Giovedì 15, Ferragosto.

Giovedì 15, Ferragosto.
Chi di noi era sintonizzato sul TG Regionale di metà giornata, alla lettura dei titoli si è sentito raggelare il sangue: “Due alpinisti piemontesi, Luca Savoja e Carlo Ravetti hanno perso la vita nel Gruppo del Monte Rosa”.
In questi casi è difficile trovare la forza di scrivere qualcosa.
Non molto tempo fa’, quando ci aveva lasciati Ugo, ci era riuscito Marco, oggi l’ha fatto Orfeo.


Luca ci ha lasciato con Carlo.

Ho avuto la Fortuna di conoscerlo parecchi anni fa’ tramite il suo inseparabile amico, di tante gite con gli sci e di arrampicate, Alberto Chiesa.
Ormai Alberto si è dato alle corse in montagna di lunga distanza e Luca così ha trovato in Carlo Ravetti il partner ideale per l’estate, un uomo di grandi capacità tecniche in alta montagna e facente parte del Club dei 4000.

Però d’inverno ci si ritrovava sempre e fino a tarda primavera.
La prima parte della stagione di meno, poi via via sempre di più quasi ogni fine settimana per fare gite con gli sci e a volte, quando si liberava dagli impegni dell’Università, anche infrasettimanali.

Sul ripido non aveva eguali, dove lui passava senza problemi tu dovevi pensarci due volte e tirare un bel sospiro.
Nei passaggi più esposti, se era lui davanti, non si tirava mai indietro, infondendoti fiducia, calma e serenità.

Era ed è stato il compagno ideale, assieme ad altri amici di pari livello, per la riuscita di gite complesse e a volte ostiche.
Quando si finivano entrambi si era sorridenti e soddisfatti, complici.
Io dicevo “Luca è sempre un piacere fare le gite con te” e lui mi rispondeva “Eh no, il piacere è tutto mio Orfi”.

Non era uno che se la tirava.
Si presentava sempre con quel suo orribile pile verde pistacchio, talmente scolorito dal sole di innumerevoli gite che per vedere il colore originale dovevi alzargli le braccia!
Alla mia offerta di fare una colletta tra di noi lui sdegnosamente diceva:”Orfi, grazie ma ci sono affezionato, a casa ne ho l’armadio pieno di nuovi e di marca, ma a me piace questo, come i vecchi amici”.

Quando abbiamo fatto la Nord della Ciamarella, arrivati alla meta vedendo che lui e Popi si preparano per la discesa e avendo visto la neve non proprio delle più semplici, dico loro:”Ma siete sicuri?”.
Popi determinato mi dice:”Se muoio dite che sono morto felice!!”.
Io e Robi siamo scesi per la normale e, fatto il giro sulla Piccola Ciamarella, ci siamo riuniti tutti e quattro felici in una magnifica giornata piena di emozioni e ci siamo abbracciati: era l’ultima volta.

Ecco, così ti ricorderò per sempre nel mio cuore.
Grande Luca.

Orfeo