Attenzione: Rinviato il Colmet

Mentre i “patarass ad mars” imbiancavano le strade cittadine, la neve è caduta copiosa sulle nostre montagne, ma il rialzo termico che l’ha accompagnata l’ha quasi ovunque umidificata fin oltre i 2000 metri.

In compenso più in alto ha soffiato un vento impetuoso.

Risultato?

Una situazione generalizzata di elevato pericolo che ha portato Meteo France ad esporre in molte zone addirittura il Livello di pericolo 5, una situazione non molto usuale.

Nel frattempo il tempo si mantiene instabile e le premesse per il week end non promettono niente di buono.

In queste condizioni è stato giocoforza, da parte dei Capogita, prendere la decisione di

Rinviare a data da destinarsi la Gita Sociale

in programma per Domenica 24 Marzo 2013

al Mont Colmet.

Il Calendario è piuttosto fitto ma faremo il possibile per recuperare la Gita Sociale.

Stante ciò informiamo i soci che non sussistendo la serata di iscrizioni alla gita,

Mercoledì 20 Marzo

La Sede non sarà aperta.

Ci scusiamo per disguidi ed inconvenienti che possono venire causati da questa decisione certi che comprenderete le ragioni che l’hanno motivata.

Guido, Lorenzo, Luca, Maurizio


In attesa dei prossimi appuntamenti accompagnamo questo annuncio con un grande augurio a tutti i Papà.
A presto.

Fate quello che volete, ma fatelo!

Desideravo salutare tutto il GSA e gli amici che mi hanno seguito via blog/facebook nella corsa di 250km nel Deserto dell’Atacama (Atacama Crossing 2013).

Ho voluto, e spero sia stato per voi così, non dare una dimostrazione di quanto sono bravo, piuttosto farvi sentire cosa provo e le radici da cui vengo.

Le radici sono nel Gruppo, nel calore e nell’amicizia che mi avete dimostrato e che sento ogni volta che ci rivediamo.
Per fare queste gare, l’esperienza dello sci alpinismo è stata la più formativa in assoluto, per le ore e i giorni passati in montagna, per gli imprevisti, il freddo e il caldo sopportati sulle nostre montagne.

Ora il tempo è più limitato, famiglia e lavoro sono al centro e rimane la sera/notte per correre, per questo non mi faccio più tanto vedere.

Il risultato è frutto di un anno folle, lavoro + 418 ore di corsa in 365 giorni sono più di un’ora al giorno, 4500km nell’anno (Marco Olmo che è in pensione corre 4.000km/anno), e di tanta pazienza famigliare di moglie e bimbe a cui sono grato.

Ma soprattutto volevo dirvi una cosa, che già sapete.
Siamo nani sulle spalle di giganti, abbiamo bisogno di esempi.
Io non cerco i Kilian, i Baldini, sono troppo distanti da me, come se un borghese volesse confrontarsi a un Re.

Cerco persone che siano come me, vicine, esempi a cui tendere cercando di raggiungerli.

E nel GSA ce n’è uno che mi ha affascinato dal primo momento che ho conosciuto, con la sua aria particolare, il suo nome, la sua voglia di comunicare e di trasmettere agli altri.

Ci sono tante persone forti come atleti e scalatori, ma pochissimi sono in grado di trasmettere dei sentimenti, semplicemente muovendosi come gatti in una montagna.

Non mi ha mai dato una spiegazione o mai descritto un metodo, ma credo che sia lui che mi ha insegnato più di tutti gli altri, come gli animali adulti insegnano ai cuccioli.

Con lui non ho dormito la notte prima di affrontare lo Charbonel (la Carbonella la chiamavamo!), ho fatto la Pierra Menta e il Mezzalama, sono passato sulle macerie di una valanga (tanto ci è già passata davanti!, mi disse).

Ha dentro un fuoco che non si spegne, ho cercato di rubargliene un po’, come tutti voi cercate di fare quando andate in gita con lui.

Un saluto e… fate quello che volete, ma FATELO!

andrea

Dal Tirolo al Preit di Canosio

Deciso con grande dispiacere l’annullamento del Raduno in Tirolo programmato da venerdì 8 a martedì 12 marzo a causa di un quadro meteo non favorevole, nelle frequenti consultazioni di questi giorni si poteva notare, con una punta di sofferenza, che la bassa pressione estesa su buona parte dell’Europa meridionale avrebbe risparmiato il basso Piemonte.

Decidevamo così, anche per favorire chi aveva preso le ferie ed entra entrato nell’ottica di passare qualche giornata sugli sci, di proporre una vacanza “alternativa” all’Austria ma con i medesimi requisiti, avvalorata da un mangiare sicuramente più “conforme” alle nostre abitudini, dalla vicinanza, dal risparmio economico.

La Val Maira, meta nota anche perché appena reduci la settimana precedente dal bellissimo weekend, si presentava con tutti i requisiti e, in quattro e quatt’otto, abbiamo prenotato per un congruo numero di persone presso la locanda “Lou Lindal” che ci aveva già trattato bene lasciandoci un piacevole ricordo.

La ventina di iscritti si è purtroppo man mano assottigliata fino a rimanere in cinque superstiti.

Poiché veniva previsto bello da Domenica a Lunedì abbiamo deciso per un solo pernottamento, limando così i costi al massimo e “sfruttando” al meglio le condizioni.


Domenica mattina a causa del lungo viaggio, dei caffè prolungati, delle seconde e terze colazioni, la partenza non avveniva prima delle 9,45.

Reperita la nostra guida locale di provata e nota fama in quel di Stroppo all’alba delle 9,45 partiamo da Saretto per dirigerci attraverso gli ampi e dolci pendii assolati al Colle Sautron che raggiungiamo dopo un paio di ore abbondanti di salita; l’intraprendenza di Enrico ci porta fino in cima al monte Viraysse slalomando tra le aree innevate di una spelacchiato e ventilato lato ovest del monte (quello che guarda verso la valle dell’Ubayette).

La discesa degli oltre 1300 metri è su neve spettacolare, specie nella parte alta dove, imboccato con grande prudenza e “leggerezza” un ripido canalone, proviamo anche un po’ di ripido…

Il pomeriggio trascorre poi tra eventi “mondani” (abbiamo assistito ad una premiazione di una gara di sci per ragazzi organizzata dal comune di Canosio), Patrizia ed Eugenio ci raggiungono a Campobase dove birra e torta suggellano la chiusura della bella sciata domenicale.

E poi, nella locanda, letture, docce, relax fino alle 19,30 dove non veniamo certo delusi dall’ottima ed abbondante cena.


Lunedì, anche per non spostarci in auto data l’abbondanza di itinerari in zona abbiamo proseguito dal Preit verso monte fino a quota 1661 dove, svoltando a sinistra, ci si arrampica verso le grange Colausa (mentre dritti si percorrerebbe la strada che l’anno scorso facemmo per il Bodoira in sociale).
La strada in questa stagione è chiusa al traffico poco dopo Preit per cui, da lì, occorre usare gli sci.
Raggiunte le citate grange, intorno ai 1900 metri, il bosco si dirada e gli ampi ed assolati pendii guardano l’impressionante parete nord di Rocca La Meja.

Il nostro itinerario, che punta alla Quota 2506 vi ci va quasi a sbattere contro per poi sterzare a sinistra e percorrere con facilità l’ampia e panoramicissima cresta che, dal lato est, dà verso la Valletta, un selvaggio ed ampio Vallone dominato dal Monte La Bianca, una cima sci-alpinistica alta intorno ai 2800 metri.

Una traccia di uno sci-alpinista solitario sale proprio di là e, data la spettacolarità del percorso, decidiamo di seguirla.

Scesi di 450 metri di dislivello a nord in neve da favola, ripelliamo ed intercettata la traccia del solitario che incontriamo solo quando raggiungiamo il colle con una temperatura estiva ed uno zoccolo sotto le pelli che ha reso la salita faticosissima.

Al Colle decidiamo di porre fine ai nostri sforzi.

Del resto gli oltre 1500 metri di dislivello percorsi hanno già fiaccato notevolmente tutti noi per cui ci lanciamo in una fantastica discesa che termina in basso sulla comoda stradina.

Una volta raggiunte le auto ci tratteniamo ancora oltre un’ora nella Locanda a reintegrare i tanti liquidi persi e far onore alla simpatica gestrice.

A Torino alle 19 circa dopo una due-giorni con tempo e neve magnifici!


Racconto e Fotografie di Marco Centin

Vietato perdersi

Fino a pochissimo tempo fa l’orientamento durante le gite era affidato all’uso di bussola e altimetro e sopratutto delle curve della cartina IGM.

E così una generazione di Sci Alpinisti è cresciuta ad isoipse ed angoli di declinazione magnetica, affidandosi a rilievi fatti in anni eroici da avventurosi cartografi militari che percorrevano le montagne armati di stadia e teodolite.

E comunque in qualche modo si è sempre tornati a casa!

Oggi tutto è sicuramente più facile, le cartine sono attuali, colorate ed evidenziano con precisione ogni particolare, e poi a cosa servono le cartine se ci ho il GPS?.

Ed allora ecco una serata per conoscere meglio qualcosa di classico e qualcosa di più moderno e marchingenioso.

Senza dimenticare che, se le batterie si esauriscono, saper leggere una carta IGM qualche volta può essere molto utile, se la si ha nello zaino…

Mercoledì 13 Marzo 2013 – Ore 21.30

TOPOGRAFIA ED ORIENTAMENTO

Serata Didattica organizzata in collaborazione con il GFE

A cura di Roberto BIELLI e Lorenzo CERUTTI

Salone UGET della Tesoriera

INGRESSO LIBERO

Raggiungere il nostro salone non è difficile e dovremmo farcela anche senza bussola ed altimetro e quindi, ci vediamo Mercoledì!

Cai Uget