Quarta sociale recuperata grazie all’impegno dei nostri capigita!
La nostra precedente uscita purtroppo era stata annullata per uno di quegli eventi che ormai si verificano di rado e durano anche poco… non è l’innamoramento improvviso bensì una nevicata!
Per questa volta abbiamo scelto come meta la (o il, boh! ) Grande Peyrolle ,una cima forse visibile nel gruppo di quelle che, scendendo da Monginevr,o si vedono guardando verso il Colle del Granon… questa almeno la mia supposizione
Quest’anno sembra che la neve esista esclusivamente in Francia.
Ci ritroviamo alle 6:40 al solito Maffei, dopodiché con il pullman(questa volta siamo di nuovo riusciti ad organizzare il trasferimento con il torpedone) Ci trasferiamo in quelle di Nevache dove, parcheggiato il pullman presso un’area picnic, ci incamminiamo per i primi 45 minuti sulla strada del Granon dove Si alternano placche di ghiaccio e in strada non coperta da neve.
Alla fine ad un tornante troviamo la neve continua e decidiamo di calzare gli sci. tornante dopo tornante guadagniamo le baite del Granon, da cui poi, invece di proseguire per la strada che porta verso i forti, prendiamo un sinuoso sentiero battuto dalle precedenti salite che si insinua nel bosco: la strada non è per nulla breve ma si cominciano a vedere le cime che ornano la conca al termine del bosco.
Dopo molto girovagare, ci troviamo di fronte al pendio finale che adduce ad un colletto, da cui poi sarà raggiungibile la cima.
Temperature decisamente oltre la media stagionale, anche in ombra. Percorriamo l’ultimo tratto mettendo i coltelli, come consigliato dal nostro Presidente e tutti quanti giungiamo in cima, tranne qualcuno
Sulla sommità il clima è più che accettabile, il sole ci scalda così possiamo fare un paio di foto in tutta tranquillità e togliere le pelli. Pronti per la discesa e radunatisi al colletto sotto l’ordine all’occhio vigile del Presidente affrontiamo il bel pendio che, tutto sommato, ci regala discrete curve in una neve più che dignitosa.
Tuttavia non possiamo dire lo stesso del bosco dove dobbiamo sopravvivere ad una neve collosa e poco scorrevole. In ogni caso riusciamo a guadagnare le baite e da lì poi la strada ben battuta che ci fa rimettere gli sci sullo zaino esattamente nel punto in cui li avevamo messi. gita quindi piuttosto lunga con 18 km di sviluppo circa per 1245 metri dislivello classici in tutto relax.
Al pullman una volta tolta e riposta l’attrezzatura concediamo le solite libagioni comodamente disposte su uno dei tavolini dell’area picnic il rientro a casa sarà piuttosto laborioso a causa del traffico e dei lavori lungo l’autostrada.