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BIGSNOW ? BIGWIND !

Per una volta iniziamo la relazione con un ringraziamento.

Un ringraziamento veramente dovuto a Flavio, Marco e Stefano che, con alcuni altri amici, stanno peraltro facendo veramente gli straordinari vista la catena di contrattempi ed infortuni che in questo periodo ha falcidiato lo staff dei nostri Capogita.

E trovare una gita sicura, non sovraffollata e adatta ad un gruppo di oltre quaranta persone ieri non era per niente facile.
Grazie e complimenti


Maaqquale BIGSNOW?!?!?! Al limite suo cugggino, BIGWIND!

Ormai il ricorso a questi anglofoni e roboanti anglicismi ha forse più lo scopo di creare notizia che fornirci un quadro preciso della situazione.
Il rischio che i bollettini francesi davano addirittura a quattro il sabato è stato ridotto a tre per la domenica ed era causato dai fastidiosi accumuli formatisi nelle conche sottovento più dalla quantità di neve caduta che in Francia, a differenza del lato valsusino, era piuttosto contenuta.

Mentre sabato sera ricevevo telefonate da persone preoccupate nel fare una gita con “tutta-questa-neve” domenica qualcuno si domandava se non si poteva andare nel Cuneese dove almeno di neve ce n’era…

Sabato 7 abbiamo provato la gita in otto e siamo rimasti un po’ delusi anche noi, constatando che i prati dei 1450 metri di quota Villard Laté erano quasi spelacchiati….

Insomma mentre gli alacri commercianti di Sauze spalavano neve a tutta forza osservando otto torinesi addormentati alla ricerca di un caffè (regalandoci un bucolico quadretto dai toni di un garbato impressionismo olandese) dal lato francesi i sonnacchiosi cugini d’oltralpe potevano anche lasciare gli spazzaneve in garage…

Nella prova pre-gita siamo riusciti ad effettuare la traversata da Villard Latè a Nevache anche se è stata piuttosto elaborata: la discesa sulla Porte de Cristol 2531m ha implicato lo slalom tra ampie aree pietrose, uno sciare tra porcellane cinesi alla ricerca di pochi metri quadri di farina.
Poi un lungo spostamento che la pendenza minima e la presenza di tanta neve fresca hanno obbligato a battere in piano e, in fondo, il ripido ed intricato bosco (tecno-piemontese: la famigerata “boschin-a”) che sappiamo non a tutti particolarmente gradita.

E poi il problema logistico.
Attendere l’ultimo sciatore a Villard Latè per fare rotta su Nevache avrebbe dilatato i tempi oltre ogni misura.
Ed infine avremmo pure dovuto allestire un tavolino… all’ombra, nella gelida seppure charmante Nevache!

Cosicché i 43 partenti dei 45 iscritti si sono visti proporre una tradizionale ma mai deludente “Classic Gardiole” che comunque con i suoi quasi 1300 metri di dislivello non sfigura nel panorama desolante delle vette attualmente praticabili.

Una FULL-SOUTH, tutto sud, dalla partenza fino ai 2753 metri della massima elevazione, solo rovinata dalla presenza di un fastidioso vento che ci ha concesso un po’ di tregua solo nel bellissimo bosco di Villard Latè e, per qualche minuto con gradita sorpresa, sulla vetta, dove ci siamo comunque soffermati piuttosto a lungo.

Un paio di compattamenti durante la salita hanno permesso che il gruppo non si sfilacciasse troppo anche se nella parte finale, l’assenza di traccia (cancellata dal vento) ha fatto andare avanti i battitori che hanno un po’ fluidificato gli assembramenti, elemento questo forse anche positivo per l’attraversamento, inevitabile, di qualche breve traverso, gonfio di neve riportata.

Gruppo in discesa anche piuttosto coeso e con una componente tecnica di eccellente qualità.
A mano a mano che si scendeva la qualità e quantità di neve peggioravano cosicché se non si percorreva la paciosa e sicura strada (sicura per le solette degli sci) “tagliare” per prati era sempre più riservato ad “occhi fini” in grado di valutare prontamente e rapidamente i passaggi più sicuri.

Con anche una discreta dose di fortuna siamo così arrivati, sci interi, non distanti dal pullman che Elio-the-driver, aveva parcheggiato in una zona residenziale della alta Villard Latè, scovata con una certa difficoltà e notevole dispendio di tempo ed energie da Lucia e Walter il giorno precedente.
La partenza “tradizionale”, abbordabile unicamente in auto, infatti è da un’altra parte.

Recupero energetico nel cortile di un fabbricato al sole dove i cinque “flute” di pane comprati transitando da Briancon sono spariti in pochi minuti accompagnati da salami e dalle solita acciughe che, data la loro costante presenza nelle ns gite, comincio a sospettare siano un prodotto ittico tipico delle mete scialpinistiche che frequentiamo.

Un grazie a tutti coloro che hanno arricchito il tavolino di torte dolci e salate e con bottiglie di ogni genere di gradazione, colore, tipologia…

Insomma, ancora una volta, in un quadro nivo-meterologico non proprio felice, siamo riusciti a fare un bottino tutt’altro che disdicevole dove tutti hanno raggiunto la meta nonostante il dislivello, non banale e la presenza del vento (che su meteofrance veniva dato quasi insignificante, sob!).

Complimenti a tutti i partecipanti per le ottime performance ed un “Bienvenues” alle new-entries che, anche questa volta, ci hanno onorato della loro scelta!
Ormai che sono stati battezzati “pupacchiotti” da CECI non potranno sottrarsi al loro destino fatto di gite con tanto sole e tanta farina….

Ci si rivede quindi il ventidue!
Chissà questa volta dove meteo e neve ci porteranno….

emmecì


Fotografie di Walter Actis, Marco Barbi, Bruna Brunetta ed Emilio Candutti

GOOOOD MOOORNING, GSA

Trasmettiamo in diretta prima di essere sommersi dalla furia di BigSnow che sta per regalarci un metro di neve che risistemerà tutta la stagione e ci regalerà per Domenica una farina epocale.

Prima di tutto abbiamo dovuto superare l’emergenza Capogita ma alla fine ci siamo riusciti: un grande augurio a Silvia, Valeria ed Ermes di rivederli prestissimo e in gran forma!

E con queste condizioni nivologiche siamo andati alla ricerca di una gita supersicura e abbastanza semplice e, in men che non si dica, l’abbiamo trovata:

Domenica 8 Febbraio 2015

La Gardiole 2753m

Da le Villard-Laté 1428m – Disl.: 1325m – Diff.: MS
Capogita: Flavio Actis, Stefano Oldino, Marco Centin

L’itinerario è piuttosto semplice e si snoda sulle pendici soleggiate che dominano Serre Chevalier.

Ovviamente per domenica è prevista una splendida giornata freschina al mattino e poi con sole a palla per tutta la giornata. Una prospettiva niente male!

Ritrovo h. 6.15 – Fronte Ex Maffei

(Corso Potenza angolo Corso Regina Margherita)

Secondo Ritrovo h. 7.30 – Cesana

Chi intende salire a Cesana è pregato di comunicarlo ai Capogita.

Il viaggio lo faremo in pullman: i posti non sono quindi illimitati e per aggiudicarsene uno o più basta contattare Flavio, Stefano o Marco via e-mail o telefonica:

flau@tiscali.it – tel. 349.8394759

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

snowlover62@gmail.com – tel. 339.5829332

Le iscrizioni saranno accettate solo entro e non oltre
le ore 18 di Venerdì 6 Febbraio
.

Arriva l’ Ararat e ci porta la neve?

Questa settimana è in programma la prima delle serate “I racconti degli amici” che abbiamo voluto introdurre nel nostro calendario, e ad inaugurare la serie sarà l’amico Bruno Coggiola che ci racconterà la sua esperienza alpinistica ad un obiettivo esotico ed affascinante il Monte Ararat in Armenia.

E intanto, sarà l’effetto “Ararat” o sarà il normale avvicendamento stagionale, pare che in settimana stia finalmente arrivando la grande nevicata che aspettiamo da due mesi.

Che sia la volta che la stagione possa partire veramente?

Mercoledì 4 Febbraio

UNA SALITA AL MONTE ARARAT

Fotografie e racconto di Bruno Coggiola

Salone UGET della Tesoriera – h.21.15

INGRESSO LIBERO

e nel corso della stessa serata:

Iscrizioni alla Gita Sociale del 8 Febbraio 2015

Capogita: Flavio Actis, Stefano Oldino, Valeria Aglirà

La gita in programma era la Cima delle Liste ma prima di confermare la meta o proporne una alternativa occorrerà valutare almeno i primi effetti e le previsioni nivologiche aggiornate della importante perturbazione nevosa che dovrebbe interessare le nostre montagne da Martedì a Venerdì.

E allora corriamo in sede Mercoledì a sentire dai Capogita dove ci portano.

Chi proprio non può venire in Sede può iscriversi e/o ricevere tutte le informazioni contattando Flavio o Stefano via e-mail o telefonica:

flau@tiscali.it – tel. 349.8394759

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

A Mercoledì.

AMARCORD
1995 Raid Pirenei – Vent’anni dopo

1995 – RAID PIRENEI OCCIDENTALI

Il resoconto del RAID in Abruzzo, mirabilmente raccontato da Aldo mi ha risvegliato ricordi sbiaditi di un periodo del GSA in cui si era continuamente alla ricerca di nuovi ed anche insoliti itinerari.
Le attrezzature si stavano modernizzando ma non erano ancora ai livelli odierni, né esistevano strumenti come i GPS, navigatori, ecc.

Forse proprio per questi motivi la ricerca di nuovi itinerari dava sapore di vera e propria avventura.
Grazie ad un ristretto gruppo di soci, coordinati da Carlo S., Riccardo V., Beppe G., Aldo M. e altri, si studiavano e si mettevano in pratica itinerari di ricerca sia nelle gite di giornata (es. Traversata delle Alpi Piemontesi realizzata in più stagioni dalla Valle Stura alla Maurienne in gite sociali), sia nelle proposte di RAID in zone fuori dei soliti orizzonti.

Una di queste è certamente i Pirenei, già frequentati negli anni ’70 con scarso successo per cattive condizioni meteo (vedi Liberi Cieli ed.2002). Successivamente sono stati effettuati RAID negli anni ’88 e ‘93 nelle zone dei Pirenei Balaitus e Pirenei Centrali con successo.

Il RAID a cui ho partecipato è stato quello nei Pirenei Occidentali del 1995, e poiché quest’anno ricorre il ventennale, vorrei darne una breve relazione: già da me percorso in un trekking estivo qualche anno prima e proposto dal solito gruppo a cui mi sono aggiunto per portare qualche notizia in più, prevede la Traversata da Gavarnie a Pont d’Espagne, con salite al M.Perdido 3355m ed al Grand Vignemale 3300m, cime di prestigio in ambiente selvaggio, allora poco frequentato nella stagione invernale (in estate le cose cambiano….) ed incontaminato.
Ecco il resoconto.


Sabato 1° Aprile
Trasferimento Torino – Gavarnie

I 1000 e più chilometri che ci separano dalla nostra base di partenza vengono percorsi con alcune auto in una giornata di tempo sereno e primaverile che ci accompagnerà per tutto il viaggio nel Sud della Francia fino a Lourdes e oltre.

A Gavarnie ci accoglie un ospitale Rifugio Alberghetto in localita La Holla, poco sopra il famoso ‘’Circo’’, attorniato da pareti dolomitiche imponenti.


Domenica 2 Aprile
Gavarnie – Breche de Roland 2840m – Refuge Goriz 2160m

Ci spostiamo in auto a circa 2000m alla partenza di alcuni impianti sciistici inattivi, che risaliamo seguendo le piste, per poi puntare al Col de Boucharo e di qui con breve tratto a mezza costa al Col de Sarradet, poco sopra il Refuge de la Breche 2500m ora incustodito (in estate è stracolmo ed occorre prenotare).

Ci attende ora la risalita del largo pendio (in estate nevaio perenne, 20 anni fa….) che con pendenza sempre più accentuata porta alla spettacolare Breche de Roland 2850m, intaglio nella roccia dolomitica e spartiacque con la Spagna.

Sosta e lunga discesa su piacevoli pendii al Refugio Goriz (2100m) nel parco di Ordesa, su neve trasformata.
Il rifugio e’ custodito (avevamo prenotato) ed il custode e’ anche Guida Alpina e ci da’ utili ragguagli sulla salita dell’indomani al Monte Perdido.

La sera trascorre all’insegna delle barzellette che come al solito il nostro Riccardo sciorina ininterrottamente e con la sua mimica riesce a far ridere anche il custode spagnolo che non parla italiano ma evidentemente e’ conquistato dalla simpatia del nostro gruppo e ci propone di accompagnarci l’indomani a titolo di ospitalita’.


Lunedì 3 Aprile
Salita al Monte Perdido 3355m

Sempre all’insegna del bel tempo, risaliamo i pendii sopra il rifugio su neve trasformata che consente una rapida salita fra blocchi di massi e zone erbose (esp. S-SO) al Lago Helado 2600m.

Raggiungiamo, dopo risalita di un ripido canale, una sella a circa 3100m. dove decidiamo di lasciare gli sci.
Paolo invece prosegue sci ai piedi sul pendio (per quegli anni e per le attrezzature di allora molto ripido, 45 °) e infine raggiunge la vetta.

Noi saliamo con i ramponi e lo raggiungiamo sull’ampia cima, sorprendentemente piana ed abbastanza lunga.

Sotto di noi lo spettacolare Canyon di Ordesa e…..la Spagna.

La discesa e’ entusiasmante su firn perfetto fino al rifugio, dove ci concediamo una bella doccia nelle strutture esterne, curiosamente installate in specie di containers (il che ci fa pensare all’affollamento estivo).


Martedì 4 Aprile
Refugio Goriz – M. Taillon (3145 m)- Ref. La Holla

Ripercorriamo il tracciato dell’altro ieri fino alla Breche, dove deviamo a sinistra per portarci sui pendii del M.Taillon, candido panettone che raggiungiamo in circa 1h dal Colle.

Anche oggi tempo splendido e neve un po’ pesante ma sempre sciabile sui pendii a S, poi dalla Breche sul versante francese e’ una goduria di firn fino alle auto.

Raggiunto il nostro Campo Base putroppo succede l’imprevisto: dopo tutte le difficolta’ finora incontrate (non eccessive per la verita’), ci facciamo la solita doccia e poprio in quel frangente Riccardo scivola sul gradino e si frattura l’avambraccio.

Al seguito abbiamo ben 3 medici, un chirurgo generale, un pneumologo ed un oculista. Purtroppo non abbiamo un ortopedico ma comunque il braccio viene immobilizzato e Riccardo passera’ una notte non proprio serena…..

Immediata riunione (allora non si diceva ancora briefing…) per decidere il da farsi: qualcuno comincia a titubare sull’opportunita’ di proseguire, forse attribuendo all’incidente un infausto presagio….chissà.
Ma poi l’autorevolezza di Carlo Sindaco si impone: IL RAID E’ IL RAID….e si decide di continuare lasciando il povero Riccardo al suo destino (non e’ vero, il giorno dopo verra’ accompagnato dal custode all’ospedale piu’ vicino dove sara’ amorevolmente curato e restituito al rifugio dove ci attendera’).


Mercoledì 5 Aprile
Gavarnie – Ref. de Bayssellance (2600 m)

Lunga tappa di trasferimento che iniziamo con spostamento in auto fino al limite della neve a circa 2000m nella Valle del Vignemale, dove calziamo gli sci.
Risaliamo il lungo fondovalle su stradina sterrata con neve dapprima scarsa e dura, poi sempre piu’ abbondante, fino alla forra con cascata che sbarra la valle e che superiamo sulla sx su ripidi pendii.

Successivamente la valle si apre, con a sx il vallone che conduce al Vignemale e dirimpetto in lontananza il rifugio su un poggio in bellavista.
Finalmente lo raggiungiamo e ne prendiamo possesso, tutto a ns. disposizione: stufa, legna, acqua di fusione, e ci prepariamo la cena.
La sera e’ stellata e promette bene….


Giovedì 6 Aprile
Salita al Grand Vignemale 3300m – Ref. Bayssellance – Horquette d’Ossue 2750m – Ref. de Gaube 2150m

Muoviamo all’alba con tempo splendido, scendendo fino a 2550m, dove la valle si biforca e pieghiamo a destra salendo con lungo traverso esposto su ripidi pendii.

La neve e’ durissima e richiede molta attenzione con uso di rampant.

Finalmente approdiamo su terreni piu’ sicuri sul ghiacciaio che percorriamo fino a circa 3150m in un circo alla base di alcune cime costituenti il Gruppo del Vignemale.

Lasciati gli sci, con piccozza e ramponi puntiamo alla piu’ alta che raggiungiamo facilmente per canalini e roccette affioranti.

Paolo, in forma smagliante, non si accontenta e sale anche la cima vicina….

La discesa e’ su neve variabile.

Il traverso ora e’ piu’ malleabile con neve primaverile, ed in breve arriviamo al bivio.

Ripelliamo per risalire al rifugio e da qui alla vicina Horquette d’Ossue 2750m.

Breve sosta e giu’ con bellissima discesa al circo glaciale dove e’ situato il Ref. de Gaube 2150m, custodito, alla base delle spettacolari pareti N del Vignemale.


Venerdì 7 Aprile
Ref. Oulette de Gaube – Col Mulets (2570 m) – Cold’Arratille (2550 m) – Pont d’Espagne (Marcadou)

E’ la tappa conclusiva di questo entusiasmante Raid che ci ha sempre donato tempo splendido e neve ottima.
Oggi non e’ da meno.

Saliamo al Col des Mulets 2570m su pendii regolari, scendiamo a 2330m con bella discesa, risaliamo al Col d’Arratille 2550m con spostamento in bel vallone (in estate ricordo 2 laghetti con bellissima fioritura) ed infine iniziamo la lunga discesa che ci porta dapprima al Refuge Wallon (ora incustodito, d’estate affollatissimo), ai margini di un bellissimo bosco di pini cembri.

Seguendo la traccia di sentiero innevato arriviamo alla pista di fondo che ci porta a Marcadou.
Ultimo tratto sci in zaino.

La localita’, dotata di telefono, ci permette di avvisare il Ref. La Holla per il recupero auto ed un’ora dopo circa ecco spuntare il custode con al fianco il nostro Riccardo con braccio al collo d’ordinanza, piu’ che mai rilassato.

Conclusione, dopo recupero auto, al Ref. La Holla con pantagruelica merenda (tipo tavolino….) offerta da un gruppo di escursionisti provenienti da Tarbes, con cui Riccardo aveva fatto amicizia, e cena finale.


Sabato 8 Aprile
Ritorno a Torino

Il tempo oggi e’ meno bello che nei giorni scorsi, il viaggio di ritorno e’ senza storia.
Ripercorriamo la stupenda Terra di Provenza e la sera siamo a casa.

Concludiamo tuttavia il bellissimo Raid l’indomani domenica, invitati da Fausto a casa sua a Rivoli per un piacevole pomeriggio conviviale.


I numeri del Raid

Complessivamente abbiamo percorso un dislivello di circa 6100m in 40 ore di cammino.

I partecipanti:

Guido Cagliero
Fausto Conti
Paolo Gugliermina
Aldo Munegato
Vincenzo Mussato
Domenico Osella
Carlo Rizzi
Carlo Sindaco
Riccardo Valchierotti