Questa relazione della Gita Sociale al Grand Galibier effettuata il 13 Aprile scorso viene pubblicata in ritardo per motivi redazionali legati alla concomitanza di altri eventi ed alle feste Pasquali.
Ce ne scusiamo con l’autore e con tutti voi.
Erano un po’ di anni che l’avevamo nel mirino e che di stagione in stagione lo rimandavamo per mancanza di neve o per il meteo pazzerello che spesso caratterizza questo periodo dell’anno.
Ma era un pallino di Orfeo, e i pallini di Orfeo prima o poi cadono tutti nella nostra rete.
E non potendoci essere oggi (presto vedremo il perchè) ha condotto i capogita in settimana a testare l’itinerario e ci ha confezionato un’altro splendido gioiello.
Un ennesimo grazie che tutti gli dobbiamo.
Appuntamento ore 5,30 all’ex MAFFEI.
Nonostante ormai si sia a metà aprile “abbiamo ancora i numeri” per rendere giustificabile il pullman che… questa mattina non arrivava!!!!
Memori di non lontana esperienza cominciavamo ad essere un po’ preoccupati ma poi…. dietro un angolo si è, lentamente, materializzato il nostro bus e in pochi minuti abbiamo caricato il tutto.
Autista pure simpatico e via ad Almese a raccattare gli amici dell’appuntamento “B”.
Destinazione: la Valle della Guisane, alias Serre Chevalier, luogo noto ai più in quanto già la Tete du Vallon, dove il Vallon era il Fontenil, ci aveva visto operativi a poca distanza in tempi molto recenti.
Questa volta è una gita in pieno sud e la neve è solo a chiazze.
Cosicché, fermato il torpedone ad un km dal colle del Lautaret, con il solito ordine molto poco teutonico cominciamo la salita, chi sci ai piedi sfruttando le rare chiazze nevose ancora tenacemente presenti, chi sci sullo zaino su per la massima pendenza.
Ma al primo ricompattamento, a mezz’ora dalla partenza, tutti siamo “ski aux pieds” e ci dirigiamo verso il ripido pendio che addurrà poi all’incassato canalone che con i suoi 45 gradi di pendenza (nella parte più ripida) non è frequentatissimo, anzi è lecito pensare che di “gite sociali” con 32 iscritti, per di là, ne siano passate ben poche…
Unico assente di cui tutti sentiamo la mancanza è il sole che, nonostante il signor METEO-FRANCE lo avesse dato per certo, almeno in tarda mattinata, sembra volere poltrire dietro una continua sarabanda di nuages…. lo attendiamo fiduciosi ed intanto continuiamo a guadagnare quota, certi di incontrarlo quanto prima (sob!)
Usciamo dal canale e ci ricompattiamo.
Tutti sono saliti senza problemi, parbleu, che tosti!
Silvia, capogita con Renè e Stefano, inizia a salire, ramponi ai piedi, gli ultimi 70 metri di dislivello per raggiungere la massima elevazione del Gran Galibier che con i suoi 3228 metri offre un panorama di tutto rispetto.
Già, con il sole magari o perlomeno, senza nuvole…
Oggi invece si deve lavorare di fantasia: di là, la Meije, il Pic Gaspard, les Aiguilles d’Arves, il Pic Blanc du Galibier e la tete noire (o Mandette, subito qui sotto…), i Trois Eveches, laggiù il Pelvoux con il suo Glacier des Violettes, il Pic des Agneaux, tutta “roba” nota ma… non si vede nulla. Neppure la via di discesa…. perbaccolina!
C’è pure vento in punta così ci tocca pure scendere dopo poco.
Tornati tutti alla base della facile cresta ci prepariamo per la discesa e… saranno le preghiere collettive…. comunque ad un certo punto…. la via si apre, un po’ alla “Mosè” : la fitta cortina di nuvole che ci hanno infastidito fino ad ora si dissolve e… VIAAAA, bisogna approfittarne subito!
Il terreno si presta ad una discesa divertente.
Se in salita abbiamo terminato con assetto prettamente alpinistico la discesa nell’ampio e lungo vallone del Rif è divertente: terminerà soltanto presso i 1710 metri di Pont de l’Alpe obbligandoci ad una rapida ripellatura con risalita di un centinaio di metri ed un solo “déchaussage” des ski.
Insomma ottimo!
La neve ormai è molle ma sciabilissima.
Anche il tempo pare avere messo la testa a posto ed il solito tavolino, piazzato lungo il lato del pullman che abbiamo fatto parcheggiare in modo da ripararci dal vento, viene presto allestito.
Insomma anche questa volta, nonostante il mancato panorama della vetta, abbiamo “fatto centro”.
Tutti 32 saliti lungo il ripido canale e tutti 32 in vetta.
Rimarchevole l’ampia offerta di dolci finale: per festeggiare il compleanno di Renè addirittura tiramisù, accompagnato da torta con riso soffiato e MARS, torta al cioccolato e tarte-tatin, oltre a prodotti…non auto-prodotti ma sempre buoni.
Del resto già questa mattina avevamo iniziato bene: in un rapido stop alla boulangerie di Briançon, oltre a dotarci di abbondante pane per accompagnare salami, formaggi, acciughe, ecc. ecc., avevamo acquistato una diecina di croissant per “iniziare la gita con sufficiente carica energetica” e la cosa sembrava essere stata apprezzata!
Ringraziamenti ai capigita Silvia, Renato e Stefano per l’ottima conduzione, la pazienza ed anche il coraggio di portare così tante persone a percorrere un itinerario NON banale; ed anche per il tempo speso nel test effettuato in settimana.
emmecì
Fotografie di Walter Actis, Bruna Brunetta, Marco Centin e Luca Pioltelli.