Dal Tirolo al Preit di Canosio

Deciso con grande dispiacere l’annullamento del Raduno in Tirolo programmato da venerdì 8 a martedì 12 marzo a causa di un quadro meteo non favorevole, nelle frequenti consultazioni di questi giorni si poteva notare, con una punta di sofferenza, che la bassa pressione estesa su buona parte dell’Europa meridionale avrebbe risparmiato il basso Piemonte.

Decidevamo così, anche per favorire chi aveva preso le ferie ed entra entrato nell’ottica di passare qualche giornata sugli sci, di proporre una vacanza “alternativa” all’Austria ma con i medesimi requisiti, avvalorata da un mangiare sicuramente più “conforme” alle nostre abitudini, dalla vicinanza, dal risparmio economico.

La Val Maira, meta nota anche perché appena reduci la settimana precedente dal bellissimo weekend, si presentava con tutti i requisiti e, in quattro e quatt’otto, abbiamo prenotato per un congruo numero di persone presso la locanda “Lou Lindal” che ci aveva già trattato bene lasciandoci un piacevole ricordo.

La ventina di iscritti si è purtroppo man mano assottigliata fino a rimanere in cinque superstiti.

Poiché veniva previsto bello da Domenica a Lunedì abbiamo deciso per un solo pernottamento, limando così i costi al massimo e “sfruttando” al meglio le condizioni.


Domenica mattina a causa del lungo viaggio, dei caffè prolungati, delle seconde e terze colazioni, la partenza non avveniva prima delle 9,45.

Reperita la nostra guida locale di provata e nota fama in quel di Stroppo all’alba delle 9,45 partiamo da Saretto per dirigerci attraverso gli ampi e dolci pendii assolati al Colle Sautron che raggiungiamo dopo un paio di ore abbondanti di salita; l’intraprendenza di Enrico ci porta fino in cima al monte Viraysse slalomando tra le aree innevate di una spelacchiato e ventilato lato ovest del monte (quello che guarda verso la valle dell’Ubayette).

La discesa degli oltre 1300 metri è su neve spettacolare, specie nella parte alta dove, imboccato con grande prudenza e “leggerezza” un ripido canalone, proviamo anche un po’ di ripido…

Il pomeriggio trascorre poi tra eventi “mondani” (abbiamo assistito ad una premiazione di una gara di sci per ragazzi organizzata dal comune di Canosio), Patrizia ed Eugenio ci raggiungono a Campobase dove birra e torta suggellano la chiusura della bella sciata domenicale.

E poi, nella locanda, letture, docce, relax fino alle 19,30 dove non veniamo certo delusi dall’ottima ed abbondante cena.


Lunedì, anche per non spostarci in auto data l’abbondanza di itinerari in zona abbiamo proseguito dal Preit verso monte fino a quota 1661 dove, svoltando a sinistra, ci si arrampica verso le grange Colausa (mentre dritti si percorrerebbe la strada che l’anno scorso facemmo per il Bodoira in sociale).
La strada in questa stagione è chiusa al traffico poco dopo Preit per cui, da lì, occorre usare gli sci.
Raggiunte le citate grange, intorno ai 1900 metri, il bosco si dirada e gli ampi ed assolati pendii guardano l’impressionante parete nord di Rocca La Meja.

Il nostro itinerario, che punta alla Quota 2506 vi ci va quasi a sbattere contro per poi sterzare a sinistra e percorrere con facilità l’ampia e panoramicissima cresta che, dal lato est, dà verso la Valletta, un selvaggio ed ampio Vallone dominato dal Monte La Bianca, una cima sci-alpinistica alta intorno ai 2800 metri.

Una traccia di uno sci-alpinista solitario sale proprio di là e, data la spettacolarità del percorso, decidiamo di seguirla.

Scesi di 450 metri di dislivello a nord in neve da favola, ripelliamo ed intercettata la traccia del solitario che incontriamo solo quando raggiungiamo il colle con una temperatura estiva ed uno zoccolo sotto le pelli che ha reso la salita faticosissima.

Al Colle decidiamo di porre fine ai nostri sforzi.

Del resto gli oltre 1500 metri di dislivello percorsi hanno già fiaccato notevolmente tutti noi per cui ci lanciamo in una fantastica discesa che termina in basso sulla comoda stradina.

Una volta raggiunte le auto ci tratteniamo ancora oltre un’ora nella Locanda a reintegrare i tanti liquidi persi e far onore alla simpatica gestrice.

A Torino alle 19 circa dopo una due-giorni con tempo e neve magnifici!


Racconto e Fotografie di Marco Centin

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