Quando la Signora Sfortuna
viene invece superata

1° Settembre, le ferie sono finite.
Accendo il pc e mi collego al sito “Ultra Trail du Mont Blanc”.
Scorro la classifica:
1° : Xavier Thevenard con 20h, 31.
235°: Alberto Chiesa, CAI UGET, 33h,09,34 !!!!

Grande!

L’UGET ha sconfitto la SIGNORA SFORTUNA!!!


Drin….drin….: pronto Alberto?
Ciao sono Guido Mamini, ti disturbo?
No no, ciao come vanno le tue ultra?
Benino grazie, ma dimmi di te.
Ho letto dell’ UTMB sei arrivato 235°… sei un mito!
Complimenti!
Dai raccontami!


Ed ecco a lasciarci andare in un diluvio di parole, commenti, sensazioni, di sogni raggiunti e ancora da raggiungere e con la simpatica affermazione di Alberto:
” L’ Utmb la si fa solo una volta nella vita, troppo dura!”

E allora, cari soci GSA, sempre piu‘ si sta estendendo questa “malattia endemica” appartenente al ceppo “Montagna”: l’ultratrail!

Il nostro caro amico e sci-alpinista di rango, Alberto Chiesa, ha portato a termine un’impresa davvero di gran rispetto nel panorama delle UTRATRAIL.

Una gara di ben 168 km e 9600 mt di disl +, in poco piu di 33 ore (questo è l’UTMB) che vuol dire correre ad una media oraria di 5,09 km/h (compreso di dislivello), un valore che a stento il corridore della domenica riesce a tenere su 10-12 km al parco della Pellerina.

Tenete conto che gli iscritti erano oltre 2500 ma arrivati al fondo e quindi degni della parola finischer solo 1685!

In questa stagione oramai alla conclusione, Alberto ed Io abbiamo partecipato a quasi le stesse Ultra anche se io son il “tabascione” dei due e tra le tante, l’UTMB rimane per me il futuro sogno che per ora la SIGNORA SFORTUNA mi ha posticipato, ma speriamo…

La nostra telefonata continua a lungo in un susseguirsi di dati tecnici, commenti, tipo di scarpe usate sensazioni, fortune e sfortune e lo ringrazio per aver dato una bella stecca con la sua capacita’ alla SIGNORA SFORTUNA!


Ma parliamo di questa “malattia” del ceppo virale “ Montagna”, che sta contagiando il GSA.
Già da svariati anni alcuni di noi come ad esempio Orfeo, per le più corte ma piu alpine, Andrea, Tea, il sottoscritto siamo stati contagiati e la cura consiste in allenamenti lunghi, lunghissimi, ripetute in salita, sedute di stretching, alimentazione equilibrata con aumento di carboidrati e maltodestrine in previsione di gare molto lunghe ed impegnative.

Perché?

Cerco di dare la mia interpretazione: in fondo è sempre la montagna che ci chiama!
Lo scialpinismo ci ha fatto conoscere gli spazi ampi nella veste invernale.
Ci ha abituato a sentirci a nostro agio in mezzo ai monti su quote anche elevate.
Ci consente oggi di fare i runners in estate in un ambiente stra-conosciuto che sentiamo nostro senza timori anche quando la natura cambia.
E questo è un aspetto da non sottovalutare.

Più volte ho visto materiale inadeguato o timori da parte di chi, runner anche di livello ma proveniente dalla corsa su strada, si trova improvvisamente in condizioni di brutto tempo su sentieri di montagna durante il trail.

Perché partecipare ad un ULTRATRAIL?
Perchè correre in montagna?
Che senso ha?
Oguno di noi può dare la risposta che più sente propria.
Ognuno puo’ cercare le proprie motivazioni, le piu intime, quelle che si confessano solo a se stessi.

Un “grande” dell’ambiente, caposcuola della passata generazione di Ultratrailler, Marco Olmo, diceva di correre perché si sentiva un vinto nella vita e cercava un riscatto.
KILIAN Jorned Burgada, mito della new generation di traillers, dice chiaramente nel suo libro “Correre o Morire” che corre solo per vincere. Per la cronaca, il ragazzo poche settimane fa è salito e sceso di corsa dal Cervino in 2h 53 !
Dunque, chi più ne ha più ne metta!

Ma noi Ugettini da 4 o 5,06 km/h su e giu per le montagne, perche?
Dò la mia di risposta e poi ognuno puo’ aggiungere la propria.
Per le magiche e diverse sensazioni che riesci a vivere con questa disciplina sempre grazie alla MONTAGNA!
Queste sensazioni credo poterle identificare in due diversi livelli:

Il primo lo scopri in te stesso.
Arriva un giorno in cui capisci, allenandoti, nemmeno chissà quanto, che non è vero che dopo esser salito su la Dormillouse ti sei stancato e torni a casa contento.
Capita che qualcuno ti faccia provare e scopri che sei perfettamente in grado, dopo quella salita, di ripartire subito per un’altra vetta (ovvio in estate) e poi ancora…
Scopri improvvisamente che gli orizzonti sono infiniti o meglio sono finiti solo quando non ti segue più la testa, non il tuo fisico.

Scopri quella sconvolgente sensazione che è la “RESILIENZA” come spiega Trabucchi nei suoi testi.
In soldoni: per lunghissime distanze a piedi come il GRAN TRAIL VALDIGNE, la Cro MGNON, l’UTMB, tutte gare di 100 Km ed oltre su sentieri e con tempi massimi tra le 30 e le 40 ore, il 50% delle possibilità di concludere il percorso e’ dovuto all’allenamento, all’endurance (allenarsi a stare sulle gambe alla propria velocita’ per moltissime ore), il restante 50% è solo grazie alla “testa”, alla volontà.

Scopri che con l’innalzamento delle endorfine davvero galleggi in uno stato mentale di felicita’, di abbandono e non pensi più a nulla e cerchi solo di arrivare.
Chiedete ad un runner a cosa abbia pensato in 20 e piu’ ore di gara: poche, pochissime cose e tutte essenziali per poter arrivare.
Per il resto per molte ore la mente era libera, libera…
Chiedete a chiunque abbia concluso una 100 km in montagna che sensazioni ha provato alle tre di notte alla luce della frontale su quel sentiero ripido vedendo altri compagni di avventura laggiu davanti a lui e altri dietro?
Vi darà una risposta di positività non di sofferenza!
Ecco perché all’arrivo, tra il primo e l’ultimo concorrente di un trail, c’è la differenza tecnica e di capacita’ ma le sensazioni sono assolutamente le medesime.
E questo è davvero bello!!

Il secondo livello invece te lo offre la Montagna.
Ho avuto la fortuna di concludere ultra su asfalto (To-St Vincent, Passatore) ma è tutta un’altra cosa: è più corsa, sei sempre nel mondo, diciamo piu domestico.
E’ più competizione, conta di più il risultato.
Le ultra sui monti ti riportano alle tue montagne, ai tuoi odori e ai tuoi colori.
Puoi permetterti di percorrere un tracciato lunghissimo con punti di ristoro e assistenza se ed in quanto necessaria. Sentiero tracciato con balisage (paline con fettucce catarifrangenti ) generalmente ogni 100-200 metri di giorno e di notte.
E questo non è poco.
Certo devi avere un ritmo non escursionistico ma ce la si puo’ fare con l’allenamento.
Purtroppo oggi con il notevole incremento di iscritti a queste manifestazioni, le ultra impongono dei cancelletti orari e cioè si deve passare ad un certo k/metraggio entro una certa ora e sovente i tempi sono molto stretti quindi si necessita di velocità di crociera a volte alta.

Mentre stiamo leggendo queste righe è in pieno svolgimento il TOR DES GEANTS (vi partecipano Gianni Savoia e Francesco Zucconi – Cuore sportivo).
Ecco la sublimazione alla massima potenza di tutti e due i miei pensieri e ragioni del perchè correre in montagna e partecipare ad un trail.
Anzi forse il Tor D.G. è più ancora la vera sublimazione estiva della nostra formazione e provenienza quali membri del GSA (vedi RAID).

Forse, e dico forse perchè non vi ho mai partecipato, al Tor si può impostare il “viaggio” con se stessi intervenendo più che altro sul fattore sonno che sulla velocità e cancelletti.
All’UTMB come ad altre grandi corse ultra si deve per forza correre in moltissimi tratti pena l’esclusione dai cancelletti.
Forse al Tor si può gestire diversamente l’andatura, ma su questo argomento e altro ci informeranno i fortunati che lo concluderanno.

Nel lontano 2008 concludevo un articoletto sulla mia Cro Magnon, pubblicato allora sul cartaceo CAI UGET NOTIZIE, scrivendo che se qualcuno si sentiva contagiato dai miei racconti poteva contattarmi alla mia e-mail…
Ho notato con piacere che la contaminazione è avvenuta!!!!!!!!


Dunque un grande ” BRAVO’ ” alla francese per Alberto che ha saputo certamente coniugare esperienza, resilienza, fisicità e fortuna, una combinazione direi perfetta.

E … aspettando di dare una bella stecca alla SIGNORA SFORTUNA nel 2014, pensiamo alla neve!!!!!!!!!!!!!!

guido m.