Zerbionissima

Quando il Venerdì si sono chiuse le iscrizioni “ufficiali” alla gita sociale gli scritti erano 44 e l’idea di percorrere i boschi sopra Promiod “in fila per sei col resto di due” era piuttosto stuzzicante per vedere che traccia avrebbe lasciato sulla neve uno schieramento del genere.

Poi le iscrizioni e le rinuncie dell’ultima ora hanno fatto levitare a 49 il numero di partecipanti e così abbiamo rinunciato a salire il fila per sei perché il resto di uno avrebbe costretto un partecipante ad una mesta gita in solitaria.

Meglio così comunque, perché percorrere la cresta finale il fila per sei proprio semplice non sarebbe stato …


Oggi destinazione Zerbion in Valtournenche.
E il 12 gennaio ma procedendo lungo la strada sembra di essere in primavera, prati senza neve o con sottili lingue residue, neve sui tetti ormai agli sgoccioli e soprattutto temperatura + 1°C !

Ma noi non disperiamo, il capogita capo Stefano sa il fatto suo.

Procedendo spediti usciamo dal bosco e arriviamo al sole, che giornata fantastica e che panorama mozzafiato…

In prossimità della cresta lasciamo gli sci e calziamo i ramponi, forse una precauzione eccessiva date le condizioni della neve ma meglio così, saliamo più tranquilli e in breve arriviamo tutti ai piedi della grande statua raffigurante una Madonna bianchissima, forse un po’ troppo grande, ma comunque suggestiva.

Ordinatamente ritorniamo agli sci, nessun problema, tutti bravi e composti, sembriamo proprio una sociale seria, e ci prepariamo per la discesa che sarà organizzata a gruppi con un capogita o persona di riferimento.

Il mio gruppo è il numero 3 (già numero perfetto, non vorrei dire…) ed essendo io un po’ scarsina in discesa nomino seduta stante Assistente in Campo Livio.
Immediatamente quel procedere ordinato e tranquillo descritto finora diventa una discesa chiassosa, tutto tranne che ordinata, ma comunque molto molto divertente ed in ogni caso sicura.

Per fortuna Luca e Mau bilanciano l’esuberanza di Livio, ma le più brave sono Annalisa e Lucia sempre attente a seguire il percorso scelto.

In breve arriviamo alle macchine e al tavolino.

Tante buone cose rapidamente compaiono e altrettanto rapidamente scompaiono, le bottiglie evaporano chissà per quale magia, ma soprattutto questo tavolino verrà ricordato per le mille, ma che dico milioni di fette di salame tagliate con precisione micrometrica personalmente dal presidente Guido.
Vi assicuro nessuno riusciva più a fermarlo !

Che altro dire, ancora una bella giornata in montagna e una riuscitissima gita in ottima compagnia, alla prossima !

PS: (W il gruppo 3 !!!)

tea



Gli amici ci sono andati durante le vacanze di Natale, ma tu quel giorno non potevi.

Peccato, quella cima era da un pezzo nella tua lista dei desideri.
Ogni tanto i desideri si avverano.

Il programma gite GSA ci presenta una variazione: Domenica 12 Gennaio, Zerbion da Promiod!

Grandi, ma allora quella nelle vacanze di natale era solo il sopralluogo!
E sei felice, stavolta non ci sono scuse, ci andrai.
Non sai perchè lo Zerbion ti attira tanto: sarà per il panorama a 360 gradi su tutte le catene della Val D’Aosta, sarà per la Madonna della vetta, o sarà perchè … ?
Non lo sai, ma ci vai.

Per partire in forma (riposata), rifiuti qualunque gita di scialpinismo al sabato.
Non resisti però al sabato in pista: Via Lattea, poca gente, neve bellissima ed una compagnia che non concede soste.
Ecco, proprio proprio riposata non parti, ma almeno parti.
Qualcuno che invece ieri ha sfidato la Becca di Tos, piuttosto del tornello di Borgata, ha invece dato forfait.

Sci ai piedi alle 9, una cinquantina di allegre persone si incammina, nel chiacchiericcio generale. L’inizio presenta più terra che neve, ma non ci si spaventa.
Si sale nel bosco.
Un po’ di strada, poi sentiero.

Il fiato non ti consente gran discorsi, quindi ascolti i racconti degli altri.
C’è Guido che racconta le sue arrampicate in settimana e viva la pensione!

Un altro racconta della sua festa di compleanno, e delle troppe donne che lo assillano: non fosse che rischi l’equilibro, quasi quasi daresti uno sguardino dietro a vedere se è la versione scialpinistica di George Clooney ad incalzarti il passo.

Quando dal bosco si esce, alzi la testa ed eccolo, il panorama che ti aspettavi.
Sullo sfondo azzurro, tutte pennellate di bianco, si presentano le montagne della Val d’Aosta.
E i bambini fanno “oooooooohhh”.
E non solo i bambini.
Con botte di panorama a destra e a sinistra, si continua a salire fino alla cresta.

E lì sbagli, smetti di guardare le vette e guardi giù: se scivoli qui ti trovi seduto alla roulette di Saint Vincent.

“Randa, sei tranquilla? Vuoi mettere i rampant?”
No, tranquilla per niente, vorrei mettere le ali.
Ma stringi le chiappe, e vai avanti.

La cima merita la fatica, e anche l’assenza di tranquillità.

Peccato che nell’ottimizzazione dei pesi, per portare i ramponi, hai lasciato a casa la macchina foto.

Randagia, che lo Zerbion non delude.


Fotografie di Walter Actis, Marco Barbi, Fabio Capecelatro.

Un buon 2014 …
… si comincia allo Zerbion

La novità è che non ci sono novità: tutto confermato.

Gli ultimi aggiornamenti danno in zona una Domenica con sole a palla e temperature gradevolissime (anche se noi, come detto, lo sapevamo già sin da ottobre alla stesura del calendario).

E come già detto la gita si effettuerà con auto private.

Ritrovo h. 6.45 – Parcheggio McDonald

(Corso Vercelli angolo Corso Giulio Cesare)

Siamo già in parecchi ma lo Zerbion è omologato per mille posti e quindi il problema non dovrebbe porsi.

In ultimo ricordatevi i RAMPONI: inutile far finta di averli, pare che i Capogita faranno il controllo a fine discesa prima di consentire l’accesso al tavolino!

A Domenica mattina!


Il Programma Gite prevedeva per la prima uscita del 2014 il Colle della Grand Manche nella Valle di Nevache.
La meta era accattivante perché era una new dei calendari in un vallone pochissimo battuto.

Purtroppo la condizione nivologica della Valle di Nevache in questo periodo (prima assenza di neve e poi nevicate abbondanti su un fondo incerto) non hanno consentito di testare l’itinerario e così è stato giocoforza puntare ad una meta alternativa.

Alternativa si, ma non certo un ripiego!

L’avevamo già programmata un paio di anni fa’ senza successo ed ecco l’occasione per un brillante recupero.

Mercoledì 8 Gennaio – Ore 21.15

Iscrizioni alla Gita Sociale del 12 Gennaio 2014

Monte Zerbion 2720m

Valtournenche – da Promiod 1492m – Disl: 1228m – Diff: BS
Capogita: Walter Actis, Tea Geraci, Stefano Oldino

Siamo nelle Alpi Pennine a cavallo fra la Valtournenche e la Valle d’Ayas e la sua posizione centrale ed isolata ne fa un punto panoramico unico su tutta la Valle d’Aosta.

Il percorso sciistico è facile ma per salire sulla punta è tassativo avere al seguito i ramponi perché il tratto finale senza sci, pur privo di difficoltà, va percorso con attenzione.

Il tempo?
Domenica sarà una splendida giornata con sole a palla, ma questa è una condizione che puntualmente prenotiamo e quindi abbastanza scontata per le nostre gite.

E allora?
E allora non ci resta che correre in sede Mercoledì sera nella Saletta Riunioni al primo piano dove i Capogita, raccogliendo le iscrizioni, ci daranno gli ultimi dettagli organizzativi.

Purtroppo la strada che sale a Promiod è stretta e non percorribile dal nostro pullman.
Sarà quindi necessario, come già era successo per il Boscasso, organizzare la gita con auto private.

Per chi proprio non riesce a venire in sede, ci si può iscrivere e si possono avere maggiori ragguagli contattando Walter o Stefano via e-mail o telefonica:

walter.moto@tiscali.it – tel. 347.0331434

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

Ci vediamo mercoledì sera!

Rocce del Fraiteve …
… e un po’ di paranoia!

“77” e tutti in coro rispondono: ”I diavoli” andando speranzosi a cercare il numero sulla propria cartellina.

A tombola ci giocheremo magari la sera di Capodanno, oggi 77 ha un significato diverso: è il numero degli amici (65 quelli regolarmente iscritti e poi diversi altri aggregati della penultima ed ultima ora), che tutti insieme hanno deciso di partecipare alla Gita di Fine Anno del GSA!

Beh, ragazzi, vi assicuro che l’idea di condividere il giorno successivo la responsabilità di una gita di 65 persone in un periodo in cui il pericolo valanghe è dato a livello 4 e le televisioni martellano di notizie di disgrazie in ogni angolo delle Alpi quasi criminalizzando quegli sconsiderati che praticano lo Sci Alpinismo, beh, un pochino, e neanche tanto pochino, il sonno lo toglie.

Intanto bisognerà parcheggiare le automobili e nell’ ispezione di oggi a Fenils di spazio mica ce n’era tanto.
Quante saranno?
Se riuscissero a stiparsi bene dovrebbero essere meno di venti: sulla strada messe bene ce ne stanno quattro, al fondo vicino al ponte c’è uno spiazzo per una, ne restano 15!
Telefonata (l’ennesima) serale un po’ sconfortata ad Orfeo e risposta come sempre tranquillizzante: “Vedrai che le sistemiamo. Comunque parlo con il capo dei vigili di Cesana e gli chiedo consigli e di chiudere un occhio. Stai tranquillo.”
Va bene, non penso più al problema del parcheggio, sapevo che lui parlava con la neve ed i pendii, ora so che parla anche con i vigili urbani.

Se sistemiamo le auto poi bisogna far attraversare a 65 persone la statale, quella che porta agli impianti della Via Lattea, nell’orario di massimo traffico.
Non ce la faremo mai.
Potrei telefonare ad Orfeo per sentire come pensa di fare ma è meglio di no.
Anche l’amicizia ha un limite.

Se pure riuscissimo ad attraversare tutti la strada senza incidenti poi bisogna calzare gli sci e fare il cancelletto.
Ma quanto spazio occupano 65 persone che calzano gli sci?
Due, tre metri quadri ciascuno?
Quanto fa in totale?
Ci sarà tutto questo spazio?

Telefonata a Lorenzo:”Come ci organizziamo per il cancelletto?”.
“Stai tranquillo, lo faccio io, vedrai che sistemiamo tutto.”
Anche la telefonata con Lorenzo me la sono giocata.

Adesso, pensando a tutti gli amici che transitano davanti al cancelletto e contandoli uno per uno, è un po’ come contare le pecore e riesco finalmente a prendere sonno …
Pochi secondi e mi risveglio preoccupato!
Sicuramente su 65 ce ne sarà almeno uno che avrà l’ARTVA che non funziona.
E’ un problema da poco: basta riattraversare la strada, tornare alla macchina, tirare fuori le chiavi con le mani gelate, prendere l’ARTVA di riserva, provare se funziona, ritornare su, riattraversare la strada (sto semaforo è sempre verde per gli altri), sistemare l’ARTVA e far partire gli ultimi.

E gli sci che avevo appoggiato al muro e non ci sono più?
Mi giro e li vedo in mezzo alla traccia !?
E’ Marco che mi ha aspettato, me li ha messi in posizione di salita con l’alza-tacco su e mi becca pure con il mio ARTVA staccato.
Finalmente si parte, pochi minuti a passo spedito e finalmente, in coda sulla traccia assestatissima di oltre 70 passaggi si può dormire un sonno tranquillo.

In effetti bisognerebbe preoccuparsi per la discesa ma per quella mi ha tranquillizzato Ceci nella telefonata di ieri sera (ebbene si, mi ero giocato anche quella): ”Ma di cosa ti preoccupi? Facciamo tanti gruppetti con un responsabile per ciascuno, due o tre stanno in chiusura e vedrai che ci divertiamo un mondo”.
Le ho dato un bacione sulla guancia (più tardi nel sogno ovviamente).
Neve bella in discesa.
Bella anche per gli ultimi visto che era impossibile tritare tutti i grandi prati di questo amplissimo versante del Fraiteve e così farina per tutti, tutti contenti e soddisfatti.

E tutti riattraversano, sorprendentemente senza problemi, pure la famosa statale e scendono allegramente alle macchine.
Saranno ancora 77?
Bisognerebbe ricontarli ma qui si rischia di addormentarsi un’altra volta…
Va bene così, ci sono sicuramente tutti.

In piola a Deveys dovremmo essere 54 e Salvatore mi conferma che ha preparato 54 posti.
Quindi tutto in ordine, basta che tutti i posti siano occupati e vuol dire che ci siamo tutti.
E allora perché ce ne sono quattro in piedi che non trovano posto?
E’ di nuovo ora di contarci!
Uno, due, … cinquantotto!
O c’è qualcuno imbucato o durante la discesa abbiamo trascinato con noi qualcuno che non c’entrava niente.
Non importa, Salvatore ci sistema tutti e nessuno se ne va con la fame o la gola secca.

Adesso restano soltanto cinquantasette gradevolissimi abbracci e allegri scambi di auguri e la giornata è finita.
E questa sera per prendere sonno di contare le pecore proprio non se ne parla, meglio mezza pagina del libro sul comodino.

guido


Fotografie di Walter Actis, Marco Barbi, Bruna Brunetta, Fabio Capecelatro Marco Centin e Davide Panagin.

Cai Uget