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Domenica 23 Gennaio,
una normale pausa nelle nostre gite sociali.
Mentre Marco e Roberto periplavano brillantemente attraverso i tanti colli e i 2600m di dislivello del Tour dei Frati, anche qualcun altro, quatto quatto, si muoveva nella Vallèe …
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Ciao
Ieri siamo andati anche noi, i fratellissimi Flavio e Walter, Luigi, ed io, che sono Ceci, in Valle d’Aosta.
Volevamo puntare sulla Roisetta ma abbiamo seguito la balise gialla che ci ha mandato sul sentiero estivo.
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Estiquatzi dice “Vi siete divertiti ?
Un ciulo !!! Invece di imboccare il sentiero invernale siamo finiti a fare un bel canale ripido coi coltelli che si infilavano appena, sicuramente lo spettacolo della cascata gelata a dx salendo era magnifico ma tutti non vedevamo l’ora di toglierci da li.
Fortunatamente la giornata era soleggiata e calda.
Usciti dal canale velenoso ci aspettava un altro canaletto più corto e più morbido che sbuca all’alpeggio di Lezan dove si diparte la traccia per salire alla Becca d’Aran.
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Abbiamo proseguito fino a quota 2800 per poi decidere, dato che ormai erano le 13, di strambare tutto a destra salendo ancora un colletto e proseguendo verso il colle del Petit Tournalin.
Procedendo a fatica la dura e crostosa neve del traverso, Luigi ….sotto il mio sguardo che lo seguiva per indicare il passaggio più comodo per superare un roccione spelato (dove mi son tolta gli sci e ho salito nei buchi lasciati dal predecessore e ben induriti dai -16°C del giorno prima a piedi!) …
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Bene, …. Luigi perde uno sci …. che fortunatamente si ferma a solo 40 metri sotto di lui, io vedo che si stacca anche un coltello che si ferma con ancora più fortuna una decina di metri lineari dopo lo sci e prima del baratro……..
Insomma, l’avventura ci costa più di ½ oretta per il recupero del materiale ed anche del buon Luigi.
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Alle 14.30 sull’ultimo costone prima del colle decidiamo quindi di spellare e scendere.
Il canale ripido e duro ci impegna non poco ma il crostone di mezza quota non è certo da meno…quando come per incanto intorno ai 2600 cominciamo a divertirci con la neve con una crosticina che lascia trasparire la poudre gelè………
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La favola continua poi nel boschetto ormai all’ombra della Trecarè che ci sente urlare ed esultare, già si vede il ponticello di Cheneil da prendere come riferimento e a tutta birra ci lanciamo per non dovere spingere troppo e riguadagnare la salitina che ci riporta al parcheggino.
Una giornata avventurosa e tutto sommato soddisfacente terminata davanti ad una birra e un toast .
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Flavio e Walter sono proprio divertenti e il loro Doblò è omologato alle gare di bob, tiene bene la strada gelata della Valtournanche.
Un appello al Sig. Marchionne.
Sti due prima o poi devono cambiare vettura: loro riprenderebbero pure un Doblò ma per favore, lo faccia per me, ci metta su un microfonino …