Desideravo salutare tutto il GSA e gli amici che mi hanno seguito via blog/facebook nella corsa di 250km nel Deserto dell’Atacama (Atacama Crossing 2013).
Ho voluto, e spero sia stato per voi così, non dare una dimostrazione di quanto sono bravo, piuttosto farvi sentire cosa provo e le radici da cui vengo.
Le radici sono nel Gruppo, nel calore e nell’amicizia che mi avete dimostrato e che sento ogni volta che ci rivediamo.
Per fare queste gare, l’esperienza dello sci alpinismo è stata la più formativa in assoluto, per le ore e i giorni passati in montagna, per gli imprevisti, il freddo e il caldo sopportati sulle nostre montagne.
Ora il tempo è più limitato, famiglia e lavoro sono al centro e rimane la sera/notte per correre, per questo non mi faccio più tanto vedere.
Il risultato è frutto di un anno folle, lavoro + 418 ore di corsa in 365 giorni sono più di un’ora al giorno, 4500km nell’anno (Marco Olmo che è in pensione corre 4.000km/anno), e di tanta pazienza famigliare di moglie e bimbe a cui sono grato.
Ma soprattutto volevo dirvi una cosa, che già sapete.
Siamo nani sulle spalle di giganti, abbiamo bisogno di esempi.
Io non cerco i Kilian, i Baldini, sono troppo distanti da me, come se un borghese volesse confrontarsi a un Re.
Cerco persone che siano come me, vicine, esempi a cui tendere cercando di raggiungerli.
E nel GSA ce n’è uno che mi ha affascinato dal primo momento che ho conosciuto, con la sua aria particolare, il suo nome, la sua voglia di comunicare e di trasmettere agli altri.
Ci sono tante persone forti come atleti e scalatori, ma pochissimi sono in grado di trasmettere dei sentimenti, semplicemente muovendosi come gatti in una montagna.
Non mi ha mai dato una spiegazione o mai descritto un metodo, ma credo che sia lui che mi ha insegnato più di tutti gli altri, come gli animali adulti insegnano ai cuccioli.
Con lui non ho dormito la notte prima di affrontare lo Charbonel (la Carbonella la chiamavamo!), ho fatto la Pierra Menta e il Mezzalama, sono passato sulle macerie di una valanga (tanto ci è già passata davanti!, mi disse).
Ha dentro un fuoco che non si spegne, ho cercato di rubargliene un po’, come tutti voi cercate di fare quando andate in gita con lui.
Un saluto e… fate quello che volete, ma FATELO!
andrea