Eccoci finalmente alla prima uscita concreta sul campo di questo nuovo anno scialpinistico 2014-2015.
Dopo la debacle di domenica 30 Novembre in cui abbiamo dovuto rinunciare alla prima uscita in programma, tutto sembrava ormai pronto per un appagante riscatto
Ma, in linea con un recente andamento astrologico non favorevolissimo, le condizioni nivo-metereologiche non sembrano arriderci e tocca nuovamente ai capigita identificare una meta che abbia un appeal sufficientemente decente nel vasto e sconsolante panorama dei target possibili.
La scelta ricade così sul Pic Blanc Du Galibier, una scelta non originalissima, ma altamente sicura, sovente praticabile in un ampio lasso di tempo,da novembre ad aprile.
“Eclarcies” al mattino ed anche al pomeriggio inducono ad un cauto ottimismo e si parte.
Siamo in 43, non pochi considerate le previsioni non fantastiche e lo stato della neve non bellissimo.
Rapidamente Angelo l’autista ci porta nei pressi del colle del Lautaret e veniamo così scaricati nell’affolato parcheggio di ottimisti francesi.
Consueta prova Artva e via… la visibilità è di qualche centinaio di metri mentre ottimismo e sprazzi di luce più chiara instillano in ciascuno di noi una immotivata speranza di miglioramento.
A quota 2450, in corrispondenza dell’attraversamento della innevata strada per il Galibier, il gruppo di punta si ferma per un dovuto ricompattamento.
In un giorno di grand bleu … |
La visibilità non supera i venti metri scendendo spesso a valori inferiori. La presenza di numerose radio per i collegamenti, l’ abilità dei capigita, qualche vecchia traccia visibile, qualche sciatore che già sta scendendo… insomma pare quasi incredibile che con queste condizioni non ci si perda!
Eppure tutti si arriva compatti al colletto finale quotato circa 2900 metri.
Un gruppo, neanche tanto sparuto, guidato da… Guido, si dirige verso la cima ed è un sorpresone vedere les Aiguilles d’Arves una volta in punta.
Ma è quasi una visione, pochi minuti e tutto si richiude….
… ed oggi ! |
Ci tratteniamo non poco, nonostante le condizioni non favorevolissime, sulla punta.
Siamo poco sotto lo zero e non c’è quasi vento. Se non abbiamo seguito alcuna traccia GPS in salita adesso potremo seguire la traccia di salita in discesa.
Di tanto in tanto ci ricompattiamo durante la discesa e solo in basso la visibilità aumenta in modo apprezzabile.
Abbiamo condotto una gita in sociale con una visibilità davvero minima e ritengo molto emblematiche le parole pronunciate dal “navigato” Riccardo: “una gita come ai tempi eroici”…. ovvero di quando si andava in montagna ignorando la meteo, la neve e con materiali ben diversi da quelli di oggi.
La neve non era neppure male e, in discesa, aveva iniziato a nevicare.
Una volta al bus montiamo i tavolini, come da consolidata tradizione ed in pochi minuti i soliti pane, salame, acciughe ed altro fanno la loro comparsa.
Oltre alle bottiglie fa capolino o anche un fusto da tre litri di birra!
Dopo la fase “salata” passiamo ai dolci.
La neve che scende non disturba più di tanto, ne siamo ormai assuefatti.
Una volta al caldo sul bus qualcuno si addormenta ma… non ce n’è per tanto!!!!
È l’ora di …..PUPACCHIOTTI!!!!
Tutto bene quindi nonostante condizioni non certo semplici, bravi capigita e bravi tanti coraggiosi skialper che non si sono fatti intimorire dalle condizioni avverse!
La prossima non potrà che essere perfetta!!!!