Cara Jonas …

Cara Jonas,
abbiamo letto che i giorni scorsi hai sommerso di neve il Nord America e sappiamo che di solito, voi tempeste di neve, dopo aver colpito la East Cost attraversate l’Atlantico e una quindicina di giorni dopo arrivate sull’Europa.

Ti scriviamo perchè durante il tuo viaggio ti ricordi di fare una puntatina anche sulle nostre Alpi e di coprirle con un bel metrino di neve che quest’anno non abbiamo ancora visto.

Se poi è vero che sei una tempesta “perfetta” qui di fianco trovi il programma del GSA con le località in cui vorremmo andare: vedi di trattarle con particolare riguardo che poi noi andiamo a controllare.

I tuoi amici del GSA.


In attesa delle grandi precipitazioni che stiamo concordando, il nostro programma, dopo la partenza ritardata, prosegue a ritmo serrato e sicuramente vi sarete già appuntati il prossimo appuntamento:

Mercoledì 3 Febbraio 2016 – Ore 21.15 – Saletta Riunioni 1° Piano

Iscrizioni alla Gita Sociale di

Domenica 7 Febbraio 2016

la Blanche 2956m

Vallouise – da Puy Aillaud 1600m – Disl: 1356m – Diff: BS
Capogita: Marco Centin, Lorenzo Cerutti, Roberto Fullone

La Blanche è la prima punta della costiera che separa il Vallone dei Bans da quello di Celse Niere nella fascia più meridionale del massiccio degli Ecrins ed il classico percorso sci alpinistico si sviluppa, con esposizione NE, sopra gli impianti della piccola stazione sciistica di Pelvoux.

In questi giorni i nostri Capogita scorrazzeranno su e giù per la Vallouise a controllare le condizioni e verificare se il nostro pullman può raggiungere i 1600m di Puy Aillaud o se sarà più opportuno partire da fondovalle sfruttando magari il primo tratto di seggiovia: ce lo racconteranno Mercoledì in sede.

Questo stesso itinerario l’abbiamo percorso con successo in Sociale il 13 Febbraio del 2000 (potete andare a rivedere le foto nell’Archivio): anche allora non c’era molta neve e ne venne fuori comunque una bellissima gita, quindi un’ottimo auspicio.

A Mercoledì.

Paglietta con Presidente in Mutua

E’ da tantissimo che il nostro Bubbolo I non saltava una Gita Sociale.
L’influenza per una domenica l’ha fermato e costretto a Tachipirina e sulfumigi.
Adesso puntiamo tutto su Lucia che ce lo rimetta presto in forma.

Un augurone a nome di tutto il GSA.


È trascorsa soltanto una settimana dall’ultima ventosissima e freddissima passeggiata alla Croix Careil di Nevache ma siamo nuovamente qui nel tentativo di recuperare il lungo involontario digiuno sciistico!

Nella sempre disperata ricerca del migliore itinerario, questa volta abbiamo puntato le nostre attenzioni sul Monte Paglietta, una facilissima, sicura e frequentatissima meta nella Vallée dove sembra che un po’ di neve sia rimasta!
Siamo a pochi km dal Gran San Bernardo e le condizioni sembrano discrete.

Effettuato con la consueta precisione elvetico/teutonica che da sempre ci caratterizza, il test durante la settimana, domenica mattina ore 6,30 si caricano armi e bagagli sullo spazioso pullman, reso forse molto agevole dalle tante (forse troppe!) tardive defezioni e via!
Una piccola e rapida deviazione ad IVREA per raccattare un socio locale e via verso la VdA.

Giunti on-site una certa difficoltà nel gestire il pullman su per le strette e tortuose stradine valdostane suggerisce ai valenti capigita Guido, Cris e Luigi una precauzionale partenza “a bassa quota” cosicché a fine gita il Paglietta ci “onorerà” di un dislivello di quasi 1200 metri a dispetto dei 1000 di chi è andato su con la propria auto.
Ed un plauso a Roberta che , seppur auto-dotata, si unisce al gruppo fin dalla partenza!!!

Poco dopo Etroubles, a fianco della strada che conduce al traforo del Gran San Bernardo, iniziamo così sui solatii prati innevati la nostra avventura domenicale.

Abituati ai freddi polari dei giorni scorsi è un piacere inaspettato, una volta che il sole è spuntato dietro le montagne, salire nel fitto bosco alla tiepida temperatura di dodici gradi sopra zero!

Solo nei ricompattamenti ci tocca indossare qualche vestiario altrimenti si sale in maniche corte!

Usciti dal bosco, ormai prossimi alla meta, una bava di vento ci accompagna e Guido, in testa, ci regala una sosta poco sotto la cima, dove possiamo coprirci in modo adeguato e raggiungere i tanti sci-alpinisti già presenti sulla docile punta a 2474 metri di quota da cui si gode un considerevole panorama.

La temperatura a tre gradi unita ad una sopportabile brezza ci consentono una lunga permanenza in vetta cosicché i primi possono godersi una buona ora prima di iniziare la discesa “boschinosa” che causerà la preoccupazione di qualche sciatore non abilissimo nello slalom tra i pini, ohibò!

La neve, ancora tanta, ha “mollato” parecchio e seppur non ancora bagnata è molto umida ed in alcuni punti rallenta parecchio la progressione.

La partenza a bassissima quota, ci obbliga, in basso, anche ad alcuni “metti&togli” con curiosi ed inusuali attraversamenti della stradina asfaltata ma anche questo tutto sommato è divertente!
Senza particolari difficoltà arriviamo tutti al pullman dove è già comparso il tavolino!

Abbiamo anche il piacere di annoverare nel nostro gruppone quattro giovani matricole provenienti dalla Scuola di Sci Alpinismo e Cecilia, che proprio non riesce a trattenersi, dopo le consuete libagioni, procede a nominarli Pupacchiotti del GSA con la tradizionale sintetica procedura in cui lo spadone è sostituito da un provvidenziale tagliere per i salumi.

I giovani virgulti sopravvivono alla cerimonia e si può iniziare il viaggio di ritorno.

Bravi Guido, Luigi e Cris alla sua (forse) prima esperienza di Capogita.
Bravi a tutti i soci partecipanti che nel non facilissimo bosco si sono abilmente destreggianti astenendosi dal portare con sè a valle qualche pianta.

Anche la seconda è andata!!!!!!!!!!!!

emmecì


Fotografie di Emilio Candutti, Marco Centin e Luigi Spina.

Torniamo subito …

Niente paura.

Non stiamo esponendo uno di quegli irritanti cartelli che troviamo qualche volta appesi a sportelli e negozi in modo particolare quando abbiamo fretta.

No, noi non ci muoviamo e anzi torniamo subito in gita!

Le grandi nevicate in verità le stiamo sempre aspettando e prima o poi arriveranno ma almeno adesso uno straterello che consente di mettere un po’ di allenamento nelle gambe.

Domenica 24 Gennaio 2016

Monte Paglietta 2474m

Da Etroubles 1300m (Valle del Gran San Bernardo)
Dislivello: 1200m – Difficoltà: BS
Capogita: Guido Borio, Cristina Calasso, Luigi Spina

Il Monte Paglietta è la prima sommità della dorsale che si innalza sopra Etroubles e separa il Vallone di Menouve dalla zona di Saint Remy nella valle principale.

Si tratta di un itinerario facile, sicuro e molto frequentato e adatto anche per chi non è ancora all’apice della forma.

La gita si svolgerà in pullman e, anche se le adesioni di questa sera sono state numerose, un po’ di posto c’è ancora.

Ritrovo h. 6.30 – Parcheggio McDonald

(Corso Vercelli angolo Corso Giulio Cesare)

Anche questa volta due possibilità: o vi siete già iscritti in Sede Mercoledì sera oppure lo fate subito scrivendo o telefonando a Guido o Luigi:

guido.borio@alice.it – tel. 328.9033799

luigi.spina@email.it – tel. 328.0676906

A domenica!


Le iscrizioni saranno accettate solo entro le ore 14 di Venerdì 22 Gennaio
.


Evvai, siamo partiti

Con oltre un mese di ritardo sulla tabella di marcia siamo finalmente riusciti a tradurre in pratica i nostri progetti sciistici!

Dopo diversi annullamenti e rinvii finalmente il 17 Gennaio un nutrito gruppo di Ugetini si è potuto sfogare sulle ripidi pendici della destra orografica della Valle della Clarée, poco prima di Nevache, proprio davanti alla strada che, in estate unisce, attraverso il colle della Scala, la valle Stretta a monte di Bardonecchia a Nevache in Francia.

Scelta azzeccata ma certo non facile, imposta da un quadro nivo-metereologico non idilliaco costituito da forti venti in quota, un pericolo elevato dovuto ai tanti accumuli creati dall’attività eolica, una temperatura “frizzante” , un terreno di alta quota spazzolato da gelide raffiche e comunque non frequentabile a causa del già citato vento.

Occorreva una bella sgambata, senza pericolo di “toccare” sotto, in sicurezza e dal dislivello contenuto essendo la prima sociale….

Insomma una salita “boschiva” poteva fare al caso nostro e le Bois Noir ha pienamente risposto alle nostre aspettative anche se il vento che salendo di quota aumentava non ci ha semplificato la vita.

Ben oltre cinquanta partecipanti, tutti pesantemente vestiti (mancava l’orso Bruno in canottiera ma forse una camicia con le maniche lunghe l’ avrebbe indossata anche lui) che con otto gradi, ovviamente sotto zero, lasciano il caldo torpedone che ci ha portati fin lassù per salire dopo avere costeggiato la vecchia sciovia di Bois Noir, i ripidissimi versanti che conducono alla Croix Carail.

Il bosco ci proteggerà dal vento per un bel dislivello ma, a mano a mano che ci si avvicina alla meta, si fa sempre più sentire e dagli zaini escono in continuazione coloratissimi wind-stopper e guanti sempre più “strong”…..

Un paio di fermate in salita permettono al gruppo di compattarsi cosicché l’arrivo nella parte alta è abbastanza simultaneo per tutti.

Il forte vento che c’è in alto, abbinato agli oltre meno dieci crea una situazione non proprio piacevole e così la sosta non si protrae a lungo, anzi parecchi si attestano a qualche diecina di metri dalla piccola croce di vetta dove le raffiche sono più impietose.

La neve in discesa è asciutta e divertente.
A gruppi scendiamo rapidi per toglierci da quel freezer con la maggiore sollecitudine possibile.

Ma dopo qualche curva ci rendiamo conto di un problema: manca un partecipante all’ appello.
Qualcuno ripella e, dopo non molto lo ritroviamo; tranquillo e sereno aveva iniziato la discesa per conto suo.
Ahi!
Non lo abbandoniamo più e, una modesta retrovia, lo accompagnerà fino al bus.

Anche se le gite, specie quelle invernali, sono piuttosto “soft” ed aperte a tutti, non è una buona idea presentarsi dopo anni di inattività e tentare di salire anche solo 800 metri di dislivello con allenamento zero e magari avere dimenticato da qualche decennio che non si hanno più vent’anni….

Tutto finisce comunque bene ma adesso si pone un grosso problema: il bus si trova in ombra ed il nostro mitico tavolino non si può esprimere in un contesto così poco agréable….
Come fare?

Beh semplice: cominciamo a fare rotta su Torino fino a che troviamo un parcheggio lungo la strada che unisce Briançon a Montgenevre. Inondato dal sole ci consente di apprezzare salami, le immancabili acciughe, torte salate, torti dolci, il tutto, ça va sans dire, innaffiato da vini bianchi e rossi, ovviamente sempre serviti alla corretta temperatura!

Per una curiosa coincidenza il luogo dove ci fermiamo a banchettare è esattamente la partenza di una gita molto simile a quella di oggi che adduce all’ “Ombilic” (più precisamente Pointe de la Cochette, non lontano dal Forte dell’Infernet, e già meta di una sociale di qualche anno addietro).

Terminate le sempre abbondanti libagioni risaliamo in bus dove il consueto e graditissimo caffè e poussa-caffè ci accompagnano prima di regolare economicamente il dovuto (per i pochi ed indisciplinati che ancora NON hanno pagato!!!).

Arriviamo a Torino ancora con il sole relativamente alto.

Prima uscita terminata: auff! Ce l’abbiamo fatta!

Bravissimi i capigita Flavio, Dino, Valeria, Stefano, conduzione perfetta in condizioni non certo semplici.

E domenica si torna a pestare neve!!!!
UAUH!!!

emmecì


Fotografie di Stefano Oldino e Riccardo Viviani.

Cai Uget