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In Val Maira 1+1= 4

Se si organizza un weekend di due giorni normalmente lo scopo è di fare due gite: una il primo giorno ed una il secondo.

Tutto ciò non vale in Val Maira dove le regole matematiche vengono facilmente modificate …


Con inusuale coerenza a quanto esposto in programma, eccoci rinnovare il nostro appuntamento con uno dei paradisi piemontesi dello sci-alpinismo: la Valle Maira, una delle più belle valli occitane, frequentatissima (non a caso) da tantissimi stranieri accomunati, stranieri e non, più dal fascino delle bellezze naturali che dalla presenza di rumorosi ed abominevoli Luna-Park delle nevi….

L’asso nella manica del GSA, anche questa volta, è la presenza del baldo giovane Enrico (ormai non più di primissimo pelo!) socio ex-torinese che sensibile al richiamo della foresta, ops!, delle origini familiari è tornato (ormai da tanti anni) a Stroppo, nel cuore della Valle e conosce, possiamo dirlo senza tema di smentita, ogni singola pietra della valle.

Con una guida di tale levatura era inutile quanto insensato predisporre un dettagliato programma settimane prima.
Sarebbero state le condizioni del momento a determinare la meta!

Una volta tanto anche la meteo sembra dalla nostra parte.

La neve è talmente abbondante che nei giorni precedenti la nostra escursione il rischio valanghe era quattro ma, grazie ad opportuni contatti con le alte sfere, lo abbiamo fatto scendere a TRE!
Potenza del GSA!!!

Sabato 19 Marzo, Festa del Papà, ore cinque e trenta, solito Motorvillage di corso Orbassano: assonnati ominidi, più o meno monturati, si affollano e, con la lucidità mentale di chi ha dormito troppo poco, cercano di distribuire gli equipaggi in modo equo nel minor numero di auto possibile.

E poi si parte.

In linea con le malsane abitudini acquisite in decenni di scialpinismo, pausa a Verzuolo per (prima? Seconda? Terza?) colazione e via verso la Val Maira.

Dove al bivio per Stroppo, presso il caratteristico locale “l’Ape-Maira” troviamo già Enrico col suo quasi nuovo Fiorino e la banda di skialper, tutti carichi come molle con gli sci in auto….che ruggiscono!!!!!

Henry of the Maira Valley opta per una meta classica come la cima Tempesta proponendoci poi …non dico decine ma svariate possibilità di discese , di ripellamenti, di versanti….insomma il suo scopo è evidentemente quello di stordirci facendoci venire mal di testa, per cui alla settantaseiesima possibilità di variante di “canala con due metri di powder” non lo ascoltiamo più e gli andiamo dietro silenziosi, godendo dei primi raggi di sole che elevino i -6°C che abbiamo vissuto a Tolosano a qualcosa di più caloroso…

Ricompattamenti, passo costante, tutti i trentatré (non-trentini), si sale e nella parte alta … il sole comincia a farsi sentire.

Ci tratteniamo sulla punta a 2679 metri per parecchio tempo: non c’è vento, il panorama è da cartolina!!!
Lasciamo riposare le allenatissime membra dopo i 1177 metri di dislivello prima di affrontare la prima delle due discese odierne su neve da urlo!!!

Ripellamento e salita alla seconda delle due cime dalla meteo disturbata: la Piovosa quotata “solo” 2601 metri.

Il caldo durante la risalita è opprimente e la giovane new-entry Giacomo, figlio d’arte, si mette in mostra…con i suoi 21 anni ed un’andatura da gara, riguadagnando i 270 metri di salita in pochi minuti.

Con la lingua di fuori lo raggiungiamo e ci riposiamo tranquilli per far scendere la frequenza cardiaca a livelli non da cardiopalma….
Rifocillamento, reintegro idrico degli abbondanti liquidi persi e ….tutti pronti ad impolverarci nella farina della discesa!!!!

Attraversiamo, dopo ampi pendii ancora vergini, un bosco e su pendenze anche inusuali per qualcuno, arriviamo tutti sani, salvi e felici alla strada che, con modesta spinta, ci permette di tornare al soleggiato parcheggio di Tolosano dove, in pochi minuti è allestito il consueto banchetto regale.

Salutiamo coloro che ci hanno accompagnato in questa bella avventura per il solo sabato e ci spostiamo nella già nota Locanda Lou Lindal quota 1541, un accogliente Rifugio-alberghetto al Preit completamente ristrutturato dieci anni fa, dove trascorriamo il pomeriggio, tra dotte disquisizioni filosofiche di alto registro, tornei di bridge, o ,credete a ciò che preferite, dormendo nei comodi letti.

La cena non delude, ottima ed abbondante ed anche i vini sono graditi.
A nanna presto però!
Domattina colazione ore 6,30 !!!!

La domenica 20 partiamo sci in mano direttamente dalla accogliente Locanda e percorsi 654 (precisione del GPS!) metri possiamo calzare gli sci, senza utilizzare le auto!

Ci incamminiamo lungo l’innevata stradina di fondovalle, fino ad un pianoro, Le Grange Selvest 1661m e da lì cominciamo la risalita del pendio destro orografico, fino alla “quota 2506” che rappresenta la nostra meta odierna.

Per arrivarvi transitiamo sotto la parete nord della Rocca La Meja, mentre una leggera nuvolaglia ci fa temere una interruzione dello stupendo soleggiamento che fin qui ci aveva accompagnato….

Ma è un attimo, dopo un quarto d’ora il cielo si ripulisce e ci lanciamo giù nella polvere del versante settentrionale per ripellare e risalire tutti al Monte Bert 2394m.

Da lì uno sparuto gruppo si butta giù nel facilissimo, ostico solo in apparenza, canalone nord che adduce direttamente alle grange Selvest, mentre la maggior parte del gruppo percorre una via più tranquilla.

Tutti con neve ancora spettacolare nonostante l’ora non più mattutina.

Raggiunte le auto ci spostiamo nel fondo valle ricompattandoci solo all’APE MAIRA dove festeggiamo i due riuscitissimi giorni con il puntuale reintegro energetico.


Infiniti ringraziamenti a Enrico, Walter e Flavio per le ottime scelte, l’ottima organizzazione e la pazienza a condurre un gruppo di scapestrati come quello del GSA.

Un pensiero anche alle gentilissime ed efficienti gestrici della Locanda che non ci hanno fatto mancare nulla.

E ai bravi e, quasi sempre, diligenti soci che ancora una volta sono riusciti ad insaccare le mete prefissate che, in questo week-end sono state ben quattro!!!

emmecì


Fotografie di Walter Actis, Marco Centin e Michelino Giordano.

Tri is megl che uan

Perchè fare la coda per iscriversi alla due giorni in Valpelline e poi rifare la coda per iscriversi al Raid 2016 del GSA e poi farne una terza perchè si scopre che a Pasqua il GSA organizza una bella gita?

Perchè fare tre volte la coda se non è necessario?

In un’unica serata vengono presentati e raccolte le iscrizioni della prossima sociale e dei due grandi eventi in programma nel mese di Aprile: si viene una sera, ci si scrive a tutti e tre e si è a posto per quasi tutto il mese!

Daltronde tri is megl che uan.


Mercoledì 23 Marzo 2016

Ore 21.15 – Salone Uget

Serata di Presentazione ed Iscrizioni


26 o 27 o 28 Marzo 2016

Gita a Sorpresa

In base all’evoluzione delle previsioni meteo e delle condizioni cercheremo di indovinare il giorno più favorevole del weekend per evitare di passare almeno uno dei tre giorni con le gambe sotto il tavolo …
Organizzazione: Stefano Oldino


2-3 Aprile 2016

Weekend al Rifugio Prarayer

Una bella gita il sabato sulla via del Rifugio, una piacevole serata nell’accogliente tranquillità del Prarayer e la Domenica …
Capogita: Marco Centin, Davide Ghigliano, Guido Borio


14-18 Aprile 2016

RAID 2016 – VALLESE

La Cinquantunesima volta del GSA!
Una cavalcata fra Italia e Svizzera al cospetto dei 4000 di Saas Fee …

Capogita: Marco Centin, Roberto Fullone, Sergio Marchioni, Lorenzo Cerutti, Stefano Oldino

Clicca qui per trovare le informazioni sul Raid.


Fine inverno in Val Maira

Quest’anno l’ormai tradizionale appuntamento in Val Maira coincide con gli ultimi due giorni d’inverno: Lunedì entreremo nella primavera astronomica, per quella meteorologica staremo a vedere.

Infatti stamane a Torino ha iniziato a nevischiare e le previsioni danno in questi due giorni grandi quantità di neve, specie nel Cuneese.

In compenso il weekend promette un tempo bellissimo e quindi ci aspetta un bagno di polvere in una Val Maira invernale!

Come abbiamo anticipato i posti disponibili per la notte di Sabato si sono esauriti già nella serata di iscrizioni e pertanto

Le iscrizioni per la due giorni in Valle Maira sono chiuse

Per chi fosse interessato rimangono aperte le iscrizioni per la sola gita di Sabato 19, con rientro quindi a Torino dopo la gita stessa, che si possono fare via e-mail o telefonica sempre rivolgendosi a Walter:

walter.moto@tiscali.it – tel. 347.0331434

Questa sera, Mercoledì 16 marzo, la sede NON sarà aperta.

Il viaggio sarà con auto private e saranno ovviamente formati equipaggi separati fra coloro che rientrano a Torino nel dopo-gita di sabato e coloro che si fermano per il week-end.

Le iscrizioni per la sola gita di Sabato 19 Marzo saranno accettate
.
fino alle ore 14 di Venerdì 18 Marzo


Naturalmente la quantità di neve che cadrà in questi due giorni e le condizioni meteorologiche al contorno determineranno la scelta degli itinerari e quindi ancora una volta ci affideremo al nostro “local” Enrico che ci condurrà dove sarà possibile muoversi in piena sicurezza.

Sabato 19 Marzo 2016

Ritrovo h. 5.30 – Mirafiori Motor Village

(P.za Cattaneo – C.so Orbassano ang. C.so Tazzoli)

In auto raggiungeremo San Damiano Macra, dove è previsto un secondo ritrovo alle 7,00, nel quale Enrico ci svelerà la meta del primo giorno.

Come anticipato, nel pomeriggio il gruppo del sabato farà rientro a Torino mentre coloro che partecipano al weekend si sposteranno in auto al Preit di Canosio 1540m per sistemarci nella bella locanda LOU LINDAL dove già in passato siamo stati trattati benissimo.

Il costo della mezza-pensione è di 45 Euro comprensivi dell’uso delle lenzuola e pertanto non è necessario avere con se il sacco letto.

La meta e l’orario di partenza della Domenica saranno definiti alla vigilia in funzione delle condizioni.

Per entrambe le mete il livello di difficoltà non sarà comunque superiore al BS/BSA ed il dislivello ai 1600 metri.

Ci vediamo Sabato mattina!

GSA – la Blanche: 1-1

Le più che positive previsioni meteo della tarda settimana mi avevano, ci avevano, indotti ad un moderato ottimismo, tracimato poi a livello “sbracato andante” allorché, con il passare (delle ore) le previsioni sembravano confermate.

Chi di noi, inoltre, il sabato, ha avuto la fortuna di muoversi in montagna, aveva potuto immaginarsi, sulla scorta della giornata trascorsa, una domenica solatia, in cui uno dei possibili dubbi avrebbe potuto essere: “ma il fattore protezione 30 della mia crema, sarà sufficiente?”

La leggera pioggia delle 5,45 di domenica mattina aveva già cominciato ad incrinare le granitiche certezze del giorno prima…

“Entrando in val di Susa smetterà” cantavano all’unisono alcune sinapsi in coro ma… quando pure Emilio che avremmo “raccattato” a Cesana ci informava che al Sestriere nevicava…le granitiche certezze avevano ormai lasciato il posto ad una sommessa depressione, la stessa dei naufragati tentativi al Thabor, al Leone….

Scendendo però dal Monginevro sembrava che la Valle di Pelvoux fosse baciata dal sole ma sarebbe stato troppo bello per essere vero…

Il pullman viene parcheggiato comodamente nell’ ampio piazzale riservato e ci rechiamo in cassa per acquistare i FORFAIT RANDONNEUR che ci permetteranno di usufruire di una salita in seggiovia e dello skilift.
L’utilizzo di entrambi ci regalerebbe un salita senza fatiche fino a 2300 metri ma, poiché gli scialpinisti sono nati per soffrire, all’ arrivo della télésiège du Preron a 1850 di quota, incolliamo le nostre pelli e, sotto un cielo indeciso sul da farsi, cominciamo la nostra salita.

Ma dove si va?

Io avevo in mente un itinerario ma…alcuni addetti agli impianti ci dissuadono dal percorrere tale via.
Altri ci dicono esattamente il contrario.

Alla fine… decido per la strada che conosco ma non passano cinque minuti che un simpatico ma risoluto barbuto patrolleur des pistes ci bacchetta invitandoci “caldamente” a portarci fuori dalle zone battute.

Con un avventuroso traverso in cui “tagliamo” uno skilift ed una pista nera portandoci in una tranquilla ma ripida valletta che risaliamo a botte di “gucie” fino a portarci nei pressi dell’arrivo del teleski a 2300 metri.

Il tempo sembra peggiorare ma dopo l’obbligato ricompattamento, partiamo animati da incrollabile e forse immotivato ottimismo.

La neve è abbondante ed i ramponi, talvolta utili con scarso innevamento, rimangono inutilizzati nel sacco.
Qualcuno ricorre ai rampant ma niente di più.

La visibilità peggiora con la salita ma un po’ grazie ai GPS, un po’ seguendo le diecine di tracce di salita, incredibilmente TUTTI siamo in cima !!!

Il panorama che ben conosco …sarebbe spettacolare ma oggi si limita a pochi metri…
Lasciamo passare un po’ il tempo sperando che il cielo si apra ma è una pia illusione.
Comunque, nonostante i 2950 metri di quota, non fa freddissimo e ci soffermiamo una ventina di minuti prima di arrenderci all’evidenza e cominciare la discesa.

Dopo qualche diecina di metri di discesa la visibilità diventa accettabile e la vera sorpresa è la neve che, nonostante i tanti passaggi precedenti, è ancora polverosa e consente a tutti di sfoggiare le proprie arti skiatorie…

Poco sopra i 2500 metri qualcuno punta all’arrivo dello skilift per poi scendere sulle addomesticate e facili piste mentre qualcuno ripercorre il selvaggio vallone di andata.

Appuntamento, pienamente rispettato, alla partenza dello skilift.

E, visto che abbiamo ancora un buono per la salita… di nuovo verso l’alto ma questa volta…. vergognosamente trascinati dalla fune di acciaio!

Scendiamo poi lungo le piste, rosse, nere, blu, a strisce… e dopo pochi minuti siamo tutti ai 1200 metri dove….si sta alacremente approntando il recupero energetico!

Due “Pain de campagne” acquistati questa mattina presso una boulangerie lungo la strada si smaterializzano rapidamente accompagnati da salami, acciughe, formaggio. Bonarda e Grignolino sono i primi caduti sul campo di una lunga serie di etiliche dipartite

Ripulito il sito dell’interminabile banchetto, risaliamo in bus, e rifocillati facciamo rotta per TORINO, ricordando a tutti che…la VAL MAIRA ci aspetta per il prossimo week-end!!!!!

Complimenti a tutti i soci che, nonostante un tempo non proprio ideale, hanno comunque dato prova di perseveranza, ottimismo e bravura.

Non è stata una vittoria piena, come avevamo sperato ma…abbiamo portato a casa un pareggio su cui era difficile scommetterci!

emmecì


Fotografie di Emilio Candutti, Marco Centin e Michelino Giordano.