74 sci in fila per 6 col resto di due …

Siamo a metà del guado: sesta gita dell’ambizioso e ricco programma 2018 del GSA.

Per l’occasione la scelta cade, differentemente dal programma originale che ci avrebbe dovuto vedere impegnati alla Cime delle Liste in val Germanasca, su una classica traversata, poco lontana: da Cervières, minuscolo comune di 173 abitanti, quota 1650m in Francia fino ai 1460m di Bousson, in Italia.

Come d’abitudine gli infaticabili e solerti capigita , o una valida rappresentanza, hanno testato il percorso che sembra non presentare problemi.
L’ulteriore, seppur debole apporto nevoso di Giovedi ha ulteriormente perfezionato il fondo, offrendoci (ancora una volta) condizioni eccellenti.

Ritrovo seminotturno.
Caricati armi&bagagli sul lussuoso torpedone le fitte tenebre ci lasciano solo quando stiamo per lasciare la A32: il motivo di questa levataccia è che, data la lunghezza del percorso, l’obbligo di ripellamento, i tempi si dilateranno per cui…. si gioca di anticipo!
Poco male; il pullman consente di “prolungare” di qualche mezz’oretta il sonno.

È solo poco dopo Villard-Saint Pancrace, lungo la strada dell’IZOARD che LORENZO agguanta il microfono e dà a tutti la sveglia aggiornandoci sui dettagli tecnici della gita.

Cervierès: 5 gradi, sotto zero ovviamente; e c’è anche una debole bava di vento che rende l’aria “frizzantina”.

Salendo in sci noto spesso un vorticoso roteare di braccia intirizzite.

Per fortuna dura poco perché dopo un paio di chilometri sulla noiosa stradina di fondo valle arriviamo alla Chapelle de la Chau 1931m dove il sole, sebbene non caldissimo, attenua almeno un po’ i morsi del gelo provati poc’anzi.

Approfittando della temperatura più mite, ecco il primo ricompattamento; qualche minuto di riposo e via!

Con inusuale ordine teutonico una ordinatissima fila di 37 scialpinisti sale verso un cippo posto sull’ampia dorsale che conduce alla Dormilleuse (che non abbiamo in programma di raggiungere).

Lorenzo apre e tutti dietro ordinati.

Il cielo a tratti si copre, lasciandoci temere il peggio ma, salvo qualche nuvolone disturbatore, in linea di massima resta bello.
Per ultimo chiude Walter; in mezzo Claudio controlla la vociferante truppa….

Poco “sfilacciati” tutti arriviamo al cippo 2708m, la massima elevazione di oggi.

Data la temperatura non proprio africana non ci tratteniamo a lungo.
Ritiriamo le pelli riponendole in alto nello zaino perché al colle Chabaux le dovremo riutilizzare per salire alla Fournier.

La discesa a nord ci regala una neve magnifica; ma la sorpresa maggiore ce la forniscono i volti sulla soglia del pianto, di tre skialper in salita: avevano immaginato una discesa intonsa sul bellissimo pendio che noi 37 stiamo tritando senza pietà tra urletti e serpentine….

Il loro lamento sarà esternato anche su Gulliver in una sconsolata relazione…. poveretti…, scusateci!!!!

Giunti alla fine della discesa ripelliamo velocemente al sole e riprendiamo la salita che ci porterà ai 2424m della Fournier che dovrebbe rappresentare la linea di confine tra la Francia e l’Italia.

Questa volta guida Claudio le danze e in una manciata di minuti saliamo i pochi metri che ci separano dalla ampia e comoda vetta.

Attendiamo l’arrivo di tutti e poi, a gruppetti, giù verso il Lago Nero.
Le pochissime tracce presenti lasciano ampio margine di manovra ai primi che, ancora una volta, si trovano un fantastico terreno di gioco completamente intonso.

Ultimo ricompattamento nei pressi del Lago Nero e poi giù lungo la battutissima stradina lungo la quale incontriamo ciaspolatori, famiglie con cani, tutti diretti o di ritorno, dalla Capanna Mautino dove, presumibilmente saranno andati a pranzare…

Solo nella parte finale incontriamo, lungo un “taglio”, neve poco scorrevole.
Probabilmente è la temperatura, qui piuttosto elevata rispetto a quanto sperimentato in alto, ad avere reso la neve una sorta di colla in cui gli sci faticano ad avanzare…

Riprendiamo la stradina e sfruttando qualche lingua nevosa a bordo strada…. arrivo a un metro dal bus, uauh!

Dove, come da consolidata abitudine… si allestisce rapidamente il tavolino.

Con una attesa che ai primi appare sempre eterna, arrivano anche gli ultimi e si può dare la stura al reintegro calorico che vede nel reparto “novità” un generoso contenitore carico di mozzarelle di bufala freschissime… affiancato da torte salate, acciughe, formaggi di ogni tipo e genere, patatine e birre, vini, prosecchi, barbera, ….a cui fanno seguito una non meno nutrita lista di dessert che concludiamo con un morbido panettone.

Prima, ça va sans dire, del caffè sul bus accompagnato da una bottiglia di Porto che l’apri-pista di oggi, Lorenzo, ha generosamente omaggiato….

Ancora una volta è andata: siamo sopravvissuti anche al tavolino!!!

Ringraziamenti ai validissimi capigita: Walter, Lorenzo, Claudio ed a tutti i soci partecipanti.

Dislivello totale: oltre i 1300 metri.

emmecì


Fotografie di Marco Barbi, Marco Centin e Davide Panagin
Per vedere e scaricare queste ed altre foto di Marco potete cliccare quì.

Ed ecco il nostro percorso:

 

Relive ‘Morning Feb 11th’