Week end in Valle Stura

Tranquilli, Enrico non è stato sfrattato dalla sua bellissima baita in Val Maira.

Semplicemente il nostro amico, dopo averci regalato per anni le chicche della sua bella valle ha deciso di farci conoscere un’altro angolo delle montagne provenzali.

Chi ha partecipato ai weekend gli anni scorsi sa bene che sono occasioni da non perdere!

7 – 8 APRILE 2018

WEEK-END IN VALLE STURA


Il programma prevede la partenza il Sabato mattina per raggiungere la Valle Stura, dove ci incontreremo con Enrico, ed effettuare la prima delle due gite.
Luogo ed orario del ritrovo saranno comunicati nella settimana precedente il week-end.

Nel pomeriggio ci si sposterà in auto ai Bagni di Vinadio 1300m per sistemarci nell’accogliente CHALET DELL’ISCHIATOR posto al centro di uno dei Paradisi dello Sci Alpinismo.

Il costo della mezza-pensione è di circa 50 Euro in camere con lenzuola e coperte e all’atto dell’iscrizione sarà richiesto il versamento di una caparra di 30Euro.

Per chi volesse sarà eventualmente possibile partecipare alla sola gita di Sabato.

La meta e l’orario di partenza della Domenica saranno definiti alla vigilia in funzione delle condizioni.

Entrambe le gite saranno scelte in base alle condizioni meteo e di innevamento del momento e il livello previsto è BS/BSA con un dislivello fra i 1200 e i 1600 metri.

I Capogita sono Enrico Leinardi, Walter e Flavio Actis e Sergio Marchioni.

Per tutte le informazioni, aggiornamenti e per iscriversi a questa bella due giorni potete contattare Walter:

walter.moto@tiscali.it – tel. 347.0331434

A presto!

Il giorno dei meteomattacchioni

Oggi abbiamo capito che l’ufficio meteorologico regionale della Valle D’Aosta è gestito da mattacchioni: prevedono sole e nuvole al mattino e sole al pomeriggio mentre in realtà troviamo nebbia, nuvole e nevischio.

Partiti dalla frazione Chez-les-Blanc, ci infiliamo su per i prati, raggiungiamo la strada quindi tagliamo quando possiamo lungo il bosco.

La poca visibilità ci costringe a controllare spesso l’itinerario.
A 2200m una parvenza di apertura ci illude… ma almeno è aumentata la visibilità.

Raggiungiamo con un traverso (un po’ crostoso, molti hanno usato i rampant) la cresta e poi scendiamo alla massima depressione.

Discesa in sicurezza in piccoli gruppetti sul versante Flassin su neve che sarebbe stata bella ma con visibilità ridotta al lumicino.

Incrociata la pista del Flassin grande divertimento su toboga vari fino al parcheggio.

Trentasei partecipanti tutti sull’intero anello.

Grazie agli altri due capi gita che hanno fatto la scopa al fondo del gruppo, grazie anche a Livio e Sergio che mi sostituiscono quando non ce la faccio più a battere traccia (la fanno pure meglio di me!) e che scendono con me per primi per lasciare un po’ di tracce per il gruppo per ovviare alla poca visibilità.

Oggi di più non si poteva fare…

Siamo stati quasi sempre immersi nella nebbia, abbiamo viaggiato seguendo la traccia gps e non abbiamo visto niente !
No dai, qualcosa abbiamo visto, ad un certo punto persino qualche raggio di sole, ho detto qualche, uno o due non di più.

stefano



Per impegni vari non ho potuto partecipare alle ultime 3 gite del nostro mitico gruppo ma finalmente per la gita del 25/2 sono libera e guai a chi me la tocca.

Ad inizio settimana le previsioni sembrano davvero pessime ma qualcosa nel corsa della settimana si sblocca e giovedì arriva la mail di Stefano: la gita si farà!
Mi precipito a leggere le info e vedo destinazione Monte Labiez in Val d’Aosta, e fin qui niente di particolare non conosco la gita, ma quando leggo la località di partenza, Echevennoz …un tuffo al cuore!

Ma sapete che chi ha associato questa metafora ad una certa emozione non poteva scegliere meglio? Perché è così, letteralmente, senti proprio il tuo cuore rigirarsi su se stesso, sollevarsi e fare un vero e proprio tuffo!

Continuo allora a leggere, già in ansia, e ancora un altro nome di triste memoria: in caso di ripiego la meta sarà il Col d’Ars.

Il 29 gennaio 2005 un gruppo di amici, partendo proprio da Echevennoz, e in una giornata di particolare freddo intenso, aveva come meta il Col d’Ars.

Il gruppo si fermò poco prima del colle, e appena iniziata la discesa una slavina si staccò e 3 scialpinisti furono sepolti, Renato Gianoglio, istruttore della Scuola di Alpinismo del CAI Uget, Raffaella Steni, anche lei Ugettina ma istruttrice alla Scuola Gervasutti, e la sottoscritta.

Renato morì per i traumi riportati, Raffaella due giorni dopo all’ospedale di Aosta, ed io sono ancora qui perché il mio segnale ARTVA fu il primo ad essere sentito e, proprio mentre stavo ormai perdendo i sensi, sentii rumori sopra di me e fui salvata.

E allora per questo oggi è stata la nostra giornata della memoria e proprio quelle montagne furono le ultime a rimanere negli occhi dei nostri cari amici, che adesso le possono vedere solo dall’alto, ma vedono tutte le montagne del mondo.

tea


Fotografie di Marco Barbi e Davide Panagin

Ecco il nostro percorso:

 

Relive ‘Morning Feb 25th’

Previsioni contrastanti

Le previsioni meteo di questi giorni per il prossimo weekend sono contrastanti.
Un po’ di neve cadrà, anche a quote basse, la prossima settimana è annunciato l’arrivo del Burian e delle sue temperature polari.

E se fra i due ci scappasse quella finestra di sole che consente una supergita alla faccia del pessimismo? Noi ci crediamo.

Domenica 25 Febbraio 2018

Monte Labiez 2632m

Da Echevennoz 1250m (Valle del Gran San Bernardo)
Dislivello: 1382m – Difficoltà: BS
Capogita: Valeria Aglirà, Marco Centin, Stefano Oldino

Il Monte Labiez è posto su una dorsale secondaria che si stacca dal Mont Fallere a separare la Comba d’Ars, per la quale saliremo, da quella Flassin.

Il punto meno elevato di questa dorsale è rappresentato dal Col d’Ars 2543m che potrebbe costituire una meta di ripiego o, in caso di buone condizioni, consentire di traversare sull’opposto versante e scendere nella classica Comba Flassin.

La gita la vorremmo fare in pullman in pullman se le adesioni saranno in numero sufficiente.
In caso contrario ripiegheremo sulla solita alternativa con auto private.

Ritrovo h. 6.30 – Parcheggio McDonald

(Corso Vercelli angolo Corso Giulio Cesare)

Il nostro vice-president Stefano è seduto vicino alla cornetta con lapis e taccuino.

E chiamiamolo!

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

A domenica!


Le iscrizioni saranno accettate fino alle ore 14 di Venerdì 23 Febbraio
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74 sci in fila per 6 col resto di due …

Siamo a metà del guado: sesta gita dell’ambizioso e ricco programma 2018 del GSA.

Per l’occasione la scelta cade, differentemente dal programma originale che ci avrebbe dovuto vedere impegnati alla Cime delle Liste in val Germanasca, su una classica traversata, poco lontana: da Cervières, minuscolo comune di 173 abitanti, quota 1650m in Francia fino ai 1460m di Bousson, in Italia.

Come d’abitudine gli infaticabili e solerti capigita , o una valida rappresentanza, hanno testato il percorso che sembra non presentare problemi.
L’ulteriore, seppur debole apporto nevoso di Giovedi ha ulteriormente perfezionato il fondo, offrendoci (ancora una volta) condizioni eccellenti.

Ritrovo seminotturno.
Caricati armi&bagagli sul lussuoso torpedone le fitte tenebre ci lasciano solo quando stiamo per lasciare la A32: il motivo di questa levataccia è che, data la lunghezza del percorso, l’obbligo di ripellamento, i tempi si dilateranno per cui…. si gioca di anticipo!
Poco male; il pullman consente di “prolungare” di qualche mezz’oretta il sonno.

È solo poco dopo Villard-Saint Pancrace, lungo la strada dell’IZOARD che LORENZO agguanta il microfono e dà a tutti la sveglia aggiornandoci sui dettagli tecnici della gita.

Cervierès: 5 gradi, sotto zero ovviamente; e c’è anche una debole bava di vento che rende l’aria “frizzantina”.

Salendo in sci noto spesso un vorticoso roteare di braccia intirizzite.

Per fortuna dura poco perché dopo un paio di chilometri sulla noiosa stradina di fondo valle arriviamo alla Chapelle de la Chau 1931m dove il sole, sebbene non caldissimo, attenua almeno un po’ i morsi del gelo provati poc’anzi.

Approfittando della temperatura più mite, ecco il primo ricompattamento; qualche minuto di riposo e via!

Con inusuale ordine teutonico una ordinatissima fila di 37 scialpinisti sale verso un cippo posto sull’ampia dorsale che conduce alla Dormilleuse (che non abbiamo in programma di raggiungere).

Lorenzo apre e tutti dietro ordinati.

Il cielo a tratti si copre, lasciandoci temere il peggio ma, salvo qualche nuvolone disturbatore, in linea di massima resta bello.
Per ultimo chiude Walter; in mezzo Claudio controlla la vociferante truppa….

Poco “sfilacciati” tutti arriviamo al cippo 2708m, la massima elevazione di oggi.

Data la temperatura non proprio africana non ci tratteniamo a lungo.
Ritiriamo le pelli riponendole in alto nello zaino perché al colle Chabaux le dovremo riutilizzare per salire alla Fournier.

La discesa a nord ci regala una neve magnifica; ma la sorpresa maggiore ce la forniscono i volti sulla soglia del pianto, di tre skialper in salita: avevano immaginato una discesa intonsa sul bellissimo pendio che noi 37 stiamo tritando senza pietà tra urletti e serpentine….

Il loro lamento sarà esternato anche su Gulliver in una sconsolata relazione…. poveretti…, scusateci!!!!

Giunti alla fine della discesa ripelliamo velocemente al sole e riprendiamo la salita che ci porterà ai 2424m della Fournier che dovrebbe rappresentare la linea di confine tra la Francia e l’Italia.

Questa volta guida Claudio le danze e in una manciata di minuti saliamo i pochi metri che ci separano dalla ampia e comoda vetta.

Attendiamo l’arrivo di tutti e poi, a gruppetti, giù verso il Lago Nero.
Le pochissime tracce presenti lasciano ampio margine di manovra ai primi che, ancora una volta, si trovano un fantastico terreno di gioco completamente intonso.

Ultimo ricompattamento nei pressi del Lago Nero e poi giù lungo la battutissima stradina lungo la quale incontriamo ciaspolatori, famiglie con cani, tutti diretti o di ritorno, dalla Capanna Mautino dove, presumibilmente saranno andati a pranzare…

Solo nella parte finale incontriamo, lungo un “taglio”, neve poco scorrevole.
Probabilmente è la temperatura, qui piuttosto elevata rispetto a quanto sperimentato in alto, ad avere reso la neve una sorta di colla in cui gli sci faticano ad avanzare…

Riprendiamo la stradina e sfruttando qualche lingua nevosa a bordo strada…. arrivo a un metro dal bus, uauh!

Dove, come da consolidata abitudine… si allestisce rapidamente il tavolino.

Con una attesa che ai primi appare sempre eterna, arrivano anche gli ultimi e si può dare la stura al reintegro calorico che vede nel reparto “novità” un generoso contenitore carico di mozzarelle di bufala freschissime… affiancato da torte salate, acciughe, formaggi di ogni tipo e genere, patatine e birre, vini, prosecchi, barbera, ….a cui fanno seguito una non meno nutrita lista di dessert che concludiamo con un morbido panettone.

Prima, ça va sans dire, del caffè sul bus accompagnato da una bottiglia di Porto che l’apri-pista di oggi, Lorenzo, ha generosamente omaggiato….

Ancora una volta è andata: siamo sopravvissuti anche al tavolino!!!

Ringraziamenti ai validissimi capigita: Walter, Lorenzo, Claudio ed a tutti i soci partecipanti.

Dislivello totale: oltre i 1300 metri.

emmecì


Fotografie di Marco Barbi, Marco Centin e Davide Panagin
Per vedere e scaricare queste ed altre foto di Marco potete cliccare quì.

Ed ecco il nostro percorso:

 

Relive ‘Morning Feb 11th’