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CENA SOCIALE GSA 2023

La salita più difficile del programma: è tempo di salutarci e ritrovarci per festeggiare la stagione conclusa!

A proposito, il nostro Ragionere Emmecì ci ha deliziato di una succoso storico delle gite dell’anno, cliccate qui e andate a vedere…

Per l’occasione, diversamente dal solito, ci si ritroverà per cena Giovedì 25  Maggio alle ore 20.30 presso l’Osteria  Bocciofila di Madonna del Pilone. 

IndirizzoViale Suor Giovanna Francesca Michelotti, 102/A, 10132 Torino TO

Parcheggio ampio adiacente ingresso.

Il menu e il costo della cena lo trovate cliccando qui

Per le prenotazioni entro Martedì 23 ad Alberto, via email torazzoalby@libero.it o meglio via WA al

SETTIMA SOCIALE

Domenica 2 Aprile

Eccoci al settimo appuntamento della stagione con alcune variazioni…
Dato che la neve in Val Maira quest’anno non è stata abbondante, cercheremo di sfruttare quella presente anticipando la sociale che sarebbe stata in programma in zona il 23/4. Ecco a voi la proposta.

Monte Ciaslaras (3001 m BS 1200 d+)
Partenza lungo la strada sterrata oltre a Chiappera (circa 4Km oltre l’abitato)
Dislivello  dipendente dalla percorribilità della strada.
Attrezzatura scialpinistica solita (Artva, pala, sonda e rmpant) PIÙ ramponi.

Mirafiori Motor Village alle 5.45

Al punto di partenza alle ore 8.00.


Le iscrizioni verranno raccolte da Alberto Torazzo via mail (torazzoalby@libero.it) e Guido Borio via mail (guido.borio@alice.it) oppure da me (3493291040) via whatsapp.

Nel messaggio/mail ricordatevi di dire la sede CAI di appartenenza (con bollino 2023) e il luogo di incontro. Termine iscrizioni: ore 14 di venerdì 31/3.

Ricordo sempre che il nostro è un gruppo e non una scuola: sono ammessi a partecipare alle sociali solo persone in grado di effettuare una gita in autonomia.

M. Sebolet

Marco’s video

Sesta Sociale  18 Marzo 2023

 

 

La meta della sesta sociale GSA, anticipata il sabato per motivi meteorologici, ha visto come meta il Sebolet, un tremila prossima alla ben nota Marchisa, in val Varaita di Bellino.

Come sempre accade in queste circostanze, con poco preavviso molti soci non sono riusciti ad organizzarsi in tempo dato che l’annuncio della gita è stato dato con troppo poco preavviso. Tuttavia hanno risposto in 221 alla chiamata per la gita, presentandosi tutti quanti puntuali, la maggior parte, al Motorvillage dove abbiamo unito e compattato le auto per il lungo viaggio fino alla Val Varaita di due ore e mezza, soste tecniche escluse. 

All’arrivo troviamo un certo affollamento poiché anche la scuola di Scialpinismo UGET ha ben pensato di ritrovarsi nello stesso luogo per una due giorni. Il parcheggio comunque non manca e, calzati gli sci e indossate le pelli (!) provvediamo al cancelletto di partenza.

 

Si sale agevolmente lungo la stradina che dolcemente ci innalza fino al primo compattamento: il passo cadenzato di Stefano aiuta il gruppo nella marcia, evitando lo sfrangiamento. 

Lungo falsopiano e altro compattamento fino al raggiungimento del tratto BS: un canalino breve ma discretamente pendente lungo il quel, con diverse inversioni e formazione di zoccoli vari viste le temperature, tutto il gruppo si innalza fino al raggiungimento della forcella che adduce alla crestina finale, priva a tratti di neve, lungo la quale spira un vento intenso ma non freddo.

 

Parcheggiati gli sci si parte a piedi per gli ultimi metri lineari che ci separano dalla vetta. Tutti in cima alla fine! 1222 metri di dislivello ci portano sul Sebolet, dal quale si ammirano le montagne,non proprio ben ricoperte di neve e da cui sia ammira la vicinale Val Maira.

 

Ritornati alla secca si calzano gli sci, nonostante il vento intenso ci si aspetta tutti e poi, con quattro curve saltate, tutti giungiamo indenni alla fine del tratto ripido. Da lì in poi qualche variante di crosta e neve marcetta ci portano al pianoro. Dalla metà in giù la neve smollata dal sole invece ci fa gustare qualche bella curva lungo la parte finale e la stradina e da lì alle auto.

Tavolino finale decisamente d’autore dove Marco, Cristina e Mirella ci offrono dolci e delizie fatte dalle loro sante mani, condite con del buon vinello, salumi e perfino dell’arquebuse. eppoi tutti a casa! Alla prossima socialz!

PIC DU LAC BLANC

GITA AL PIC DU LAC BLANC IN TRAVERSATA DA NEVACHE A NEVACHE – 12 FEBBRAIO 2023

 

A un anno esatto da quel tristissimo Monte Colmet in cui perse la vita il ns amico Mauro (di cui abbiamo appena pubblicato un ricordo sul sito) continuiamo, nonostante tutto, nella ns mission che è quella di vivere delle belle avventure sulla neve cercando di trovare gli innevamenti migliori e muovendosi sempre nel massimo della sicurezza.

Per l’occasione, visti gli esordi positivi delle prime tre uscite, alziamo un po’ l’asticella e puntiamo ad una traversata di ben 1400 metri di dislivello con uno spostamento complessivo di oltre 21 km.

La gita, che ho percorso un mese prima, presenta poco dopo Nevache un tratto di mezz’ora che negli ultimi anni non ha mai beneficiato di un innevamento continuo (anche per un’esposizione al sole ottimale) ragion per cui dovremo fare un po’ di portage. Ora, per chi non lo sa, il portage, specie nelle gite primaverili, specie per chi fa gite “di un certo livello” è una pratica discretamente abituale che – si potrebbe dire – fa parte di quel bellissimo gioco che si chiama sci-alpinismo.

Ragion per cui proporremo questa non comune pratica ANCHE in una sociale. E va benissimo! Mi sembra che nessuno si sia lamentato anche perché , alla fine dei conti, il portage si è limitato ad una mezz’oretta e  poi la magia del vallone che adduce al Col du Vallon ha fuorviato la mente alla contemplazione del bellissimo sito declassando le fatiche ed i disagi in secondo piano.

Una ulteriore sosta nella graziosa cappelletta di Saint Michel già a 2123 metri di quota ed il gruppo si ricompatta rapidamente. Dai 1600 metri di Nevache abbiamo già salito oltre 500 metri ma se vogliamo arrivare al Pic du Lac Blanc, che per 20 metri non tocca i tremila, ne abbiamo ancora un bel pezzo.

Un lungo traverso ascensionale e, minimamente sfilacciati, arriviamo alla base del muro di 150 metri che porta alla cresta da cui con altri 15 minuti si tocca la ns meta. La traccia non c’è più e Sergio, Giacomo e Claudio, anche per accelerare i tempi, cominciano a tracciare una serie di zig-zag, alcuni anche discretamente impegnativi. Sarà il tratto più impegnativo della gita che comunque tutti supereranno; alcuni anche all’esordio su tratti così ripidi. Una volta al Colle (che si chiama Col du Gran Cros ma nessuno vede il cartello perché siamo usciti un po’ più alti) solo più un quarto d’ora ci divide dalla fine della salita.

Tutti in punta, panorama eccezionale, neanche una nuvola, non un filo di vento. I termometri segnano due gradi sopra zero, temperatura perfetta, anzi forse …fin un po’ troppo caldo, considerato che siamo a tremila metri.

Passiamo qualche decina di minuti ad ammirare l’infinito panorama e poi giù su una primaverile che si inumidisce sempre di più via via che perdiamo quota ma riusciamo ad evitare le subdole pietre che qua e là, di tanto in tanto, cominciano a fare capolino. Arrivati alle baite nei pressi del rifugio di Ricou incrociamo la stradina battuta che, dopo un km di discesa,  si inserisce sulla ampia strada, ancora innevata e battuta, che collega Nevache a Fontcouverte, nella  alta valle della Clarée.

 

Sono ancora cinque km, in parte in piano, la maggior parte in leggerissima discesa, ma in capo ad una mezz’ora tutti arrivano a Nevache. Missione compiuta! Anzi no! Abbiamo ancora il tavolino, per la cui occasione usiamo quello in legno fisso davanti all’ufficio del turismo. E’ già tutto in ombra, fa freschino ma ci si veste. Escono fuori salami, formaggi, una enorme pizza bianca, barbere, bonarde, prosecchi , ben tre torte, biscotti a cui facciamo onore per poi risalire sulle auto e tornare a Torino. Abbiamo percorso tutti quanti oltre 21 km e tutti i 1400 metri di dislivello.

A Mauro sarebbe piaciuta…