AMARCORD
1995 Raid Pirenei – Vent’anni dopo

1995 – RAID PIRENEI OCCIDENTALI

Il resoconto del RAID in Abruzzo, mirabilmente raccontato da Aldo mi ha risvegliato ricordi sbiaditi di un periodo del GSA in cui si era continuamente alla ricerca di nuovi ed anche insoliti itinerari.
Le attrezzature si stavano modernizzando ma non erano ancora ai livelli odierni, né esistevano strumenti come i GPS, navigatori, ecc.

Forse proprio per questi motivi la ricerca di nuovi itinerari dava sapore di vera e propria avventura.
Grazie ad un ristretto gruppo di soci, coordinati da Carlo S., Riccardo V., Beppe G., Aldo M. e altri, si studiavano e si mettevano in pratica itinerari di ricerca sia nelle gite di giornata (es. Traversata delle Alpi Piemontesi realizzata in più stagioni dalla Valle Stura alla Maurienne in gite sociali), sia nelle proposte di RAID in zone fuori dei soliti orizzonti.

Una di queste è certamente i Pirenei, già frequentati negli anni ’70 con scarso successo per cattive condizioni meteo (vedi Liberi Cieli ed.2002). Successivamente sono stati effettuati RAID negli anni ’88 e ‘93 nelle zone dei Pirenei Balaitus e Pirenei Centrali con successo.

Il RAID a cui ho partecipato è stato quello nei Pirenei Occidentali del 1995, e poiché quest’anno ricorre il ventennale, vorrei darne una breve relazione: già da me percorso in un trekking estivo qualche anno prima e proposto dal solito gruppo a cui mi sono aggiunto per portare qualche notizia in più, prevede la Traversata da Gavarnie a Pont d’Espagne, con salite al M.Perdido 3355m ed al Grand Vignemale 3300m, cime di prestigio in ambiente selvaggio, allora poco frequentato nella stagione invernale (in estate le cose cambiano….) ed incontaminato.
Ecco il resoconto.


Sabato 1° Aprile
Trasferimento Torino – Gavarnie

I 1000 e più chilometri che ci separano dalla nostra base di partenza vengono percorsi con alcune auto in una giornata di tempo sereno e primaverile che ci accompagnerà per tutto il viaggio nel Sud della Francia fino a Lourdes e oltre.

A Gavarnie ci accoglie un ospitale Rifugio Alberghetto in localita La Holla, poco sopra il famoso ‘’Circo’’, attorniato da pareti dolomitiche imponenti.


Domenica 2 Aprile
Gavarnie – Breche de Roland 2840m – Refuge Goriz 2160m

Ci spostiamo in auto a circa 2000m alla partenza di alcuni impianti sciistici inattivi, che risaliamo seguendo le piste, per poi puntare al Col de Boucharo e di qui con breve tratto a mezza costa al Col de Sarradet, poco sopra il Refuge de la Breche 2500m ora incustodito (in estate è stracolmo ed occorre prenotare).

Ci attende ora la risalita del largo pendio (in estate nevaio perenne, 20 anni fa….) che con pendenza sempre più accentuata porta alla spettacolare Breche de Roland 2850m, intaglio nella roccia dolomitica e spartiacque con la Spagna.

Sosta e lunga discesa su piacevoli pendii al Refugio Goriz (2100m) nel parco di Ordesa, su neve trasformata.
Il rifugio e’ custodito (avevamo prenotato) ed il custode e’ anche Guida Alpina e ci da’ utili ragguagli sulla salita dell’indomani al Monte Perdido.

La sera trascorre all’insegna delle barzellette che come al solito il nostro Riccardo sciorina ininterrottamente e con la sua mimica riesce a far ridere anche il custode spagnolo che non parla italiano ma evidentemente e’ conquistato dalla simpatia del nostro gruppo e ci propone di accompagnarci l’indomani a titolo di ospitalita’.


Lunedì 3 Aprile
Salita al Monte Perdido 3355m

Sempre all’insegna del bel tempo, risaliamo i pendii sopra il rifugio su neve trasformata che consente una rapida salita fra blocchi di massi e zone erbose (esp. S-SO) al Lago Helado 2600m.

Raggiungiamo, dopo risalita di un ripido canale, una sella a circa 3100m. dove decidiamo di lasciare gli sci.
Paolo invece prosegue sci ai piedi sul pendio (per quegli anni e per le attrezzature di allora molto ripido, 45 °) e infine raggiunge la vetta.

Noi saliamo con i ramponi e lo raggiungiamo sull’ampia cima, sorprendentemente piana ed abbastanza lunga.

Sotto di noi lo spettacolare Canyon di Ordesa e…..la Spagna.

La discesa e’ entusiasmante su firn perfetto fino al rifugio, dove ci concediamo una bella doccia nelle strutture esterne, curiosamente installate in specie di containers (il che ci fa pensare all’affollamento estivo).


Martedì 4 Aprile
Refugio Goriz – M. Taillon (3145 m)- Ref. La Holla

Ripercorriamo il tracciato dell’altro ieri fino alla Breche, dove deviamo a sinistra per portarci sui pendii del M.Taillon, candido panettone che raggiungiamo in circa 1h dal Colle.

Anche oggi tempo splendido e neve un po’ pesante ma sempre sciabile sui pendii a S, poi dalla Breche sul versante francese e’ una goduria di firn fino alle auto.

Raggiunto il nostro Campo Base putroppo succede l’imprevisto: dopo tutte le difficolta’ finora incontrate (non eccessive per la verita’), ci facciamo la solita doccia e poprio in quel frangente Riccardo scivola sul gradino e si frattura l’avambraccio.

Al seguito abbiamo ben 3 medici, un chirurgo generale, un pneumologo ed un oculista. Purtroppo non abbiamo un ortopedico ma comunque il braccio viene immobilizzato e Riccardo passera’ una notte non proprio serena…..

Immediata riunione (allora non si diceva ancora briefing…) per decidere il da farsi: qualcuno comincia a titubare sull’opportunita’ di proseguire, forse attribuendo all’incidente un infausto presagio….chissà.
Ma poi l’autorevolezza di Carlo Sindaco si impone: IL RAID E’ IL RAID….e si decide di continuare lasciando il povero Riccardo al suo destino (non e’ vero, il giorno dopo verra’ accompagnato dal custode all’ospedale piu’ vicino dove sara’ amorevolmente curato e restituito al rifugio dove ci attendera’).


Mercoledì 5 Aprile
Gavarnie – Ref. de Bayssellance (2600 m)

Lunga tappa di trasferimento che iniziamo con spostamento in auto fino al limite della neve a circa 2000m nella Valle del Vignemale, dove calziamo gli sci.
Risaliamo il lungo fondovalle su stradina sterrata con neve dapprima scarsa e dura, poi sempre piu’ abbondante, fino alla forra con cascata che sbarra la valle e che superiamo sulla sx su ripidi pendii.

Successivamente la valle si apre, con a sx il vallone che conduce al Vignemale e dirimpetto in lontananza il rifugio su un poggio in bellavista.
Finalmente lo raggiungiamo e ne prendiamo possesso, tutto a ns. disposizione: stufa, legna, acqua di fusione, e ci prepariamo la cena.
La sera e’ stellata e promette bene….


Giovedì 6 Aprile
Salita al Grand Vignemale 3300m – Ref. Bayssellance – Horquette d’Ossue 2750m – Ref. de Gaube 2150m

Muoviamo all’alba con tempo splendido, scendendo fino a 2550m, dove la valle si biforca e pieghiamo a destra salendo con lungo traverso esposto su ripidi pendii.

La neve e’ durissima e richiede molta attenzione con uso di rampant.

Finalmente approdiamo su terreni piu’ sicuri sul ghiacciaio che percorriamo fino a circa 3150m in un circo alla base di alcune cime costituenti il Gruppo del Vignemale.

Lasciati gli sci, con piccozza e ramponi puntiamo alla piu’ alta che raggiungiamo facilmente per canalini e roccette affioranti.

Paolo, in forma smagliante, non si accontenta e sale anche la cima vicina….

La discesa e’ su neve variabile.

Il traverso ora e’ piu’ malleabile con neve primaverile, ed in breve arriviamo al bivio.

Ripelliamo per risalire al rifugio e da qui alla vicina Horquette d’Ossue 2750m.

Breve sosta e giu’ con bellissima discesa al circo glaciale dove e’ situato il Ref. de Gaube 2150m, custodito, alla base delle spettacolari pareti N del Vignemale.


Venerdì 7 Aprile
Ref. Oulette de Gaube – Col Mulets (2570 m) – Cold’Arratille (2550 m) – Pont d’Espagne (Marcadou)

E’ la tappa conclusiva di questo entusiasmante Raid che ci ha sempre donato tempo splendido e neve ottima.
Oggi non e’ da meno.

Saliamo al Col des Mulets 2570m su pendii regolari, scendiamo a 2330m con bella discesa, risaliamo al Col d’Arratille 2550m con spostamento in bel vallone (in estate ricordo 2 laghetti con bellissima fioritura) ed infine iniziamo la lunga discesa che ci porta dapprima al Refuge Wallon (ora incustodito, d’estate affollatissimo), ai margini di un bellissimo bosco di pini cembri.

Seguendo la traccia di sentiero innevato arriviamo alla pista di fondo che ci porta a Marcadou.
Ultimo tratto sci in zaino.

La localita’, dotata di telefono, ci permette di avvisare il Ref. La Holla per il recupero auto ed un’ora dopo circa ecco spuntare il custode con al fianco il nostro Riccardo con braccio al collo d’ordinanza, piu’ che mai rilassato.

Conclusione, dopo recupero auto, al Ref. La Holla con pantagruelica merenda (tipo tavolino….) offerta da un gruppo di escursionisti provenienti da Tarbes, con cui Riccardo aveva fatto amicizia, e cena finale.


Sabato 8 Aprile
Ritorno a Torino

Il tempo oggi e’ meno bello che nei giorni scorsi, il viaggio di ritorno e’ senza storia.
Ripercorriamo la stupenda Terra di Provenza e la sera siamo a casa.

Concludiamo tuttavia il bellissimo Raid l’indomani domenica, invitati da Fausto a casa sua a Rivoli per un piacevole pomeriggio conviviale.


I numeri del Raid

Complessivamente abbiamo percorso un dislivello di circa 6100m in 40 ore di cammino.

I partecipanti:

Guido Cagliero
Fausto Conti
Paolo Gugliermina
Aldo Munegato
Vincenzo Mussato
Domenico Osella
Carlo Rizzi
Carlo Sindaco
Riccardo Valchierotti

Un Sigaro niente male

Il fumo fa male e quindi lungi dal GSA l’idea di esaltarne le positività, ma quando proprio non si sa dove sbattere la testa, beh allora avere un buon sigaro può far ritrovare il buonumore ed aggiustare la giornata.
Se poi invece di essere dell’Avana è quello di Cussuna va bene lo stesso, anzi ancor meglio.
Un grazie ed un complimento vivissimo, da parte del GSA, ai Capogita per aver scovato una splendida idea in un momento di condizioni impossibili!


Pare proprio che quest’anno sia iniziato e continui ad accanirsi contro gli scialpinisti!!!!
Abbiamo avuto un inizio di periodo sfortunatissimo e ormai il coro dei tanti e tristi skialper è unanime!!!
Piogge a bassissima quota che sciolgono la poca neve caduta, venti in quota, precipitazioni inesistenti, “lune nuove” con alte pressioni insospettabili…. Insomma di tutto e di più!!!!

E così siamo arrivati a quella che dovrebbe essere la gita numero CINQUE con un bottino veramente scarso!!!! Solo un Pic Blanc du Galibier, ed anche un po’ tirato per i capelli!
Speravamo di rifarci dopo le recenti (seppur scarsissime!) nevicate ed infatti l’elvetico, classico, blasonato ed economicamente devastante, TELLIER di Bourg-Saint-Pierre, pur in sostituzione della spelacchiata e programmata BLANCHE sopra Vallouise, aveva tutte le credenziali ma, ancora una volta, le previsioni dei vari siti ci davano un quadro terribile con venti fortissimi su tutta la cresta di confine della VdA con la Svizzera!!!

Occorreva un’ideona per contrastare le ennesime beffe metereologiche ed occorreva anche trovarla in tempi brevi in quanto oramai avevamo ufficialmente “avallato” il TELLIER.
Solo il settore sud-occidentale della Val d’Aosta forniva “discrete” certezze metereologiche ed innevamento decente.
Anche Champorcher era stato beneficiato da buon innevamento (dove “buono” non significa abbondante ma perlomeno presente!) ma le gite nell’area sono poche e non di rilievo).
Parimenti il Grand Etret o la Pointe de la Pierre potevano essere interessanti. Ma il primo ha un lungo tratto in zona pietrosa mentre il secondo, oltre al dislivello eccessivo per una sociale di gennaio, non si prestava per l’utilizzo del bus mentre il Sigaro sembrava rispondere alle nostre esigenze.

Quasi per una favorevole congiunzione astrale un giovin fanciullo (che si firma ITO su Gulliver e che ringrazio pubblicamente!) relazionava su tale gita riportandone una impressione, nel complesso, positiva.
Ci siamo sentiti telefonicamente e, visto il desolante panorama generale, sembrava la destinazione con le più alte probabilità di successo. Raggiungibile con il bus senza problemi.

Pur con una montagna di dubbi siamo partiti. E credo che, alla fine, sia andata bene.
Tutte le solette sono state riportate a casa, pronte per impegni meno aleatori spero.
Il programmato e temibile vento non c’è stato ed i sette gradi sotto zero in punta hanno solo contribuito a mantenere la poca neve sciabile. Sole sul 70% del percorso, tutti alla meta e neve, quella pochissima presente, magnifica, complice la temperatura polare.

Aggiungiamoci magari, giusto per dirla tutta, un panorama superbo accompagnati dalla Miravidi, dal Ruitor, dall’Arp Vieille, dall’Ormelune, la Platte des Chamois, la Rabuigne a due passi, e la Feluma ad un tiro di schioppo e, cosa chiedere di più?

Una quarantina scarsa i partecipanti… partenti; molti ammalati, feriti, dispersi, contusi.

Solo Jerry, pur reduce da una micidiale lotta con un branco di squali il giorno prima in Liguria, si è ugualmente presentato con una faccia vagamente simile a quella prima della diatriba e noi, in puro spirito di affettuosa amicizia, lo abbiamo ugualmente accolto, nonostante l’aspetto poco rassicurante…
Ha detto aveva litigato con delle rocce e noi tutti abbiamo finto di credergli…

Capogita eccezionali (escluso l’autore dello scrivente articolo, ça va sans dire!) che si fermavano al momento giusto e ripartivano al momento giusto, né lenti, né veloci ed anche capigita “supplenti” perfetti.
Se devo lamentarmi di qualcosa mi viene in mente solo il tavolino finale che (forse i sette gradi sotto zero???) è transitato con una rapidità non consueta godendo di un’attenzione, solitamente, più prolungata nel tempo!
Però, incredibile ma vero, gli ultimi sono stati aspettati prima di dare la stura al solito vergognoso rito del reintegro energetico post-gita…

Complimenti a tutti per tante ragioni: l’ottimo comportamento, lo spirito di adattamento a situazioni non facili da gestire, la pazienza per i più veloci che si trattenevano nei compattamenti ed anche la fiducia a partecipare, nonostante l’oggettiva difficoltà del momento!

Aspettando prossime copiose e riparatrici nevicate, un grazie a tutti,

marco


Fotografie di Walter Actis

Puntiamo sulla Svizzera

Come avevamo preannunciato le condizioni particolari di innevamento hanno spinto i Capogita a cambiare la meta prescelta per la prossima gita.

Sono passati quattro anni dall’ultima volta che siamo stati al Mont Telliers: eravamo partiti da Torino sotto una fitta nevicata e al di là del traforo del Gran San Bernardo abbiamo trovato tempo piuttosto bello anche se non certo caldo.

Vediamo se anche questa volta la Svizzera ci porta bene.

Domenica 25 Gennaio 2015

Mont Telliers 2951m

Da Bourg San Bernard 1927m – Disl.: 1034m – Diff.: MS
Capogita: Marco Centin, Livio Topini, Valeria Aglirà

L’itinerario è piuttosto semplice e solo nell’ultimo tratto il pendio si fa un briciolo più ripido.

Le temperature per domenica sono preannunciate piuttosto rigide e quindi si raccomanda di tenerne conto non solo per quanto riguarda l’abbigliamento ma anche di controllare lo stato della colla delle pelli e delle batterie dell’ARTVA.

E’ tassativo avere al seguito la Carta d’Identità valida per l’espatrio e la tessera del CAI.
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Ritrovo h. 6.00 – Parcheggio McDonald

(Corso Vercelli angolo Corso Giulio Cesare)

Il viaggio lo faremo in pullman: dopo le iscrizioni di ieri sera è rimasto qualche posto e per aggiudicarselo basta contattare Marco, Livio e Valeria via e-mail o telefonica:

snowlover62@gmail.com – tel. 339.5829332

livio.topini@tiscali.it – tel. 348.8564444

vale.aglira@libero.it – tel. 338.3580997

Ricordiamo che le iscrizioni saranno accettate solo entro e non oltre
le ore 12 di Venerdì 23 Gennaio
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Finalmente è arrivata!

Quest’anno la tanto attesa neve si è fatta proprio desiderare e, a dirla tutta, anche la nevicata della settimana scorsa non è che sia stata proprio epocale ma quantomeno ci ha riportato a paesaggi e situazioni finalmente invernali!

Quindi non lamentiamoci, confidiamo in nuovi apporti nel corso di questa settimana e prepariamoci per gustare finalmente i primi assaggi di neve farinosa.

Tutto è pronto per la seconda gita sociale di questa stagione:

Mercoledì 21 Gennaio

Iscrizioni alla Gita Sociale del 25 Gennaio 2015

Capogita: Marco Centin, Livio Topini, Valeria Aglirà

La gita in programma era La Blanche in Vallouise ma le condizioni generali, con questa nuova neve con poco fondo e che poggia a volte su strati durissimi e gelati obbliga a vagliare con grande attenzione la sicurezza degli itinerari e quindi la meta potrebbe anche subire delle variazioni.

E allora corriamo in sede Mercoledì a sentire dai Capogita dove ci portano.

Chi proprio non può venire in Sede può iscriversi e/o ricevere tutte le informazioni contattando Marco, Livio e Valeria via e-mail o telefonica:

snowlover62@gmail.com – tel. 339.5829332

livio.topini@tiscali.it – tel. 348.8564444

vale.aglira@libero.it – tel. 338.3580997

A Mercoledì.