Relazione del Presidente

Presentata nella Assemblea Soci dell’ 8 ottobre 2014

Stagione 2013-2014

Questa breve relazione è relativa alla cinquantaduesima stagione del nostro GSA.
Sembra ieri ed invece sono passati già due anni dai festeggiamenti del Cinquantenario e quindi possiamo dire di essere ormai pienamente lanciati in questa seconda fase della storia del Gruppo.

Fra l’altro, a proposito di Cinquantenari, farei subito una breve digressione. L’anno prossimo ne ricorrono due: quello della Scuola di Sci Alpinismo e quello del primo Raid del GSA.
Dal 1965, come ci hanno raccontato Riccardo ed altri Soci Storici, la Scuola (che allora si chiamava Corso di Introduzione allo Sci Alpinismo) rimane per 22 anni strettamente integrata nel Gruppo fino alla separazione fra i due enti sancita nell’ottobre del 1987 che le rende due entità autonome ed a se stanti. Quindi la festa che organizzeranno i nostri amici della Scuola è anche un po’ nostra e quantomeno non mancheremo sicuramente di parteciparvi.

Anche il primo Raid compie cinquanta anni e vide la traversata dal Sestriere a Courmayeur fatta a staffetta con le diverse squadre che si passavano come testimone il gagliardetto del Gruppo che l’amico Franco Frola ci ha donato due anni fa’ e che è custodito con cura e che a breve vedremo di appendere in sede.
Fine della digressione sui Cinquantenari.

Le Gite Sociali ed il Raid

Per quanto riguarda il cuore della nostra attività, le gite in montagna, la stagione passata potrebbe essere definita l’anno delle rivincite.
Intanto le gite sociali portate a termine sono state ben 13 tutte con tempo piuttosto bello, buone condizioni e sostanzialmente con tutti i partecipanti in punta.
A ciò ha contribuito sicuramente un po’ di fortuna e la scelta ormai consolidata di controllare con cura previsioni meteo e condizioni di innevamento e, quando opportuno, di spostare la data e la meta in funzione di queste.
Anno delle rivincite abbiamo detto visto che in una sola stagione siamo riusciti a portare a termine le gite allo Zerbion, al Monte Leone e all’Ondezana e l’impegnativa traversata del Gran Galibier. Tutte mete che negli anni passati avevamo provato svariate volte a mettere in programma e per una ragione o per l’altra erano sempre saltate.
Tutti i partecipanti in punta e che numero di partecipanti!
Qui siamo probabilmente a livelli di record nella storia del GSA. Complessivamente abbiamo avuto quasi 600 presenze e le persone che, a rotazione, hanno partecipato alle gite sono state oltre 130. La media matematica che ne risulta è di 45 partecipanti per gita che però, se teniamo conto che al Monte Leone c’erano solo 12 persone, porta a sfiorare una presenza standard di 50 partecipanti/gita.
Un risultato che inorgoglisce ma allo stesso tempo obbliga a qualche riflessione, in modo particolare sulla scelta degli itinerari, che nel prossimo futuro bisognerà fare.
Un grande merito per questo risultato ed un grande grazie va ai Capogita che hanno gestito sempre in modo impeccabile le uscite. Alcuni di loro in modo particolare fra impegno diretto, sostituzioni di altri impossibilitati e supporto agli amici sono stati praticamente impegnati in tutte le uscite. Non sto a fare i nomi ma li conosciamo bene tutti e li ringrazio anche personalmente.
Un’ultima annotazione e un grazie all’amico Enrico ed alla sua Val Maira. Quattro delle tredici giornate le abbiamo trascorse in questa valle e sono state quattro giornate splendide e riuscitissime. Quindi Enrico si metta il cuore in pace ma continueremo a sfruttare il suo ruolo di local.
E dato che era l’anno delle rivincite queste non potevano mancare anche al Raduno ed al Raid.
Il Raduno in Austria che l’anno scorso eravamo stati costretti ad annullare per le cattive condizioni meteo quest’anno è stato perfetto sotto ogni punto di vista: meteo, neve ed organizzazione. Gite tutte riuscitissime e partecipanti entusiasti. Un grazie sincero ai nostri local Daniel e Bianca e ai “tramiti” Livio e Marco che hanno curato perfettamente ogni particolare. Anche in questo caso sono stati talmente bravi che l’esperienza andrà presto ripetuta.
Ed infine il Raid con l’anello Ortles-Cevedale che due anni fa’ era stato flagellato dal maltempo. In realtà un po’ di bufera ed un po’ di nebbia i partecipanti se la sono presa pure quest’anno con l’impegnativa salita al Gran Zebrù fatta un po’ “al touch” ma poi il tempo è migliorato e il giro è stato un crescendo completato in modo entusiasmante.

Serate in Sede

Come negli anni precedenti abbiamo avuto la serata con Francesco e Federica di Cuore da Sportivo che è diventata una vetrina sulle novità commerciali rivolte allo Sci Alpinismo e quella con gli amici della casa editrice Mulatero che sono venuti a presentarci il loro Annuario pieno di prove e test.
E, sempre secondo tradizione abbiamo organizzato le serate didattiche in collaborazione con il Gruppo SFE in una delle quali c’è stata la partecipazione del vulcanico Renato Cresta.
In realtà il consenso su queste serate, sia in termini di partecipazione che di apprezzamento non è stato eclatante e ciò potrebbe essere fonte di riflessione, per il prossimo Consiglio Direttivo se non sia opportuno lasciare l’organizzazione di queste serate alle Scuole che ce l’hanno proprio nel loro scopo. Ovviamente divulgando e sollecitando la partecipazione dei soci a queste stesse serate che trattano comunque argomenti di grande interesse per la nostra attività sportiva.
C’è stata anche una serata di Medicina dello Sport con l’amico Massimo Massarini che ha suscitato interesse ed anche qualche dibattito per il taglio molto agonistico con cui era stata impostata. La serata ha attirato parecchio pubblico ma anche qualche malumore fra gli amici della Scuola che avevano in programma una serata sullo stesso argomento una settimana dopo e che ha finito per essere un po’ una ripetizione. Quindi anche per questo tipo di serate vale quanto detto per le serate Didattiche.
Negli anni precedenti avevano avuto consenso e successo alcune serate reportage di viaggi e spedizioni fatte da nostri soci. Purtroppo Bruno non è più andato in spedizione e Stefano si è fatto fregare la macchina fotografica in Aeroporto al ritorno da un bel giro in Sudamerica e così abbiamo rischiato di rimanere a bocca asciutta. Però fra di noi ci sono anche diversi bravissimi bikers e così per fortuna Walter, Flavio e Marco hanno messo insieme una bellissima ed interessate proiezione della loro avventurosa Transardinia fatta l’anno prima.
Questo tipo di eventi magari non attireranno il grande pubblico ma si sono sempre rivelate delle bellissime serate fra amici con una reale atmosfera di socialità e quindi penso varrebbe la pena, in futuro, di insistervi.

La cultura della sicurezza

Quest’anno, come ho già detto, non abbiamo avuto alcun problema in tutte le attività che abbiamo svolto e neppure ci siamo trovati a dover gestire situazioni critiche e quindi si potrebbe dire che tutto è andato per il meglio.
Rispetto agli anni precedenti abbiamo però forse dedicato un po’ meno di risorse e di impegno alle esercitazioni pratiche.
Quando si scende dei pendii su neve bella in una atmosfera gioiosa e con in aggiunta la prospettiva al fondo di una bella merenda tutti insieme intorno ad un tavolino non è facile trovare gli stimoli per fermarsi, sprofondare nella neve ed organizzare una prova ARTVA.
Non è facile ma dovremo farlo, sia pur con la certezza che non ne avremo mai bisogno.

La morale della relazione

Dato che la relazione che il Presidente fa ogni anno si chiama Relazione Morale una piccola considerazione morale bisogna mettercela.
La mia che in parte avevo già espresso un anno fa, riguarda l’attività sociale che svolgiamo. Ricoprendo questo ruolo a volte ci si domanda se vale la pena cercare di organizzare in modo sociale le gite con gli sci quando sarebbe tanto più semplice organizzarle in piccoli gruppi. Quando però ancora un po’ assonnati si è finito l’appello sul pullman o quando si osserva la fila che ci segue e ci precede e quando si festeggia tutti insieme nel dopo-gita la risposta è che si, ne vale la pena.
E quindi lunga vita al GSA.


Con questa Assemblea si chiude il mio turno alla Presidenza del Gruppo.
Innanzi tutto vorrei ringraziare tutti quelli che in questo periodo mi hanno dato una grossa mano, la nostra splendida Segreteria con Irene e Roberta, Luigi che ha gestito in modo impeccabile la nostra Cassa, Roberto che ha tenuto la Vice Presidenza sempre positivo e costruttivo ad ogni scambio di idee e tutti i Consiglieri che hanno dato con grande disponibilità il loro apporto.
Sono stati due anni senza particolari problemi che avevo intrapreso (come, immagino, chi mi ha preceduto) con qualche preoccupazione e timore e che invece sono filati lisci e gradevoli.
Sono stati due anni in cui sicuramente ho ricevuto dal GSA più di quanto mi è stato richiesto e quindi mi sento in dovere di ringraziare il GSA e tutti voi per avermi consentito questa bellissima esperienza.
Grazie.

Guido Bolla

Cai Uget