Ieri, mercoledì 26 giugno, ci ha lasciati Carlo Sindaco un nome a cui tutti noi sci-alpinisti dell’UGET dobbiamo molto. Praticante fino a pochi anni fa aveva compiuto, con Renato Mamini la traversata delle Alpi in sci dalla Valle Tanaro a Tarvisio coprendo un dislivello di oltre 104mila metri.: era il 1982 un periodo in cui non erano tanti i praticanti.
Presidente del GSA dal 1991 al 1993 sotto la sua presidenza si erano svolti il Raid del giro del Gran Paradiso in otto giorni, un Raid nei Pirenei ed ancora un Raid intorno alla Pigne d’Arolla a testimonianza del suo incrollabile entusiasmo.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di fare con lui, forse, una delle ultime gite dove pur soffrendo per problematiche alle ginocchia, non riusciva a privarsi della gioia dello sci-alpinismo.
Caro Carlo un forte abbraccio ed infiniti ringraziamenti per quanto hai fatto da tutto il GSA, dai tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerti e da coloro che hanno potuto beneficiare di quanto ci hai lasciato.
Ben ventisette iscritti (cifra eccezionale per una gita di fine maggio) con destinazione la Pointe d’Archeboc comunemente nota come Ormelune, una BSA caratterizzata da un breve tratto a bassa pendenza con breve “portage” iniziale, muretti nella parte centrale per nulla banali ed un finale decisamente alpinistico a quota 3278 metri, aereo ed esposto con vista finale magnifica.
La Valgrisenche, in fondo alla Valle d’Aosta, con la sua notevole distanza da Torino, non delude mai e, neanche questa volta, lo ha fatto.
Qualche fastidiosa nuvola ci ha disturbato saltuariamente privandoci di un sole continuo ma nulla di preoccupante.
Dopo avere lasciato le auto lungo la strada asfaltata che sovrasta la costa occidentale dell’ormai ridotto Lago di Beauregard, con gli sci in spalla, ci dirigiamo verso un ponte pericolante il cui passaggio comporta un ottimo equilibrio e, da lì a poco, calziamo gli sci per inerpicarci sulle ripide balze che si attenueranno solo molto più alto, prima di un ultimo “ripidone” e del tratto alpinistico finale.
Un solo compattamento in salita, nonostante gli oltre 1300 mt di dislivello, grazie ad una andatura azzeccata e ….quasi tutti sulla massima elevazione che imponeva picca & ramponi, come previsto peraltro.
Neve in discesa bella, forse già un po’ marcetta nella parte bassa, condizione prevedibile a causa delle generose temperature: tra meno di un mese saremo in estate, più che normale!
Abbondante innevamento nella parte alta con il finale alpinistico impegnativo ma alla portata di tutti con tanta neve fresca e asciutta.
Tavolino alla fine della sgambata per un ottimale recupero delle energie e….ritorno alla base.
Per qualcuno è ora di appendere gli sci al chiodo; qualcun altro di sicuro continuerà grazie all’abbondante (ed inusuale) innevamento dell’alta montagna. Di sicuro noi ad OTTOBRE cercheremo di organizzarci per proporre un programma altrettanto interessante quanto quello di quest’anno che ha visto coinvolte tante persone che, mi prendo la libertà di affermare, hanno passato qualche bella ora insieme in ambienti da favola, divertendoci tutti insieme, in sicurezza. Video su YOUTUBE e …..Buona Estate!!!!
Poiché la gita del 5 maggio era saltata causa meteo non brillante, a seguito di un veloce scambio di idee in chat, abbiamo deciso di recuperarla questa domenica 12 Maggio. Le idee non mancano ma, anche per non andare troppo lontano, alla fine concordiamo sulla Rognosa del Sestriere, una grande “classica” sopra il Sestriere di 3280 metri.
Saremo 22 partenti, chi dalla val Chisone, chi dalla val di Susa a tentare di salire i 1250 metri che separano un tranquillo e deserto Sestrière dalla Madonnina posta in punta in questa Festa della mamma 2024.
La meteo dà peggioramento in arrivo ma dovremmo farcela. In effetti qualche fiocco ci avvolge proprio sulla cima ma è solo per creare un po’ di suspence. La discesa infatti avviene con un’ottima visibilità, con ancora un generoso sole. Solo al tavolino finale, a gita finita, la nuvole sembrano cominciare a fare sul serio.
La neve, in quota almeno, è ancora tanta, tantissima per cui per un serio rigelo occorre una temperatura decisamente fredda. Così non è stato per cui fin da subito troviamo neve abbastanza “sfondosa”. Se questo può preludere ad una discesa non su una bella neve primaverile la salita non rende indispensabile i ramponi e neanche i rampant, sebbene qualcuno per maggior sicurezza, li mette.
Quasi tutti in punta, i crampi bloccano qualcuno poco sotto la massima elevazione. Dopo una sosta più o meno lunga in vetta, iniziamo la bella discesa. Ripercorriamo, più o meno, la strada dell’andata. Una lunga stradicciola, fortunatamente ancora quasi tutta innevata, ci porta alle piste sopra il parcheggio per cui possiamo dire di essere arrivati, quasi a metà maggio, alle auto, sci ai piedi.
Generoso tavolino come al solito e già si pensa al prossimo 26 maggio, gita di chiusura della fortunatissima stagione sci-alpinistica 2023-2024. Vedremo l’evoluzione del quadro complessivo caratterizzato, una volta tanto, da un generoso ed inusuale innevamento abbondante alle alte quote.