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Un bel Flassin e …
… tanti auguri, Franco !

Innanzi tutto un grande augurio a Franco al quale la tanta farina non ha portato fortuna regalandogli invece una sgradita infrazione al malleolo.
Gli concediamo qualche settimana di riposo ma lo aspettiamo prestissimo e come sempre in gran forma.

E subito dopo un grande grazie ai Capogita Renato, Spartaco e Flavio che ci avevano fatto pregustare una misteriosa e sconosciuta Cima delle Fontane e, dopo aver scorrazzato in settimana fra Canavese e Valle d’Aosta alla ricerca della gita migliore, hanno avuto il coraggio di ripiegare su un itinerario semplice e sicurissimo.
Qualche volta queste scelte sono le più difficili ed ammirevoli.

Ed infine un plauso a Silvia per il racconto ed al Presidente Bubbolo I° che ha preso il controllo della meteo, fa nevicare il Sabato e caccia le nubi la Domenica mattina e d’ora innanzi ci ha garantito solo più sole e neve da favola …


Dopo essersi fatta desiderare per tre mesi, è caduta. Abbondante.
Tutti a urlare “Farina, farina!” che neanche Nonna Papera nelle sue migliori preparazioni.
Tutti a sorridere.

Chi è andato in settimana a provare la gita per noi domenica è rientrato con un sorriso a 48 denti “La Cresta di Corlean?
Sono 800 metri di pura farina su pendio costante, una figata!”

Il Tg del sabato sera, ci informa sulle tre vittime che stavano salendo all’Ospizio del San Bernardo.
Tempo dieci minuti e squilla il telefono.
E’ qualcuno che ti chiede: “Ma hai sentito? Ma noi domani si andrà? Ma? “.
Già, ma.
Qualche notifica su whatsapp “Secondo me domani si fa il Col Serena, stessa valle ma tradizionalmente più sicuro”. Io non so valutare, purtroppo. Chi è più esperto di me dice che se non fosse una sociale, lui la Corlean la farebbe.

Già, se.

Ma domani? Domani noi si andrà all’appuntamento, questo è certo.

Ci troviamo al pullmann sotto la pioggia, il chiacchiericcio continua tra i sedili.
Quando ci comunicano “sosta autogrill” allora è tutto chiaro.
Il GSA non fa mai sosta autogrill.
Il GSA ti carica sul bus e ti porta alla partenza, e ti fa trottare dal parcheggio alla cima, dandoti tregua solo quando sei arrivato al tavolino.
Oggi invece, sosta autogrill.
Segno che i capigita devono ancora confabulare per decidere la meta.

Dopo l’autogrill ecco la variazione: “Ragazzi andiamo al Mont Flassin, tanto nessuno di voi l’ha fatta no?”
Il Flassin l’hanno fatto tutti, almeno una volta nella vita.
Pure io, che di gite ne ho poche, l’ho fatta con la scuola di scialpinismo.
Ma succede: si propongono gite originali, le si va a provare, le si conferma, poi la nevicata dell’ultimo minuto, il gruppo supernumeroso, l’SMS del presidente di sezione la sera prima, fanno alzare il livello di prudenza.
E allora Flassin.

Si sale su tutti compatti, per la gioia del branco.
Si incrociano ciaspolatori, si assiste a zuffe con i cani.
Si scambiano due parole con dei bei valdostani “Da dove? Da Torino? Quanta strada, eh beh sì in valle era una delle poche che si potevano fare oggi”.
Chi la conosce meglio di me già teme lo zoccolo al rientro sui pendii poco pendii, e non fa nulla per mantenere l’effetto sorpresa.

A metà salita qualcuno mi ricorda “anche la scorsa volta ti eri fermata qua a cambiarti”.
Ah. Ma non è qualcuno della scuola, quindi l’ho fatta già un’altra volta oltre a quella con la scuola?
Certo che non aver memoria è davvero uno dei tre segreti della felicità, gli altri due non li ricordo.

Qualcuno si ferma al colle, a scambiare biscotti e fragole secche e a godersi il sole.

Qualcuno vuole arrivare in cima, e ringrazia la chiusura che mite li accompagna senza dire il tanto temuto “La fioca ven mola, voi polentoni fermatevi al colle”, grazie.

Dalla cima qualcuno si butta giù dal canalino, per dare un’emozione in più, il grosso del gruppo invece scende per la via di salita, dopo aver respirato a pieni polmoni il cielo e il sole di lassù.
Il vento inizia a farsi sentire.
Scendiamo facilmente su pendii tritati mentre qualcuno riesce a trovarsi il suo spazio vergine, ci buttiamo allegri seguendo il torrente, facendo il limbo sotto gli alberi caduti, e cadendo anche noi.

Un cameraman improvvisato si ferma di tanto in tanto, e aspetta che passiamo tutti, o quasi, per scattare foto.
Grazie a lui, e a chi non l’ha cilindrato con gli sci.
Qualcuno, adocchiata la stradina, decide di percorrerla perchè sono le gambe a chiederglielo.

Sole e vento si alternano sul nostro tavolino imbandito.
Acciughe, pane, salumi, un’ottima torta salata, vino, tante torte dolci.
Un appello: la compagnia è già sempre dolce, il prossimo tavolino, facciamolo più salato!
Ci penseranno sicuramente i nuovi arrivati, Matteo e Alessandro.
Benvenuti!

Silvia


Fotografie di Walter Actis, Marco Barbi, Bruna Brunetta

Corleans !

Ovviamente, prima si è fatta attendere e desiderare e poi è arrivata tutta insieme!
La neve è così, forse se fosse più facilmente prevedibile ci piacerebbe di meno.
In Canavese manco parlarne. I GuardiaParco di Ceresole, interpellati per un parere, hanno risposto:”Non sarete mica matti?”.

E allora cambiamo meta e andiamo in Valle d’Aosta e in particolare in zona Etroubles, dove la neve è in quantità giusta, le condizioni sono stabili, e soprattutto il bel tempo arriverà prima, dopo la consueta nevicata del Sabato, a portarci una splendida giornata di sole e powder!

Domenica 22 Febbraio 2015

Cresta di Corleans 2806m

Da Saint Rhemy-en-Bosses 1650m – Disl.: 1156m – Diff.: BS
Capogita: Renato Poro Marchetti, Spartaco Bertoglio, Flavio Actis

La Cresta di Corleans (niente a che vedere con la celebre pulzella francese che tanto ricorda) è l’imponente struttura rocciosa che delimita, sulla sinistra salendo, il vallone che porta al Col Serena.

Sul suo versante Nord che si raggiunge lasciando dopo un’oretta il gettonatissimo itinerario del colle si svolge questo itinerario un po’ più impegnativo e dal finale spettacolare.

Ovviamente il tutto sempre con un occhio vigile alle condizioni e quindi con la possibilità di ripiegare su un itinerario più domestico se ragioni di sicurezza lo dovessero suggerire.

Ritrovo h. 6.30 – Parcheggio McDonald

(Corso Vercelli angolo Corso Giulio Cesare)

Il viaggio lo faremo in pullman, i posti andranno presto a ruba e per aggiudicarsene uno o più non resta che contattare Flavio, Renato o Spartaco via e-mail o telefonica:

flau@tiscali.it – tel. 349.8394759

renatoporomarchetti@libero.it

bertoglio.spartaco@tiscali.it

Le iscrizioni saranno accettate solo entro e non oltre
le ore 18 di Venerdì 20 Febbraio
.

In Kanavese via Santiago !

Mercoledì avremo la seconda delle serate “I racconti degli amici” con Michelino Giordano che ci presenta il Cammino di Compostela.

Il celebre cammino è il tragitto che veniva percorso fin dal Medio Evo dai pellegrini per raggiungere Santiago di Compostela dove ci sarebbe la tomba dell’Apostolo Giacomo.
In realtà la storia ci dice che Giacomo morì in Palestina, ma pare che i suoi discepoli, su una barca guidata da un angelo, ne abbiano trasportato il corpo nella Galizia che aveva evangelizzato.

Nell’813 l’eremita Pelagio avvertito da un angelo (un altro non quello che aveva trasportato il corpo nel 44dc) vide delle strane luci su una tomba di epoca romanica e vi fu rinvenuta la scritta “Qui giace Jacobus”.

A seguito di ciò il luogo prese il nome di Campus Stellae da cui l’attuale Compostela.

Il resto ce lo racconterà l’amico Mike per una volta senza gli inseparabili sci ai piedi.

Mercoledì 18 Febbraio

IL CAMMINO DI COMPOSTELA

Fotografie e racconto di Michelino Giordano

Salone UGET della Tesoriera – h. 21.15

INGRESSO LIBERO


Intanto però la neve è finalmente arrivata e quindi nel corso della stessa serata avremo le:

Iscrizioni alla Gita Sociale del 22 Febbraio 2015

PUNTA DELLE FONTANE 3068m

Capogita: Renato Poro Marchetti, Spartaco Bertoglio, Flavio Actis

Questa volta siamo nelle buonissime mani dei nostri grandi amici Kanavesani!

Quest’anno le condizioni dell’innevamento vanno vagliate in modo particolare ma il nostro Renè sicuramente una decina di gite nella prima parte della settimana le andrà a testare …

E allora corriamo in sede Mercoledì a sentire dai Capogita se, come da programma, andremo in Val Soana o se invece il nostro pullman ci porterà su altri lidi.

Chi proprio non può venire in Sede può iscriversi e/o ricevere tutte le informazioni contattando, via e-mail, i Capogita:

renatoporomarchetti@libero.it

bertoglio.spartaco@tiscali.it

flau@tiscali.it

A Mercoledì.

RAID 2015 – VANOISE
SERATA DI ISCRIZIONI

Buongiorno cari amici

Dopo lunghe trattative con i rifugisti francesi siamo riusciti ad imbastire un fantastico Raid.

In Vanoise infatti i rifugi in genere sono chiusi e agli ski randonneè viene chiesto di arrangiarsi alla vecchia maniera.

Fortunatamente abbiamo convinto tutti i gestori ad aprire per noi i rifugi del percorso e quindi non sarà necessario portarsi cene “al sacco”.

Sempre a causa delle aperture, solo nei giorni feriali per il Refuge Col du Palet siamo costretti a modificare di qualche giorno le date originali previste per il Raid.

Partiremo infatti mercoledì 15 aprile e termineremo domenica 19 aprile.

Per la logistica legata alle auto, non è stato facile perché risulta impossibile un percorso ad anello.

Abbiamo quindi pensato che la soluzione migliore sia quella di lasciare le auto a Pralognan la Vanoise, per poi tornarcele a prendere con uno Sherpa Bus, che dovrà percorrere i circa 70 chilometri che dividono La Gurraz in Val d’Isere da Pralognan.

A parte questo, il Raid ha tutti i presupposti per essere bellissimo, e le cime toccate sono davvero adatte ad essere percorse con gli assi ai piedi.

Le difficoltà infatti non sono mai per ottimi scialpinisti, a parte la cima del Mont Pourrì che peraltro può essere evitata.

Ogni giorno potremo fare una cima, ma se qualche componente del gruppo fosse stanco, spesso è possibile evitarle.

A causa delle dimensioni ridotte dei rifugi il numero massimo dei partecipanti sarà di 15 amici.
In caso di maggiori richieste l’accettazione sarà a discrezione degli organizzatori in base alla partecipazione all’attività Sociale della stagione in corso.

SERATA DI ISCRIZIONI

Mercoledì 4 Marzo 2015

Saletta Riunioni 1°p. – h. 21.15

Con l’iscrizione è richiesto il versamento di una caparra di 50 Euro a conferma dell’iscrizione stessa. Nel corso della serata saranno naturalmente forniti eventuali aggiornamenti e maggiori dettagli.

L’organizzazione del Raid è curata da Roberto Fullone, Enrico Leinardi e Marco Centin.



Ecco qui sotto il dettagliato programma, con lo scopo di far venire l’appetito….

GIORNO 1 – Mercoledì 15 Aprile

Partenza da Pralognan 1418m per raggiungere attraverso il vallone della Gliere il Refuge du Col de la Vanoise 2517m.
Possibilità di raggiungere (zaino scarico) la cima del Mont Pelve 3261m per chi fosse interessato.

Dislivello: 1099 m. per la salita al rifugio o 1843 m. per la cima.
Difficoltà: BSA solo per la cima.


GIORNO 2 – Giovedì 16 Aprile

Dal Refuge du Col de la Vanoise 2517m si risale l’ampio vallone che porta al Col de la Grand Casse 3086m.
Le vie di discesa dal colle sono molteplici, la più consigliata transita sotto l’imponente versante nord della Grande Casse attraversando sia il Glacier de Rosolin che il Glacier du Rosolin Derriere sino a scendere agli Chalets de la Gliere ad una quota di circa 2060m.
Da qui si rimettono le pelli e si inizia la risalita fino al Refuge du Col du Palet 2650m all’omonimo passo.
Per chi fosse interessato, dopo aver iniziato la risalita verso il rifugio, all’altezza degli Chalets de Plan 2326m, è possibile raggiungere la Pointe de Vallaisonnay 3003m attraverso il Col de la Grassaz.
Da questa cima si scende fino al Plan du Jardin 2400m per poi risalire al Refuge Col du Palet.

Dislivello: 1159 m. per la la salita al rifugio o 1752 m. per la cima
Difficoltà: BSA


GIORNO 3 – Venerdì 17 Aprile

Dal rifugio si attraversano i pendii dell’Aiguille des Aimes si raggiunge, attraverso il Traverse des Aimes 2700m, il Col du Plan Sery 2552m, dove possono essere scaricati gli zaini. Dal colle si sale quindi al Dome de Picheres 3319m.
Si torna sui propri passi al colle, dove abbiamo lasciato parte dell’attrezzatura, e da qui in discesa si attraversa la valle fin oltre gli chalets de la Plagne sino alla quota di 1950m circa.
A questo punto si attraversa il torrente e si inizia la risalita che porterà al Refuge du Mont Pourrì 2370m.

Dislivello: 1237 m.
Difficoltà: MSA


GIORNO 4 – Sabato 18 Aprile

Dal Refuge du Mont Pourri 2370m si torna brevemente sui passi del giorno precedente, per poi puntare decisamente a Nord incontrando il Glacier du Geay.
Lo si risale fino al pianoro quotato circa 3350m dove possiamo scaricare gli zaini (ripasseremo da qui) sino alla cima del Mont Pourrì 3779m, massima elevazione toccata dal Raid.
Dalla cima si scende fino al pianoro citato precedentemente e si risale per facili roccette al Col de Roches 3443m.
Da qui porremo piede sul Glacier du Grand Col sino a giungere al colle omonimo situato alla quota di 2935m da cui, senza cambiare versante, per ampi pendii si giunge al Refuge de Turia 2428m.

Dislivello: 1542 m.
Difficoltà: OSA


GIORNO 5 – Domenica 19 Aprile

Dal Refuge de la Turia 2428m si punta decisamente a Sud passando dai Glacier Nord e Sud de la Gurraz e per ampi dossi si perviene alla cima del Dome de la Sache 3601m.
Si ripercorrerà poi la stessa strada per tornare al rifugio e quindi scendere al centro abitato della Val d’Isere di La Gurraz 1616m dove il raid avrà termine.

Dislivello: 1264 m.
Difficoltà: BSA