chi seguendo il sentiero estivo (che obbliga a parecchi “gava-buta” degli sci) giungiamo in un paio di ore al Rifugio, sotto un cielo parzialmente nuvoloso e con un fastidioso venticello.
La neve, a causa delle alte temperature, e’ marcia e, giunti al rifugio tutti stacchiamo le pelli intrise di acqua dagli sci per permettere loro una rapida asciugatura nella calda zona pranzo.
Il rifugio di proprietà del CAI centrale di Torino è stato inaugurato nel 1930 e, data la frequentazione della zona, nonostante lo “charme” del caldo legno, si rivela piuttosto “stretto”.
I gestori sono comunque cordiali e disponibili e la cena è ottima ed abbondante. I 42 euro per la mezza pensione si rivelano così almeno ben spesi.
Peccato che essi non possano fare qualcosa per il tempo che addirittura ci regala un po’ di neve, sempre associata al vento.
Dopo la cena, alle 18,45 ci tratteniamo ancora un po’ in sala pranzo, doppi turni permettendo, ed andiamo poi a letto confidando sul preannunciato aumento di pressione che dovrebbe garantire una giornata soleggiata per l’indomani.
Purtroppo già dalla colazione, servita alle 7,00 le aspettative meteo sono in parte disattese. Ci sono ampi spazi di azzurro ma la nostra meta, la punta Galisia a metri 3346, continua ad essere ammantata da un fitto strato di nuvole, mentre sopra di noi ad alta quota, alcune nuvole viaggiano veloci lasciandoci intuire che in quota c’è un forte vento.
La salita, lenta e costante, si svolge senza alcun intoppo.
Tutti si spera in un miglioramento del tempo che si fa beffe di noi presentandoci all’orizzonte una soleggiata Tzenteleina, una ripida parete nord della Grande Casse, il rifugio dietro di noi immerso nel sole…
Arriviamo così in punta con una visibilità di pochi metri e ci raggiungono anche tre soci (tra cui il President, Mr Lorenz) che sono partiti questa mattina chi da Pelaud dormendo lì, chi addirittura da Torino (sempre il “matto” Lorenzo).
Il dislivello dal rifugio è di circa 1060 metri ed il panorama…. sarebbe meritevole ma oggi non ci è concesso: la visibilità è di pochi metri e dopo avere atteso tutti in punta scendiamo per la via di salita, tralasciando l’iniziale programma che prevedeva una discesa e la risalita alla Punta Paletta con discesa per un altro vallone ed arrivo finale a Pelaud.
I primi metri sono problematici in quanto si fa addirittura fatica a seguire a ritroso la traccia di salita. Dopo duecento metri finalmente usciamo dalla nuvolaglia e la discesa diventa soddisfacente.
La neve non è neppure malaccio consentendoci di inanellare una bella serie di curve sulla neve trasformata e/o in fase di trasformazione.
Tornati al Rifugio il sole finalmente si fa definitivamente vedere e sentire.
Preoccupati di non scendere troppo tardi per non trovare neve troppo marcia, dopo un meritato ma breve riposo abbiamo nuovamente gli zaini in spalla ed in un’ora siamo alle auto dove ci concediamo, sotto un caldo sole permanente, i consueti bagordi del dopo-gita.
laura