Una Tsa quasi d’estate

Ore 5:45, nel buio del mattino ci si trova per comporre gli equipaggi al parcheggio fronte ingresso dell’autostrada Torino Aosta.
Velocemente carichiamo le auto e via alla volta di Bionaz dove ci congiungeremo con tutti coloro che per un motivo o per un altro sono già in Val d’Aosta.

Siamo i primi ad arrivare alla partenza della gita e abbiamo anche il tempo per attendere chi arriva all’appuntamento un po’ in ritardo (è un principio che si impara alle elementari: chi è più vicino arriva sempre per ultimo).

Partiamo proprio dal B&B Alpe Rebelle che ci ha fornito utili indicazioni sulle condizioni della gita.

Ci incamminiamo a piedi, sci sullo zaino; la neve infatti su questo versante si è già sciolta e dopo un bivio mancato al primo colpo, ci incamminiamo sulla strada poderale che ci porterà alle baite dove c’è la partenza di una curiosa cremagliera.

La neve non è ancora presente al suolo con regolarità e allora ci facciamo ancora quest’ultimo pezzo di sentiero a piedi fino a quota 2200, dove finalmente si apre la bellissima parte superiore della gita.

La giornata è molto bella e anche troppo calda, quindi crema sul viso e sulle labbra e via verso l’alto.

Probabilmente la nostra dichiarazione d’intenti lasciata su Gulliver ha lasciato lontano molti scialpinisti in cerca della solitudine e della tranquillità, con noi sulla montagna ci sono pochissime persone ed il vallone è tutto per il GSA.

Una sosta per mettere la sciolina sotto le pelli che hanno un po’ di zoccolo, un altra sosta sotto l’ultimo “strappo” per compattare il gruppo e siamo sotto il colle.

Proprio gli ultimi 50 metri sono di neve un poco più dura e per prudenza il consiglio è di mettere i rampant.
Qualche inversione e siamo ai 3002 metri del colle.

Nel frattempo il cielo si è velato ma la giornata è calda e si sta bene.
Solo la visibilità non è più perfetta come prima.
Calziamo quindi i ramponi e su per i facili 50 metri di cresta che ci separano dalla cima.
Dalla vetta il panorama sulle cime circostanti e sul Rosa è davvero bello.

Mentre i primi scendono i secondi salgono fino ad essere dopo poco meno di un ora tutti al colle a preparare la discesa.

Pochi metri senza neve, da percorrere con gli sci in mano, e poi giù con le prime curve in traversata nel vallone della Sassa.

La prima parte la neve è da interpretare, non si curva con facilità perché la crosta è morbida ma non si rompe in modo uniforme.

Ma calati di circa 3/400 metri la situazione migliora e, complice anche il cambio orientamento dei pendii, si trasforma sempre più in neve primaverile.

I sorrisi sulle nostre facce si moltiplicano ed ora possiamo dimostrare a noi stessi che sappiamo sciare meglio di quando avessimo pensato nelle prime curve.

Giunti alle baite di Grand Chamen inizia la strada che con alcuni tornanti ci porterà fino a Chamen dove incrociamo la strada che porta in estate alla diga di Place Moulin.

Non ci resta che imboccarla e farci questi 3 km per tornare alle auto nel modo che preferiamo.
Si, infatti si vede chi ha tenuto gli sci, chi li ha sganciati sul tallone, chi li ha messi sulle spalle e chi li ha messi sullo zaino.
Ad ognuno il suo stile…..
La traversata della Tsa è anche questo!

Come sempre alle auto, un minimo di preparazione e via con i tavolini che anche in questa occasione sono stati all’altezza della loro fama.

Si è trattata della prima gita della stagione in condizioni tipicamente primaverili. Ci sono stati infatti parecchi cambi assetto sia in salita che in discesa e un breve facile tratto alpinistico.

Complimenti a tutti i partecipanti che sono arrivati in cima (quasi tutti) o al colle.
Un ringraziamento particolare a Mike e Maurizio che hanno accompagnato sulla via di salita chi si è fermato poco sotto al colle per indisposizione.

Arrivederci alla prossima.

robi


Fotografie di Marco Centin e Michelino Giordano

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Per quelle di Mike potete invece cliccare quì.