Tutti gli articoli di Redazione

Brutto tempo?
No, è il ciclo dell’acqua …

Settima gita su tredici: metà è andata… come disse l’emiparetico!

Tante volte vedo le persone guardare il cielo terso e azzurro e le sento dire: fa troppo freddo per nevicare!
E io mi chiedo: ma ci siete o ci fate?
Non è che per avere la neve servono quelle cose grigie e fluffose nel cielo??
Cioè le nuvole…

Ma il ciclo dell’acqua alle elementari non l’avete studiato?? E allora mi prodigo in spiegazioni per ottenere alla fine un desolante “sarà!”…

Tutto questo per dire che la neve è arrivata, continua ad arrivare ed arriverà ancora e lo scotto che dobbiamo pagare è il brutto tempo.

Mica siamo spaventati per il cambio della meta, ormai siamo abituati.
E neppure per il cambio di giorno, che ci obbliga ad anticipare la gita al sabato.
Quello che ci fa tremare è il rischio di non trovare neve bella in discesa e sufficiente spazio per mettere due tavolini (padre e figlio) vicino alle auto al ritorno dalla gita!

Il Bourel ci respinge?
Andiamo in Val di Susa…

Domenica è previsto proprio brutto?
Andiamo sabato…

Trentacinque iscritti con due defezioni per precarie condizioni di salute: meno male!
Così se ci ammaliamo lo avremo fatto tutto da noi, senza l’aiuto di nessuno.

Beaulard (ma ci vivreste in un paese il cui nome significa Lardo Bello??), ore nove, cancelletto e salita per la mulattiera in direzione Château, dove il capogita Guido vuole passare da casa sua per poter offrire a tutti colazione…
Educatamente rifiutiamo e proseguiamo fino a raggiungere la vecchia pista che sale (mannaggia se sale) fino all’arrivo del vecchio impianto del Rocher de la Garde.

Sulla punta si dice siano presenti delle scialpiniste nude dai facili costumi ma noi siamo troppo attratti dalla compagine femminile del gruppo e rifiutiamo di salire.

Discesa veloce lungo il bosco su neve molto bella, al fondo del gruppo si piazza l’altro capogita (un misto tra Belle, il pastore dei Pirenei, e Mike Wazowski di Monsters&Co) che per la privacy chiameremo Michelino.
Al Guido Rey miracolosamente ci siamo tutti…
Davide decide di fermarsi: spera che le scialpiniste del Rocher siano venute a scaldarsi in rifugio e confida in una pausa tutta sesso e polenta concia.

Col mio innato carisma… convinco anche i recalcitranti a ripellare per la seconda punta.
Lo slavo Robert prova a convincere le sue pelli a riattaccarsi ma sarà per i modi o per la lingua… queste non ne vogliono sapere e vengono convinte a suon di giri di nastro a rimanere attaccate.
Raggiungiamo tutti l’arrivo dell’altro vecchio ski-lift ed alcuni, compreso il sottoscritto, prendono possesso del bellissimo ed antico rustico con ampie possibilità di personalizzazione.

Tre, due, uno… si scende!

Tra pendii innevati con bella neve e qualche pietra sulla pista per Beaulard, si arriva tutti alle auto.

Non mi capaciterò mai di quanto possa mangiare qualche membro del gruppo!!
Meno male che alcuni hanno fatto loro la frase del Vangelo che dice “Date da mangiare agli affamati” e si prodigano a portare cibo.
Un succhiotto sul collo a Bruna dal sottoscritto per la sua torta al cioccolato!
E anche a tutti gli altri per cibo e partecipazione!

E adesso aspettiamo la prossima…

bubbolo


Fotografie di Cristina Calasso e Michelino Giordano

Per vedere e scaricare queste ed altre foto di Mike potete cliccare quì.

Quasi, quasi, quasi …

ATTENZIONE !!!

GITA SOCIALE

ANTICIPATA AL SABATO !!!
.


Scorrendo le previsioni del tempo di questo periodo sulle nostre montagne l’immagine è quasi sempre quella di nuvoloni con gocce e fiocchi di neve.
Quasi dappertutto e quasi sempre.
Quasi appunto!

Infatti i nostri stoici Capogita sono riusciti a scovare un piccolo angolo di Piemonte con un Sabato soleggiato!

Ci voleva una gita in loco con buon innevamento e pericolo di valanghe quasi nullo, vista la situazione, e sono riusciti a scovare pure quella.

E allora li vogliamo lasciare soli a godersi tanta polvere impalpabile nel cielo azzurro?

No di certo !!!

Sabato 11 Febbraio

Rocher de la Garde – Q. 2100m

Valle di Susa – da Beaulard 1150m – Disl: 1200m – Diff: BS
Capogita: Stefano Oldino, Guido Borio, Michelino Giordano

C’era ancora un problema.

Una gita al 10 Febbraio non può avere meno di 1200m di dislivello e la salita alla Garde è di solo quasi mille metri!

Nessuna paura, risolto anche il terzo quasi!

In discesa faremo una pausa nei pressi del nostro bel Rifugio Rey dove, in alternativa ad un gustoso caffè, si potrà ripellare, raggiungere il casotto dei vecchi impianti e completare il doveroso dislivello.

Questa volta il viaggio lo faremo con auto private.

Ritrovo h. 7.30 – Parcheggio Almese

(Uscita Tangenziale Avigliana Ovest)

Secondo Ritrovo h. 9.00 – Beaulard

(di fronte Campeggio)

Se incredibilmente non siete fra i tanti che sono venuti ieri sera in sede ad iscriversi avete ancora la possibilità di farlo contattando Stefano via e-mail o telefonica:

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

A Sabato.


Le iscrizioni saranno accettate fino alle ore 17 di Venerdì 10 Febbraio
.


Un Vertosan geniale!

L’idea è geniale.

Salire per millecento metri al caldo su per una delle più belle balconate al mondo, al cospetto di tutte le più belle vette sul lato Sud della Valle d’Aosta, la Grivola e il Grand Nomenon per citarne due, e scendere dopo aver raggiunto la vetta del Mont Vertosan giù dal versante Nord per un mIllecinquecento metri tutti d’un fiato di neve freschissima (non può che essere fresca viste le temperature da pinguini in fuga trovate dai fidi capigita in sopralluogo il weekend precedente).

E infatti così è stato, una giornata di totale godimento, fresco venticello che non permette alla temperatura di salire troppo, un percorso di salita facile e senza grandi difficoltà nonostante la neve sul lato Sud della montagna che qualcuno ha definito spiritosamente “a macchia di leopardo”….

Arriviamo alle otto puntuali a Vetan con il nostro fido autista del pullman, tutti e 42, e approfittiamo anche di un grazioso bar in cui far colazione, un lusso per noi insomma!

Sci ai piedi, ben quattro Capogita e qualche dubbio vedendo le chiazze di terra in mezzo al manto nevoso (o di neve in mezzo al manto erboso?), ci avviamo di gran lena lungo lo stradino innevato e poi aggrediamo un bel bosco ripido con passo da esercito, settecento di VAM, si mormora!

Dopo il primo compattamento proseguiamo per il bellissimo vallone, che ci rivela a poco a poco il muro finale sotto il col Fenetre, nostra meta intermedia prima di arrivare in vetta lungo la cresta.

Camminiamo camminiamo ma all’improvviso, ecco!!

Cos’è? Un leprotto!
Guarda, che bello spunta dalla neve con le sue lunghe orecchie e ci guarda.
Coraggioso, però! Non si muove di un centimetro.
E pochi passi più in là, dai, guarda! Anche una marmotta là a destra!
Una marmotta???
Nella neve a Gennaio?
Mmmmm qui c’è qualcosa di strano.
Ma certo, sono le sculture di un illustre sconosciuto che ci accompagneranno lungo tutto il percorso da li al Rifugio Fallère: tassi, aquile, volpi che litigano con un animaletto, un papà che indica un rapace al figlio e anche, dietro a una pietra, la testa che spunta di una signore col cappello impegnato nei suoi bisogni corporali!

Arriviamo in così buona compagnia al delizioso rifugio pieno di altre sculture e ci fermiamo per l’ultima sosta prima di affrontare l’ultimo terzo del lungo percorso di quindici km e il muro finale sotto il Colle.

Ripartiamo e in circa un‘ora arriviamo tutti al Colle e da li la vista che ci si presenta è meravigliosa: Il Bianco, le Jorasses, Il Grand Combin e laggiù in fondo Sua maestà il Cervino.

Così dopo aver fatto circa trecento foto di rito, ci apprestiamo a scendere e da quel momento in poi è un tripudio di serpentine nella neve polverosa e morbida fino alla stradina che ci porta a St Oyen dove il pullman ci aspetta.

Il banchetto oggi è generoso, mancano solo le acciughe di Cecilia che oggi ci ha salutati da Brisbane.

Ci lasciamo come sempre curiosi della prossima avventura, ma dopo aver dichiarato questa giornata la più bella fino ad ora!

cris


Fotografie di Michelino Giordano

Per vedere e scaricare queste ed altre foto di Mike potete cliccare quì.

La farina Valdostana

Troppo poca la neve a Prali Villa dove il pullman ci avrebbe lasciato per salire alla Cima delle Liste.

E allora, visto che nelle due ultime gite la farina Cuneese si è rivelata un po’ troppo crostante, cambiamo direzione e andiamo a vedere come stanno le cose in Valle d’Aosta.

La traversata del Mont Vertosan, da Vetan a Cerisey, è un itinerario poco frequentato che abbiamo già percorso qualche anno fa con gran successo in una giornata splendida e freddina.

Poco sopra Vetan si abbandona il classico terreno della Leissè per addentrarsi nel Vallone del Fallère e raggiungere la nostra punta dal versante SE attraverso il Colle Finestra 2729m.

La discesa si sviluppa in pieno Nord e si ricongiunge intorno ai 2000 metri ai classici itinerari della comba Flassin .

Domenica 29 Gennaio 2017

Mont Vertosan 2821m

Traversata da Vetan a Cerisey

Valdigne – Valle del Gran San Bernardo
da Vetan 1671m – Dislivello 1150m – Difficoltà: BS
Capogita: Luca Osigli, Walter Actis, Stefano Oldino, Cristina Calasso

La gita si svolgerà in pullman e, anche se le adesioni di questa sera sono state numerose, un po’ di posto c’è ancora.

Ritrovo h. 6.30 – Parcheggio McDonald

(Corso Vercelli angolo Corso Giulio Cesare)

Anche questa volta due possibilità: o vi siete già iscritti in Sede Mercoledì sera oppure lo fate subito scrivendo o telefonando a Walter o a Stefano:

walter.moto@tiscali.it – tel. 347.0331434

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

A domenica!


Le iscrizioni saranno accettate solo entro le ore 17 di Venerdì 27 Gennaio
.