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Una Gardiola con la luna
… e tre stelle

Ieri …

L’avevamo già tentata in Sociale otto anni fa, era il 29 gennaio 2006.

Anche allora c’era tanta neve. e altra ne stava cadendo.

Tant’è che ad un certo punto:”… ha vinto il buon senso che bilanciando pericolo, fatica e divertimento ha convinto l’allegra brigata a togliere le pelli e settare gli attacchi per la discesa”.

Il resoconto di quella giornata era stato stilato da una giovanissima cronista …


… ed oggi

Oggi i tempi sono molto cambiati.

Non è difficile programmare tempo bello e sole a palla in concomitanza delle gite Sociali e se il vento vuole dire la sua, beh, si raggiunge un compromesso lasciandolo sfogare al mattino presto purchè, quando stiamo per arrivare in punta si attenui e non ci infastidisca troppo.

E nel primo pomeriggio, mentre si sbocconcella qualcosa al sole intorno al tavolino, è bello e sorprendente poter guardare la luna che fa capolino sopra la nostra punta.

Ed anche se per le stelle della discesa più di tre proprio non se ne possono dare, la Gardiola di oggi l’archiviamo fra le tante bellissime giornate.


Vista dal Capogita …

Dopo una decina di giorni di brutto tempo, con troppa neve tutta insieme, è stato difficile anche scegliere il luogo dove portare 59 infaticabili sci-alpinisti, i più venuti da vicino e qualcuno da un po’ più lontano.

Ma noi, in barba alla ben conosciuta astuzia dei fenicotteri, abbiano preziose risorse “interne” che, interpellate da Roberto, hanno saputo ben consigliarci.

Ed eccoci allora puntuali, quasi tutti per la verità, all’appuntamento delle 7:00 a Mirafiori, assonnati ma con una buona dose di ottimismo per la giornata che sta per iniziare.
Come sempre dalle auto spuntano attrezzatura all’uopo ma anche contenitori vari di cibarie e bevande, per l’immancabile dopo-gita che contraddistingue da sempre le sociali GSA.

Partiti alla volta della Certosa di Pesio, dopo un breve viaggio “silenzioso” (data l’ora) arriviamo al parcheggio dove tutti e 59 gli adepti si affrettano a prepararsi per l’ascesa che si annuncia ventosa, visti gli sbuffi che si notano in ogni dove sulle vette circostanti.

Ma non è certo Eolo a fermare l’intraprendenza dei nostri eroi e nel giro di poco si parte alla volta della punta Gardiola, di poco più di 1000m più in alto.

Espletate le formalità al cancelletto, dove un vigile ed integerrimo Flavio con pazienza certosina verifica l’attrezzatura di tutti gli altri 58 partecipanti, iniziamo la salita, lenta ma costante, verso la meta.

Nel durante anche qualche “guado” brillantemente superato da tutta la truppa.

Due ricompattamenti al sole ed ecco l’inaspettato, o forse è meglio dire programmato: sulla nostra vetta pare non esserci vento !

Ultimi trecento metri ed eccoci quasi tutti in cima, dove al riparo qualche metro più sotto della croce si scopre esserci una zona con “clima mite in assenza di vento”: perfetto !

Iniziamo la discesa a gruppi abbastanza organizzati, recuperiamo 2 colleghi che non sono giunti in vetta, e lentamente si scende verso valle.

La neve nella parte alta non è delle migliori, il divertimento inizia in mezzo al bosco dove su tracce di discesa preesistenti ci si riesce anche a divertire.

Anche questa volta tutti al bus, dove i primi si sono affrettati ad imbandire i tavoli in attesa … degli ultimi.

Cibi e bevande di ogni provenienza vengono come al solito consumati in allegria, con Cecilia che si adopera per “iniziare” i nuovi adepti con investiture varie e variopinte.

E via per il rientro, dove durante il viaggio il nostro presidente ci allieta (n.d.r. non so se è corretto il termine ….) con segnalazioni, appuntamenti, rimbrotti a vario titolo.

Un grazie a tutti per la partecipazione, la compagnia, per bevande e cibarie ed arrivederci alla prossima avventura !!!

livio


… e da chi Capogita non era …

Grandi nevicate.
Tempo brutto. Provare le gite non è facile.
I bollettini valanghe tendono al rosso. Le mete cambiano.
Si sceglie Punta la Gardiola. No, non la stessa dell’altra volta, quella era la Gardiol, in Val di Susa. Questa è la Gardiola, in Valle Pesio.
Tutta la salita in un bosco fitto. Così tanto bosco, che ti chiedi se mai si arriva.
Ma si arriva.
E quel vento che vedevi da sotto, s’è dato una calmata.

Due curve su neve bella, poi crosta.
Il vantaggio di essere in tanti, è che dopo i primi venti anche la crosta non è poi così terribile.
E quando scendi nel bosco, sorridi per la neve che migliora, ma occhio, abbassa la testa!
Un caschetto colpisce un ramo e lo spezza. Teste dure questi del GSA.

Una curva troppo stretta e uno sradica un ramo ben grande.
Vi mettete in due a spostarlo che uno solo non riesce ad alzarlo.
Pulizia sentieri. Chi rompe paga? Non proprio, ma almeno prova a rimediare e a non far “trappetta” agli amici. Ah beh, qui è zona sicura per forza: i tronchi son così larghi e dritti, che una valanga non l’han mai vista.

Siamo quasi sessanta. Se scendi con i primi, scendi in un bosco.
Se scendi con gli ultimi, scendi in un bosco arato.
Un “toboga” di curve tra gli alberi. Un percorso obbligato. Primo perchè gli sci lo seguono in automatico, o quasi. Secondo, perchè ogni minima deviazione prevede un dribbling tra alberi più grandi di te, che ti vengono addosso.
C’è chi scende agile e snello, chi ride, chi urla, chi si incastra tra i tronchi.
Qualche numero di limbo.

In radio la voce di Flavio dalla chiusura tiene compagnia “Sono Flavio. La chiusura è all’incrocio con la strada. Se quando arriviamo non ci sono più acciughe siete morti”.
Per poi proseguire con nuove e inaspettate notizie: “Sono Flavio. La chiusura è alla Certosa. Preparate le acciughe”.

E con il tavolino al sole, memori dei consigli del medico sportivo, noi che, fatta eccezione per Camilla e Caterina, siamo maggiorenni da qualche decennio, ci sfondiamo di acciughe e sacher.
Davanti a noi due ragazzini, che forse la maggior età la devono ancora vedere, bevono acqua e fanno stretching.
Non so chi ha ragione, ma credo di sapere chi si è divertito di più.

Randagia, indecisa tra acciughe e stretching


Fotografie di Walter Actis, Marco Centin, Luca Pioltelli.

Traversiamo un’altra volta

Le condizioni meteo straordinariamente brutte di questo periodo non hanno consentito di andare a controllare lo stato dell’innevamento in Valle d’Aosta e la traversata della Costa di Serena, che avevamo in programma, non poteva essere presa sotto gamba specie affrontandola in un gruppo numeroso.

E’ stato quindi necessario, un po’ a malincuore vista l’abbondanza di materia prima, rimandare questa traversata ad un’altra occasione e cercare una gita semplice e soprattutto sicura.
Poco male … traversiamo un’altra volta!

Ed allora dove si va?
I nostri potenti agganci meteorologici ci hanno fatto ampi cenni di andare a Sud dove è venuta tanta neve e per domenica è stata collocata la nostra consueta giornata di sole.

Domenica 9 Febbraio 2014

Punta la Gardiola 1889m

Da Certosa di Pesio 859m (Val Pesio) – Disl.: 1030m – Diff.: BS
Capogita: Flavio Actis, Roberto Fullone, Livio Topini

La nostra punta si trova sulla dorsale posta sulla destra orografica della Valle Pesio e che corre dalla sommità degli impianti di Lurisia alla maestosa mole di Cima Cars.

L’itinerario di salita e di discesa si svolge in una splendida abetaia che più su lascia il posto ai larici ed ancora agli aperti pendii della parte finale.

Ritrovo h. 7.00 – Mirafiori Motor Village

(P.za Cattaneo – C.so Orbassano ang. C.so Tazzoli)

Il viaggio lo faremo in pullman: dopo le iscrizioni di ieri sera è rimasto qualche posto e per aggiudicarselo basta contattare Flavio, Roberto e Livio via e-mail o telefonica:

flau@tiscali.it – tel. 349.8394759

roberto.fullone@gmail.com

livio.topini@tiscali.it – tel. 348.8564444

Ricordiamo che, come è stato comunicato, le iscrizioni saranno accettate solo entro e non oltre le ore 12 di Venerdì 7 Febbraio
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E se, per puro caso, dopo la gita ci fosse il tavolino?

Ieri sera il Dottor Massarini ci ha consigliato di reintegrare rapidamente i liquidi consumati nella gita e non possiamo non dargli ascolto.

Con le ultime uscite è stata data una bella botta alle riserve della nostra cantina.
Guai rimanere a secco e quindi diamoci da fare (la preparazione delle magnifiche ed ineguagliabili torte caserecce esenta, per legge, da questi apporti reidratanti)!
E, come sempre, senza alcuna discriminazione razziale ma con i bianchi al fresco e i rossi al caldo!

Ci vediamo Domenica mattina.


I consigli del medico …
… fra merle e fenicotteri

Anche lo Sci Alpinismo come tutte le altre attività ludico-sportive è profondamente mutato in questi ultimi anni.

Sembra ieri il tempo in cui gli “allenati” erano quelli che avevano “già” fatto sette-otto gite nel corso della stagione, nello zaino trovavano posto un paio di panini generosamente preparati la sera prima e la celebre borraccia (quasi tutte rosse ed un po’ bollate) conteneva quasi sempre un litrozzo di buon vino.

Oggi quasi tutti conoscono bene barrette ed integratori e quasi tutti non mancano una volta o due la settimana di fare una corsa in un parco cittadino o sollevare qualche quintale in una palestra.

Ed allora ecco la serata giusta per scoprire i segreti dei runners che qualche volta ci sfrecciano di fianco e magari per correggere o migliorare qualche nostra abitudine non proprio performante!

Mercoledì 5 Febbraio 2014 – Ore 21.15

Massimo MASSARINI

Specialista in Medicina dello Sport, presenta:

La preparazione fisica dello Sci Alpinista

Programmi di allenamento, alimentazione, tecnologia

Salone UGET della Tesoriera

INGRESSO LIBERO

Dopo aver ascoltato Massimo qualcuno si sentirà pronto per affrontare il Mezzalama e qualcun altro avrà capito che, con un po’ di attenzione, si possono percorrere i canonici mille metri di dislivello della Domenica senza troppa fatica ma sicuramente avremo trascorso tutti un’ora molto divertente.


Acquisite tutte le nozioni per metterci rapidamente in forma, non resta che iscriversi immediatamente alla sesta Gita Sociale della nostra stagione.

Mercoledì 5 Febbraio

Iscrizioni alla Gita Sociale del 9 Febbraio 2014

Costa di Serena 2744m

Traversata da Morge 1694m (Valdigne) a Mottes 1660m (Valle del Gran San Bernardo)
Dislivello: 1050m – Difficoltà: BS
Capogita: Flavio Actis, Roberto Fullone, Livio Topini

Una traversata in cui è in programma di salire lungo il soleggiato e poco battuto versante meridionale della Valdigne per scendere sul classico versante Nord della Comba di Serena.

I giorni della merla ci hanno appena lasciato un abbondante strato di nuova neve e altra ne è prevista in questi prossimi giorni.

Vedremo quindi se sarà possibile confermare la traversata in programma o se i nostri Capogita, con la ben nota astuzia dei fenicotteri, ci orienteranno su una meta alternativa e altrettanto appagante.

La gita è prevista in pullman e le ultime news ce le daranno in Sede Mercoledì nel corso della serata, e per chi proprio non riesce a venire, si potranno avere contattando Flavio, Roberto e Livio via e-mail o telefonica:

flau@tiscali.it – tel. 349.8394759

roberto.fullone@gmail.com

livio.topini@tiscali.it – tel. 348.8564444

Ricordiamo che, come è stato comunicato, le iscrizioni saranno accettate solo entro e non oltre le ore 12 di Venerdì 7 Febbraio

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Ci vediamo Mercoledì.

In barba ad Eolo

Oggi il vento avrebbe voluto farla da padrone.

E da padrone l’ha fatta, a leggere le prime relazioni che appaiono su Gulliver, su molti itinerari ma proprio in Valle di Susa, la valle del vento, l’ha avuta persa alla Punta Gardiol.

Ha provato a intimorirci con qualche “gonfia” minacciosa sin dal mattino e sparando qualche folata specie mentre lasciavamo la punta ma nel complesso non è riuscito quasi a darci fastidio.

E così siamo riusciti a mettere in cassaforte questo gioiellino di anello, su neve bella, su un terreno non semplice e con un percorso di assoluta originalità.

Il tutto grazie sopratutto alla determinazione di Orfeo che quest’estate ha vestito i panni di Pollicino andando a marcare i punti e gli attraversamenti critici.

Ed oggi in discesa il ritrovare tutti quei bollini arancio, in qualcuno, un po’ d’emozione l’ha suscitata, anche in barba ad Eolo.


Traversata.
Che parolone.
Traversata.
Di quelle robe che se rimani in panne a metà, non basta girare i tacchi e tornare indietro?
Già, ma noi siamo tutti ottimisti e non c’è problema.
Si dice che Orfeo abbia dedicato qualche sgambata estiva a lasciare segni rossi a prova di neve, affinchè fosse impossibile per gli altri perdersi.
Indelebile segno di fiducia nei confronti dei compari?

E’ previsto vento, 17 nodi dicono i siti meteo più gettonati.
E allora sequestri mascherine e copriguanti agli amici, e ti prometti che nei saldi farai questo acquisto, che neanche al mare si può contare sempre sul sole, figuriamoci in montagna.

Ci si ritrova al Maffei, attenti a non salire su uno dei tanti pullmann di pistaioli.

Alle 9 sci ai piedi, no, sci in spalla e a piotte su per la stradina.
In merito al quarto d’ora di portage, nulla è stato detto: proprio amanti delle sorprese questi del GSA!

67 personaggi in cerca di vetta salgono, senza vento.
Alla faccia dei gettonati siti meteo.
Un po’ di bosco, un po’ di vallone aperto da salire a zig zag.

La Croce della Gardiol non è come la Madonna dello Zerbion, che quando la vedi non sei neanche a metà gita, qui quando la vedi sei arrivato.
E la vedi.

Il gruppo è un po’ sgranato, ma c’è.
Qualche scatto, qualche abbraccio, via le pelli.
Discesa!

A questo giro, complice forse il largo pendio, i soliti gruppetti di discesa non sono disciplinati, e ognuno scende un po’ “a fatti sua!”, come si dice in piemontese.
Qualche stoico però prova a resistere: è Stefano, con le sue donne.
Qualcuna la perde all’intermedio, quando si ripella, qualcuna la porta fino al tavolino, una fino a casa.

La legge non scritta del GSA prevede che non si dia assalto al tavolino finchè non sono arrivati tutti.
Ma proprio tutti?
Sì.

E nell’attesa, Cecilia, armata di coltello (ma un bastoncino da sci no?) provvede al giuramento di fronte al “popolo GSA” di tutti i nuovi, che fino a quel momento l’avevano scampata.

“Sono orgogliosa e onorata di essere una pupacchiotta”,
“Sono orgoglioso e onorato di essere un pupacchiotto”.
“Sono…”
“Sono felice che tutti siano ora arrivati e possiamo finalmente mangiare le acciughe al verde!”

Randagia, che consiglia ai “nuovi” di venire con una barzelletta pronta, onde evitare figuracce.


E per finire?

Intanto un benvenuto a Cristina, Andrea, Mario, Sandro e Stefano che hanno iniziato in questa giornata la loro avventura con il GSA. Speriamo che duri a lunghissimo: facciamo anche gite con meno vento, con pendii più aperti anche se raramente con Cecilia meno sparkling.

Però un benvenuto speciale e personale lo dobbiamo a Robert: intanto Mercoledì sera ha dovuto superare l’interrogatorio di Orfeo, in Italslovacco, per convincerlo che era tecnicamente in grado di partecipare alla gita.
Non so chi dei due ha fatto più fatica.
E poi l’occasione di scrivere “Benvenuto” in Slovacco era troppo ghiotta: Vitajte Robert

E poi un grazie ai Capogita Carlo, Guido ed Orfeo innanzi tutto per avere fortemente voluto una Sociale su un percorso così inusuale, poi per averci creduto anche a fronte di previsioni meteo cataclismatiche ed infine per avere gestito per l’intera giornata ben 67 partecipanti che solo per contarli ci volevano quattordici mani!


Ancora un post-scriptum.
Sul pullman al ritorno è stata ritrovata una bellissima giacca The North Face nel classico colore grigio.
Purtroppo è di una taglia leggermente stretta per il presidente e quindi lo stesso la restituirà a chi l’ha dimenticata.
Valore di mercato: 300 Euro
Prezzo di riacquisto: una bôta per le prossime gite!


Fotografie di Walter Actis, Fabio Capecelatro, Marco Centin, Sergio Gaido.