ROCHERS CHARNIERS
La sostenibile leggerezza dell’essere

Ottava gita della stagione ed altra grande giornata sociale per il nostro GSA.

Alla faccia di un inverno secco come pochi continua dunque il nostro filotto di gite in ottime condizioni: un po’ di fiuto, un po’ di fortuna e una guida che non siamo disposti a scambiare per nulla.

Partenza poco prima delle 8 dal Village du Soleil di Montgenevre e ritmo tranquillo lungo la stradina del Vallon des Baisses forse anche grazie ad un paio di bottiglie (di … zavorra !?) caricate sullo zaino del nostro Orfeo.
Una sosta di raggruppamento al primo sole, sotto il Colle dello Chaberton, e di qui la salita inizia a farsi ripida.

Anche il ritmo aumenta un pochino forse anche a causa del fatto che le bottiglie sono state nel frattempo scaricate e misteriosamente nascoste in qualche anfratto.

La traccia, esistente, è comunque perfetta e comodissima e così anche il secondo raggruppamento avviene, senza troppe attese, all’uscita della prima ripida conca.
Il gruppo si frantuma un po’ di più nell’ultimo tratto, ma poco dopo le 11 siamo comunque tutti sui 3063m della punta dove i primi arrivati stanno in verità un po’ friggendo nell’attesa di buttarsi nella prima elettrizzante discesa verso il Pian dei Morti.

Mentre un gruppo di 6 si ferma per prolungare la sosta gradevolissima sulla punta e tornare per il percorso di salita, gli altri 31 spariscono così in un attimo come in un salto nel vuoto verso i tetti di Fenils.

Il Pian dei Morti arriva troppo in fretta!

Rapido ripellamento e si risale, in un clima rilassato e adesso decisamente caldo.
I 250 metri di dislivello vengono superati quasi di slancio per raggrupparsi di nuovo tutti sull’ ampia insellatura del Colle dello Chaberton.

E così, qualche minuto dopo, i 6, che hanno nel frattempo finito la bella discesa dal versante di salita e si stanno crogiolando al sole in un spiazzo d’erba sul piano sottostante, si possono godere anche lo spettacolo di un nugolo di una trentina di formichine che ricamano gli splendidi pendii che scendono dal colle, spariscono in un canale e rispuntano sul dosso successivo e alla fine li raggiungono.

E la soddisfazione è decisamente generale!

Adesso si presentano due alternative: o risalire a scaletta il dosso sopra l’impianto e scendere la stradina un po’ noiosa e con le prime pietre che fanno capolino nella neve oppure farsi dare uno strappo dalla Montgenèvre Hautes Alpes e scendere poi più comodamente sulle piste.

A questo punto si inserisce una piccola digressione.


Dialogo fra il GSA e un impiantista di Montgenèvre

Rompe il ghiaccio Guido puntando sull’Ufficialità:
«Bonjour, nous sommes du Club Alpin de Turin, nous avons fait un course … »
« Combien vous êtes ? »
« Mais … ehm … 30, peut être quelqu’un en plus… »
« No, no, no, c’est ne pas possible, c’est trop »

Interviene allora Orfeo con argomenti più tangibili :
«Nous avons avec nous un pair des bouteilles de vin … » (ecco lo scopo della zavorra !)
« Mais 30 c’est beaucoup, comme on peut faire ? »

Si inserisce Ceci sfilando, con arte insospettata, gli occhiali :
«Vous devez comprendre, nous sommes très fatigué! »
« Ca va, ca va, allez mais s’il vous plait sans confusion ! »
(tenendo le bottiglie con una mano e salutando con l’altra)


Ora il dubbio, che ci porteremo appresso è: chi o cosa avrà convinto l’impiantista a far salire 41 portoghesi (tanti eravamo, altrochè 30) sulla seggiovia?

Non proprio “sans confusion” saltiamo comunque tutti in fretta sui seggiolini che ci portano in pochi minuti, trecento metri più in alto sulla punta dei Rochers Rouge.

Grazie a questo escamotage ci ritroviamo subito dopo a rincorrerci su una bella pista semideserta (a parte noi 41) e su una neve marcetta neanche male che ci convince di essere tutti dei tres bon skieurs!

Due minuti due a piedi e siamo al piazzale dove magicamente, guarda caso, si apre il nostro tavolino che in pochi secondi, ogni volta sembra sempre più piccolo, è sommerso di ogni ben di Dio, compreso un grande vassoio di Speck della Carinzia della nostra Bianca che si presenta e fà subito amicizia con le acciughe di Ceci e le diverse torte salate.

La giornata è splendida e adesso fa decisamente caldo, le leccornie del tavolo pretendono l’accompagnamento di qualche bicchiere di vino e così nonostante gli apporti generosi, anche la nostra cantina si rivela un po’ piccola e viene inesorabilmente svuotata: la sete è sete.
Bisognerà tenerne conto!

E così, in una giornata riuscitissima sotto tutti i punti di vista, siamo riusciti a mettere in saccoccia anche l’anello, non breve e non banale, dei Rochers Charniers, e non siamo neppure a metà marzo!
O no?

Auguri & Rochers

Innanzi tutto Auguriiiii per la loro festa!!!
Alle nostre amiche e compagne di gita, a quelle che aspettiamo chè lo diventino ed anche a quelle che ci snobbano un pochino e si fanno vedere solo quando pensano che la neve sia bellissima.
Beh, la neve Domenica non sarà bellissima, lo sarà di più !!!

In realtà, ma questa è una notizia un po’ riservata, Domenica la neve sarà un po’ più di bellissima solo sull’Anello dei Rochers Charniers.
Chi andrà su altre mete troverà solo tanta crostaccia Marzolina!

E con gli auguri, come omaggio, i Rochers: non quelli senza la “s”, buonissimi, cioccolatosi e anti-dieta, ma uno dei più bei percorsi di Sci Alpinismo delle nostre montagne!

La salita per il versante SO del Vallon des Baisses è un percorso con qualche tratto ripido, che obbliga normalmente all’uso dei coltelli, su una entusiasmante successione di conche che portano alle tre punte, vicine e tutte facilmente raggiungibili dei Rochers Charniers.

La discesa per lo stesso itinerario è bellissima ed ormai diventata una classica.

Il tuffo di 600 metri sul versante opposto di Fenils per scendere al Pian dei Morti è invece un gioiello raro e la breve risalita al Colle dello Chaberton permette di gustarlo ancor di più.

In discesa ci divideremo in due gruppi sui due itinerari e quindi ciascuno potrà scegliere in funzione dello stato di forma del momento e delle proprie ambizioni adrenaliniche.

Domenica 11 Marzo 2012

Anello dei Rochers Charniers 3063m

Alta Valle di Susa
da Montgenevre 1820m – Dislivello 1500m – Difficoltà: BS+
COLTELLI OBBLIGATORI, ramponi non necessari
Capogita: Orfeo Corradin, Roberto Fullone, Guido Petrino, Guido Bolla

Ritrovo h. 6.00 – Partenza h. 6.15

Ex Istituto Maffei

(C.so Potenza ang. C.so Regina Margherita)

Fermata ad Almese – h. 6.30

(Parcheggio uscita Avigliana Ovest)

Chi si ritrova ad Almese deve darne comunicazione ai Capogita.
Nel pullman sono rimasti alcuni posti liberi e, questa volta c’è anche la possibilità di salire alla fermata intermedia di Almese!
Se non vi siete ancora prenotati affrettatevi a scrivere o telefonare a Roberto o Guido:

guido_bolla@libero.it – tel. 347.9948042

roberto.fullone@libero.it – tel. 335.1368660

A Domenica!

Siamo già alla metà di Aprile ! ?

Marzo lo saltiamo a piè pari, le ferie istituzionali si anticipano a Giugno e Natale sarà il 25 Settembre !!!

Daltronde se la previsione dei Maya fosse giusta ed il mondo dovesse finire il 21 Dicembre 2012 bisogna pure che ci diamo una mossa.

E allora, visto che alla Cima Autour in Val di Lanzo di neve ce n’è un po’ meno di poca, visto che tutto fa pensare che siamo proprio a metà Aprile dimentichiamo le gite di fine inverno e passiamo alle “Primaverili”.

In questi ultimi 10 anni l’itinerario sul versante SO dei Rochers Charniers, da cui saliremo, è passato da Cenerentola dell’alta Valsusa ad uno dei più frequentati ed apprezzati grazie ad una certa ripidezza dei pendii unita ad una sostanziale assenza di vere difficoltà.
Quasi tutti ce l’hanno ormai nel proprio curriculum.

Non è così per l’anello che prevede la discesa mozzafiato del ripido versante SE fino al Pian dei Morti, la risalita di meno di 300m di dislivello al Colle dello Chaberton e la discesa da questo Colle sul Vallon des Baisses a chiudere l’anello.
La prima discesa esposta a SE richiederà una partenza un briciolo mattutina.

E’ una perla rara che manca a tantissimi e questa è un’ottima occasione per coglierla!

Mercoledì 7 Marzo

Iscrizioni alla Gita Sociale dell’ 11 Marzo 2012

Anello dei Rochers Charniers 3068m

da Montgenevre 1840m – Dislivello: 1500m – Difficoltà: BS+
Capogita: Orfeo Corradin, Roberto Fullone, Guido Petrino, Guido Bolla

Vi aspettiamo quindi in sede per tutte le altre informazioni, per le eventuali novità e sopratutto per le iscrizioni.

Chi proprio non riesce a venire in sede può iscriversi, via e-mail o telefonica, contattando Guido o Roberto:

guido_bolla@libero.it – tel. 347.9948042

roberto.fullone@libero.it – tel. 335.1368660

A Mercoledì.

Cima del Lago dell’Oro
Una giornata quasi perfetta!!

Qualcuno aveva proposto un’altro titolo per la relazione di questa splendida giornata:

“No Ceci? No acciughe!”

E in effetti Ceci e Luigi ci sono mancati, in verità molto di più delle loro acciughe, insieme a qualche altro amico bricconcello, ma, sempre in verita, è stata forse l’unica pecca di una giornata quasi perfetta!

Con la micidiale calura che in questi giorni aveva preso il posto del gelo siberiano, con la poca neve che c’era in giro, con le notizie allarmanti che tramite Gulliver pensionati e Sabatisti lanciavano a destra e a manca, c’era ben poco da stare allegri!

Qualcuno telefonava fino al Sabato sera ai Capogita con domande piene di dubbi: “Ma andiamo proprio?” e c’era persino una cat-woman che cercava di tentare un partecipante prefigurandogli molto di meglio di una gita in condizioni disastrate!

Ma nessuno ha ceduto!

I Capogita sono riusciti a diffondere il loro ottimismo, la cat-woman si è rassegnata e così ci siamo ritrovati in 41 a Limonetto, e nessuno ha avuto un filo di rimpianto!


Dunque partenza da Limonetto con una temperatura meno calda del previsto tanto che un po’ tutti non vedono l’ora di lasciare l’ombra del fondo del vallone, che sale verso la Rocca dell’Abisso, e svoltare a destra verso il sole che già da un po’ illumina il canale che dobbiamo salire.

Una sosta di raggruppamento e poi Enrico comincia ad inanellare la lunga serie di conversioni che ci permettono di salire, abbastanza agevolmente il primo salto.

Fa un po’ caldo in questo tratto, ma subito sopra un’arietta frizzantina che ci accompagnerà fino in punta rende il clima ottimale e la salita si snoda veloce in questo ambiente bellissimo dove si alternano continuamente sellette, canaletti e valloncelli.

Ogni volta il passaggio sembra problematico ed ogni volta si rivela abbastanza agevole: sembra di salire il castello delle fiabe!

Salendo così il tempo vola e senza accorgercene ci ritroviamo sui 2655m della punta.
Anzi di una delle due punte di questa bifida Cima del Lago dell’Oro: Enrico ha scelto la punta più larga ma anche su questa 40 persone ci stanno un po’ strette, per fortuna ci siamo solo noi!

Tutti riescono comunque a turno a toccare il culmine, tutti trovano un angolino più o meno comodo per calzare gli sci, nessun zaino o altro oggetto precipita sui ripidi versanti che ci circondano e così siamo pronti ad iniziare la discesa.

E questa si rivela da subito varia e sorprendentemente bella, con un lungo tratto di farina impalpabile e poi tanta neve marcetta ma ben portante: pochi ci avrebbero scommesso alla vigilia.

Anche il percorso di discesa è divertentissimo, sempre con Enrico che conosce tutti i passaggi segreti, e così raggiungiamo senza problemi il breve tratto delle piste di Limonetto dove stamattina abbiamo un po’ tribolato a salire e dove adesso un dito di marcetta ci fa sentire tutti degli slalomisti provetti.

Come sempre il tavolino si imbandisce in un attimo di torte, salami e tante leccornie e anche le acciughe di Ceci avrebbero fatto fatica a trovare un po’ di spazio.

E, finito il salato, si passa ai dolci con la torta di Marco che deve durissimamente competere con cannoli, crostate e una splendida teglia di dolce al cioccolato: vincono tutti a pari merito.

Quando poco sotto il pullman accosta ad un’area di raccolta per gettare i rifiuti è un po’ imbarazzante quasi riempire il contenitore dei vetri con le nostre bottiglie: qui non sono evidentemente abituati a certi consumi!


Anche oggi è arrivato il momento dei ringraziamenti ai Capogita e, qualcuno dice, anche al loro fattore C!

Ad Enrico che ci ha condotto su un terreno complesso come fossimo nella cucina di casa sua, a Roberto che come quei meravigliosi cani pastore ha balzerellato dalla punta alla coda del gruppo, e non si capisce come faccia, e a Walter, al debutto da Capogita, che ha controllato, chiuso il gruppo e riportato tutti gioiosamente alla base.

E per chiudere una chicca: questa splendida gita era già stata percorsa in Sociale il 9 Marzo del 2003: perchè non riguardare le foto di quella bellissima giornata con la possibiltà per qualcuno di riconoscersi ringiovanito di 9 anni!

Altre foto della gita di oggi sono visibili e scaricabili su:
http://www.flickr.com/photos/snowlover62

Cai Uget