Il giorno dei meteomattacchioni

Oggi abbiamo capito che l’ufficio meteorologico regionale della Valle D’Aosta è gestito da mattacchioni: prevedono sole e nuvole al mattino e sole al pomeriggio mentre in realtà troviamo nebbia, nuvole e nevischio.

Partiti dalla frazione Chez-les-Blanc, ci infiliamo su per i prati, raggiungiamo la strada quindi tagliamo quando possiamo lungo il bosco.

La poca visibilità ci costringe a controllare spesso l’itinerario.
A 2200m una parvenza di apertura ci illude… ma almeno è aumentata la visibilità.

Raggiungiamo con un traverso (un po’ crostoso, molti hanno usato i rampant) la cresta e poi scendiamo alla massima depressione.

Discesa in sicurezza in piccoli gruppetti sul versante Flassin su neve che sarebbe stata bella ma con visibilità ridotta al lumicino.

Incrociata la pista del Flassin grande divertimento su toboga vari fino al parcheggio.

Trentasei partecipanti tutti sull’intero anello.

Grazie agli altri due capi gita che hanno fatto la scopa al fondo del gruppo, grazie anche a Livio e Sergio che mi sostituiscono quando non ce la faccio più a battere traccia (la fanno pure meglio di me!) e che scendono con me per primi per lasciare un po’ di tracce per il gruppo per ovviare alla poca visibilità.

Oggi di più non si poteva fare…

Siamo stati quasi sempre immersi nella nebbia, abbiamo viaggiato seguendo la traccia gps e non abbiamo visto niente !
No dai, qualcosa abbiamo visto, ad un certo punto persino qualche raggio di sole, ho detto qualche, uno o due non di più.

stefano



Per impegni vari non ho potuto partecipare alle ultime 3 gite del nostro mitico gruppo ma finalmente per la gita del 25/2 sono libera e guai a chi me la tocca.

Ad inizio settimana le previsioni sembrano davvero pessime ma qualcosa nel corsa della settimana si sblocca e giovedì arriva la mail di Stefano: la gita si farà!
Mi precipito a leggere le info e vedo destinazione Monte Labiez in Val d’Aosta, e fin qui niente di particolare non conosco la gita, ma quando leggo la località di partenza, Echevennoz …un tuffo al cuore!

Ma sapete che chi ha associato questa metafora ad una certa emozione non poteva scegliere meglio? Perché è così, letteralmente, senti proprio il tuo cuore rigirarsi su se stesso, sollevarsi e fare un vero e proprio tuffo!

Continuo allora a leggere, già in ansia, e ancora un altro nome di triste memoria: in caso di ripiego la meta sarà il Col d’Ars.

Il 29 gennaio 2005 un gruppo di amici, partendo proprio da Echevennoz, e in una giornata di particolare freddo intenso, aveva come meta il Col d’Ars.

Il gruppo si fermò poco prima del colle, e appena iniziata la discesa una slavina si staccò e 3 scialpinisti furono sepolti, Renato Gianoglio, istruttore della Scuola di Alpinismo del CAI Uget, Raffaella Steni, anche lei Ugettina ma istruttrice alla Scuola Gervasutti, e la sottoscritta.

Renato morì per i traumi riportati, Raffaella due giorni dopo all’ospedale di Aosta, ed io sono ancora qui perché il mio segnale ARTVA fu il primo ad essere sentito e, proprio mentre stavo ormai perdendo i sensi, sentii rumori sopra di me e fui salvata.

E allora per questo oggi è stata la nostra giornata della memoria e proprio quelle montagne furono le ultime a rimanere negli occhi dei nostri cari amici, che adesso le possono vedere solo dall’alto, ma vedono tutte le montagne del mondo.

tea


Fotografie di Marco Barbi e Davide Panagin

Ecco il nostro percorso:

 

Relive ‘Morning Feb 25th’