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Cima del Lago dell’Oro
Una giornata quasi perfetta!!

Qualcuno aveva proposto un’altro titolo per la relazione di questa splendida giornata:

“No Ceci? No acciughe!”

E in effetti Ceci e Luigi ci sono mancati, in verità molto di più delle loro acciughe, insieme a qualche altro amico bricconcello, ma, sempre in verita, è stata forse l’unica pecca di una giornata quasi perfetta!

Con la micidiale calura che in questi giorni aveva preso il posto del gelo siberiano, con la poca neve che c’era in giro, con le notizie allarmanti che tramite Gulliver pensionati e Sabatisti lanciavano a destra e a manca, c’era ben poco da stare allegri!

Qualcuno telefonava fino al Sabato sera ai Capogita con domande piene di dubbi: “Ma andiamo proprio?” e c’era persino una cat-woman che cercava di tentare un partecipante prefigurandogli molto di meglio di una gita in condizioni disastrate!

Ma nessuno ha ceduto!

I Capogita sono riusciti a diffondere il loro ottimismo, la cat-woman si è rassegnata e così ci siamo ritrovati in 41 a Limonetto, e nessuno ha avuto un filo di rimpianto!


Dunque partenza da Limonetto con una temperatura meno calda del previsto tanto che un po’ tutti non vedono l’ora di lasciare l’ombra del fondo del vallone, che sale verso la Rocca dell’Abisso, e svoltare a destra verso il sole che già da un po’ illumina il canale che dobbiamo salire.

Una sosta di raggruppamento e poi Enrico comincia ad inanellare la lunga serie di conversioni che ci permettono di salire, abbastanza agevolmente il primo salto.

Fa un po’ caldo in questo tratto, ma subito sopra un’arietta frizzantina che ci accompagnerà fino in punta rende il clima ottimale e la salita si snoda veloce in questo ambiente bellissimo dove si alternano continuamente sellette, canaletti e valloncelli.

Ogni volta il passaggio sembra problematico ed ogni volta si rivela abbastanza agevole: sembra di salire il castello delle fiabe!

Salendo così il tempo vola e senza accorgercene ci ritroviamo sui 2655m della punta.
Anzi di una delle due punte di questa bifida Cima del Lago dell’Oro: Enrico ha scelto la punta più larga ma anche su questa 40 persone ci stanno un po’ strette, per fortuna ci siamo solo noi!

Tutti riescono comunque a turno a toccare il culmine, tutti trovano un angolino più o meno comodo per calzare gli sci, nessun zaino o altro oggetto precipita sui ripidi versanti che ci circondano e così siamo pronti ad iniziare la discesa.

E questa si rivela da subito varia e sorprendentemente bella, con un lungo tratto di farina impalpabile e poi tanta neve marcetta ma ben portante: pochi ci avrebbero scommesso alla vigilia.

Anche il percorso di discesa è divertentissimo, sempre con Enrico che conosce tutti i passaggi segreti, e così raggiungiamo senza problemi il breve tratto delle piste di Limonetto dove stamattina abbiamo un po’ tribolato a salire e dove adesso un dito di marcetta ci fa sentire tutti degli slalomisti provetti.

Come sempre il tavolino si imbandisce in un attimo di torte, salami e tante leccornie e anche le acciughe di Ceci avrebbero fatto fatica a trovare un po’ di spazio.

E, finito il salato, si passa ai dolci con la torta di Marco che deve durissimamente competere con cannoli, crostate e una splendida teglia di dolce al cioccolato: vincono tutti a pari merito.

Quando poco sotto il pullman accosta ad un’area di raccolta per gettare i rifiuti è un po’ imbarazzante quasi riempire il contenitore dei vetri con le nostre bottiglie: qui non sono evidentemente abituati a certi consumi!


Anche oggi è arrivato il momento dei ringraziamenti ai Capogita e, qualcuno dice, anche al loro fattore C!

Ad Enrico che ci ha condotto su un terreno complesso come fossimo nella cucina di casa sua, a Roberto che come quei meravigliosi cani pastore ha balzerellato dalla punta alla coda del gruppo, e non si capisce come faccia, e a Walter, al debutto da Capogita, che ha controllato, chiuso il gruppo e riportato tutti gioiosamente alla base.

E per chiudere una chicca: questa splendida gita era già stata percorsa in Sociale il 9 Marzo del 2003: perchè non riguardare le foto di quella bellissima giornata con la possibiltà per qualcuno di riconoscersi ringiovanito di 9 anni!

Altre foto della gita di oggi sono visibili e scaricabili su:
http://www.flickr.com/photos/snowlover62

Si va, si va,
si va in Val Vermenagna

C’è la neve a Limone !!

Strana notizia a Febbraio.

Di solito in questa fase della stagione gli operatori sono più intenti a valutare i danni causati dai metri di neve che si sono accumulati nell’inverno sui tetti e sulle strutture della zona.

Quest’anno la stagione è stata eccezionalmente scarsa ma ad inizio settimana, puntuale con il nostro calendario, una bella nevicata ha sistemato le cose, almeno per la nostra gita!

La Cima del Lago dell’Oro è un magnifico itinerario che sicuramente manca al curriculum di tanti Sci Alpinisti anche perchè esiste … solo da pochi anni !?

Prima era un anonimo cucuzzolo della costiera che va dalla Rocca dell’Abisso al Monte Frisson ed è una decina di anni fa’ che questo bellissimo toponimo gli è stato assegnato dagli autori di una nota Guida di Itinerari di Sci Alpinismo.

Il primo tratto del percorso è comune a quello celebre della Rocca dell’Abisso che però lasceremo ad un certo punto per portarci, in un ambiente fantastico, nell’anfiteatro un po’ nascosto fra la Rocca della Bastera e il Monte Frisson.

Il tratto finale sul piccolo triangolo nevoso che consente di raggiungere la Cima sci ai piedi è poi una piccola perla racchiusa in un itinerario sorprendente.

Domenica 26 Febbraio 2012

Cima del Lago dell’Oro 2683m

Val Vermenagna
da Limonetto 1354m – Dislivello 1329m – Difficoltà: BS
Capogita: Enrico Leinardi, Walter Actis, Roberto Fullone

Ritrovo h. 6.00 – Partenza h. 6.15

Mirafiori Motor Village

(P.za Cattaneo – C.so Orbassano ang. C.so Tazzoli)

Anche questa volta qualche posto in pullman è rimasto !

Quindi se siete fra i soliti ritardatari o se avevate dei dubbi, affrettatevi a scrivere o telefonare a Walter o Roberto:

walter.moto@tiscali.it – tel. 347.0331434

roberto.fullone@libero.it – tel. 335.1368660

Ancora un pro-memoria: nell’ultima gita il livello della cantinetta del GSA si è abbassato pericolosamente, domenica farà calduccio, quindi se fra i rampant e le pelli di foca si nasconderà qualche bottiglia, i Capogita chiuderanno un occhio e consentiranno seccamente o amabilmente di caricarla sul pullman.

A Domenica!

La corsa al Lago dell’Oro

Le previsioni Meteo dicono che questa settimana il freddo polare lascerà il posto a miti temperature primaverili: forse è ora di cambiare cappellino!

Bene, siamo alla settima gita della stagione e, a leggere il nome della meta in programma, si è tentati di aggiungere setaccio e stivaloni alla nostra attrezzatura con la speranza di abbinare ad una bella sciata il ritrovamento di una mega pepita come qualche fortunato pioniere del Far West.

In Val Vermenagna questo è stato in verità un inverno molto scarso di neve, solo in parte compensato dall’ultima grande nevicata.

Adesso è difficile dire cosa succederà con previsioni di rialzo delle temperature di 15-20 °C.

Ma noi abbiamo l’asso nella manica: Enrico ha messo sotto controllo tutto il Cuneese e, come sempre, riuscirà a scovare una bella meta che ci farà tornare a casa più ricchi di quando siamo partiti!

Con o senza la famosa pepita!

Mercoledì 22 Febbraio

Iscrizioni alla Gita Sociale del 26 Febbraio 2012

Cima del Lago dell’Oro 2683m

da Limonetto 1354m – Dislivello: 1329m – Difficoltà: BS
Capogita: Enrico Leinardi, Walter Actis, Roberto Fullone

Vi aspettiamo quindi in sede per conoscere tutte le novità e per le iscrizioni.

Chi proprio non riesce a venire in sede può iscriversi, via e-mail o telefonica, contattando Walter o Roberto:

walter.moto@tiscali.it – tel. 347.0331434

roberto.fullone@libero.it – tel. 335.1368660

A Mercoledì.

I 30 giorni della Merla !

Erano considerati i tre giorni più freddi dell’anno.
Venivano alla fine di Gennaio.
Li chiamavano “I giorni della Merla”.

Temuti dagli esseri umani come dai pennuti, tanto che i poveri merli dalle piume bianche ed immaccolate cercando riparo dal freddo nei comignoli delle case erano diventati neri.

Sarà che viviamo nell’epoca delle esagerazioni, sarà il Burian seguito dal Blizzard, sarà che le stagioni non sono più quelle di una volta ma quest’anno sti giorni delle Merla stanno durando un tempo spropositato ed è quasi un mese che battiamo le brocchette.

E allora, freddo per freddo siamo andati a mettere il naso nella più fredda delle Valli Torinesi, la ghiacciaia di Prali!


Alle 8,30 il pullman riesce a portarci nello spiazzo di Giordano dove l’autista, credendo di spaventarci, ci comunica che la temperatura esterna è di -7°C.

Eravamo pronti a ben di peggio e infatti i preparativi per la partenza, il cancelletto ed i primi passi si svolgono con un freddo quasi gradevole.

Il tempo di alzarsi però qualche centinaio di metri lungo il Vallone delle Miniere e la sensazione cambia radicalmente subito confermata dall’inconfutabile termometro che penzola dallo zaino di Vale: -18°C!
La neve di questi giorni, caduta e rimasta leggerissima con le temperature che si stanno susseguendo, ha coperto le vecchie tracce e il paesaggio è incantato.

Con un ritmo tranquillo, ma senza soste perchè di fermarsi non viene in mente a nessuno, raggiungiamo finalmente il sole già ben in alto, quando ormai mancano solo un centinaio di metri per raggiungere il colletto che separa il nostro Giulian dalla vicina Chiarlea.

Sosta comunque brevissima e in un attimo superiamo l’ultimo tratto e la breve dorsale che ci deposita ai 2547m del Giulian.

Un po’ perchè sembra più riparata, un po’ perchè il cucuzzolo è troppe pietroso per gli sci e sopratutto perchè tutti 43 in punta proprio non ci stiamo, ci abbassiamo per raccoglierci nella conchetta pochi metri più bassa.

Tutti pendono dalle labbra della nostra temperaturista che grazie al sole, che sia pur palliduccio fa qualche effetto, ci rincuora con un perentorio -15°C.

Rapidi preparativi per la discesa e giù, in un mare di polvere leggerissima su pendii rimasti sorprendentemente intonsi tutti per noi.

Ci si alterna ad aprire le danze, tanti tratti entusiasmanti, qualche imprecazioncina con un breve tratto di boschina che cerca di rallentarci e siamo al pianoro dove avevamo deciso di raggrupparci.

Tutti arrivano piuttosto in fretta, via via annunciati dagli urletti di gioia che provengono dal bosco.

Un tratto di stradina, ancora qualche bel pezzo di farina, un po’ di gabole per raggiungere il fondovalle e poi una veloce scivolata che ci riporta al piazzale degli impianti dove il pullman è andato ad aspettarci.

Nulla di nuovo, nulla di inatteso, la “solita” sorpresa: il tavolino si imbandisce in un attimo di torte dolci e salate, di salami e tante leccornie, di ben due vassoi di acciughe e le bottiglie di vino, che sembravano tante sono appena sufficenti, anzi …

D’altronde la polvere asciuga la gola e oggi di polvere ne abbiamo avuta tanta!
Ne terremo conto!

E il viaggio di ritorno, già breve, vola via in un attimo, fra minzioni più o meno seriose e il delizioso vizio, cui Lucia e Stefano ormai ci stanno assuefando, di un abbondante, caldo e corroborante caffè!


In conclusione, un ringraziamento mio personale ai due co-Capogita Cecilia e Luigi che si sono sobbarcati per tutto il giorno i ruoli meno grati lasciandomi solo quelli più piacevoli.

E’ grazie a loro se anche oggi archiviamo una splendida giornata e sopratutto una gita riuscitissima.

guido