Vaccia, anzi Cavias, anzi quasi!

Ormai da anni nella realizzazione delle gite sociali siamo abituati e costretti ad una certa flessibilità nelle decisioni dell’ultimo minuto.

Così ieri, come canne al vento (e oggi l’espressione è proprio azzeccata), abbiamo preferito piegarci al meteo e dirigerci in zone che garantissero sicurezza.

Inizia così la seconda gita sociale della stagione…
Una levataccia quasi da gita primaverile ci porta al punto d’incontro alle 6 di domenica mattina.

Facce assonnate vecchie e nuove rispondono all’appello con versi per lo più poco umani ma ci passiamo sopra e con una puntualità quasi sbalorditiva alle 6 e 7 minuti il pullman parte con i 39 partecipanti.
Lungo il viaggio qualcuno decide di portarsi avanti con il lavoro e a Caraglio ha già addosso gli scarponi: speriamo che a Vinadio non calzi anche gli sci!

Raggiungiamo senza intoppi il parcheggio che i capogita hanno riservato appositamente per l’autobus ed iniziamo a prepararci.
Tutti in fila più o meno ordinata facciamo controllare da Walter il funzionamento dell’Artva.
Qualcuno si defila con la scusa di bisognini impellenti e viene rincorso perché al controllo non si scappa!
Attraversiamo il paese e raggiungiamo la pista di fondo che i capogita hanno fatto appositamente tirare a lucido.
Pronti. Si parte.

Ad uno ad uno tutti partono… meno uno: la new entry Corrado.
Problemi? No, deve mettere le pelli e scoprire come usare tutta l’attrezzatura nuova fiammante!
Improvviso il Bignami dello scialpinista e dopo qualche minuto rincorriamo il gruppo.
Ricompattamento poco dopo aver lasciato il Pian della Regina all’inizio del vallone del Costis nei pressi di un magnifico granaio esempio di architettura alpina che i capogita hanno fatto appositamente sistemare nel punto scelto.

Si sale ora compatti lungo la mulattiera che si inoltra nel bosco (l’ho già detto chi l’ha fatta costruire?) fino alle Grange Costis: il panorama sulle cime è spettacolare, su tutte le creste tira vento fortissimo e la decisione di rinunciare alla Colletta Bernarda per il pericolo di slavine viene spontanea.
Si devia verso la Testa del Cavias dove la salita sembra più protetta dal vento e più sicura.

Cinque baldi giovini (diaciamolo, così sono contenti) battono traccia: si alternano Lorenzo, Guido, Franco, Mauro e Marco.
Sarà che Marco da oggi c’ha l’impianto (Mono! Neanche stereo… che ragno!) ma in men che non si dica siamo al colletto.
Nelle retrovie intanto scriviamo l’appendice al Bignami sull’esecuzione gucce e ne notiamo immediatamente gli ottimi risultati.

In un ambiente patagonico osserviamo il pendio che dovremmo salire e nessuno si lamenta quando si decide di abbandonare l’idea e tornare indietro: troppo carico e troppo sferzato dal vento.
Il reality sul recupero di scialpinisti sotto una slavina lo lasciamo ad un’altra occasione…

Inizia la discesa in gruppi per non sovraccaricare i pendii.
Ecco il grande dilemma: neve intonsa della consistenza della plastilina o pendio tritato?
Qualunque sia la scelta il risultato non cambia molto … il gruppetto di chiusura, da intenditore, scende lentamente e si gode ogni centimetro del pendio fino alle grange.

Ora giù lungo la strada che si rivela inaspettatamente divertente, qualche entusiasta cerca pure di guadare il torrente per fare un po’ di sci d’acqua ma ne rimane deluso.
Quando finalmente raggiungiamo la pista da fondo, quella fatta appositamente ecc…, ci sentiamo grandi sciatori e ci sembra pure d’aver fatto una bella gita su ottima neve.

Al pullman solito banchetto: specialità salate si mischiano con panettoni per l’impazienza di alcuni ma fa lo stesso… pur essendo giovani (dentro) non siamo choosy!
Si riparte e fra offerte di vari gadgets (gilets, ciondoli, dvd, ecc…) e distribuzione di caffè ed alcolici in notevoli quantità raggiungiamo il parcheggio di Torino senza patire neppure tanto la lunghezza del viaggio.

Nel frattempo quasi tutti si sono già prenotati per la prossima gita perché la neve non sarà stata un granché ma la compagnia ha ampiamente ovviato all’inconveniente.

Stefano


Fotografie di Walter Actis e Guido Bolla.

Fa brutto in Val d’Aosta?
E noi andiamo al sole!

Le indicazioni dei siti meteo fanno prevedere per Domenica una giornata perturbata in Valle d’Aosta dove avevamo programmato la nostra gita alla Punta di Chaligne.
E noi ci spaventiamo per questo?
Un clic sull’icona, cambiamo pagina, andiamo su Pietraporzio e troviamo sole a palla!
E allora sfruttiamo i lati positivi della tecnologia e domenica andiamo al sole.

Domenica 16 Dicembre

Monte Vaccia 2472m

Valle Stura – da Pietraporzio 1230m – Disl: 1245m – Diff: MS
Capogita: Lorenzo Cerutti, Stefano Oldino, Walter Actis

Ritrovo h. 6.00 – Mirafiori Motor Village

La salita si svolge inizialmente lungo la comoda pista di fondo del Vallone del Piz fino al Piano della Regina dove svolteremo a sinistra per inoltrarci nel Vallone secondario del Costis che percorreremo completamente fino al suo termine alla Colletta Bernarda dove, con le attuali condizioni, termina l’itinerario sciistico.
Chi non è ancora in riserva potrà risalire a piedi in 15′ alla punta del Monte Vaccia; per gli altri un attimo di riposo, con lo spettacolo del Vallone dei Bagni proprio di fronte, prima della bella discesa nel vallone percorso in salita.

La neve è già bella e abbastanza abbondante al momento (la gita è stata testata ieri) ma dato che, da questo punto di vista, non siamo parsimoniosi abbiamo prenotato una ventina di centimetri di neve nuova nei prossimi giorni in modo da farci trovare un candido paesaggio invernale nel sole di Domenica!

A Pietraporzio andremo in pullman e ci sono ancora numerosi posti disponibili.
Per incentivare anche i più restii abbiamo programmato anche un rialzo della temperatura per non battere le brocchette come nelle ultime settimane e quindi, se non l’avete ancora fatto, non vi resta che scrivere o chiamare Lorenzo, Stefano o Walter, tassativamente non oltre Venerdì pomeriggio:

lorenzocerutti@yahoo.it – tel. 335.7206636

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

walter.moto@tiscali.it – tel. 347.0331434

A Domenica!

Un serata SKIALPER …
… verso la Chaligne

Per un appuntamento speciale, un annuncio a due voci!

Una serata in cui un gruppo di professionisti ci mostrerà qualche aspetto noto e sopratutto qualche altro che conosciamo meno del nostro sport.

Ski touring, test sui materiali, ski racing, e la scoperta, per qualcuno, che a due passi da noi, alle porte del Canavese, viene pubblicata l’unica rivista italiana di Sci Alpinismo.

Mercoledì 12 Dicembre 2012 – Ore 21.30

Lo Ski team di Mulatero Editore presenta:

SKIALPER

La Rivista dello Sci Alpinismo

Salone UGET della Tesoriera

INGRESSO LIBERO

La presentazione sarà condotta dal ViceDirettore Claudio Primavesi con gli interventi di Umberto Isman, Sebastiano Salvetti e Guido Valota che saranno lieti, nel corso della serata di rispondere a domande e curiosità.


In coda e a margine della serata ci saranno anche le iscrizioni per la seconda Gita Sociale della nostra stagione.
Quest’anno l’innevamento, almeno per ora, non si è fatto attendere ed allora approfittiamone!

Mercoledì 12 Dicembre

Iscrizioni alla Gita Sociale del 16 Dicembre 2012

Punta Chaligne 2608m

Valle del Gran San Bernardo (Valle d’Aosta)
da Buthier 1319m – Disl: 1289m – Diff: MS
Capogita: Lorenzo Cerutti, Stefano Oldino, Walter Actis

La Punta Chaligne è posta sulla dorsale che staccandosi in direzione orientale dal Mont Fallere separa l’alta Valle del Gran San Bernardo da quella principale d’Aosta sulla quale offre una splendida vista.

Si tratta di un classico itinerario dello Sci Alpinismo invernale, che non presenta difficoltà di rilievo e si svolge in una zona di solito favorita dalle situazioni nivologiche d’inizio stagione.

Per raggiungere Buthier è purtroppo utilizzabile solamente il pullman piccolo da 40 posti ma saranno comunque, eventualmente, organizzate auto al seguito per consentire anche una partecipazione più ampia.

I Capogita stanno ispezionando e tenendo sotto stretto controllo l’itinerario e le ultime news ce le daranno in Sede Mercoledì sera, e per chi proprio non riesce a venire, via e-mail o telefonica:

lorenzocerutti@yahoo.it – tel. 335.7206636

oldino@gmx.de – tel. 349.3291040

walter.moto@tiscali.it – tel. 347.0331434

A Mercoledì.

Clot della Soma: un buon inizio.

La stagione 2012-2013 è iniziata.
Sarebbe difficile classificare la traversata di oggi del Clot della Soma fra le grandi imprese, ed infatti non lo è stata.

Ma intanto, fra iscritti ed aggregati, eravamo più di sessanta sia alla partenza che (sorprendentemente secondo qualcuno) all’arrivo.

Ci spiace per Diego che, alla prima gita con noi, ha avuto qualche problema poco dopo la partenza e non ha completato la traversata: lo aspettiamo in tante altre occasioni, quest’anno e negli anni a venire.

Fare il capogita con sessanta persone non è proprio cosa da poco: provare per credere.
E quindi per una volta iniziamo con il ringraziamento agli amici che oggi hanno dedicato la giornata a fare divertire noi: Bruno, Marco e Tea.
Bravissimi e grazie!!!


Giornata ventosa oggi, e pure fredda.
Ma dopo il primo impatto un po’ brusco all’uscita dal calduccio del pullman, una volta incamminati sulla bella traccia che Sergio, Livio e Marco ci hanno regalato costeggiando le piste, peraltro chiuse e solo grossolanamente battute, e facendoci sembrare l’ambiente quasi alpestre, il disturbo del vento e del freddo sono stati veramente minimi.

Questo almeno fino alla seconda sosta al limitare del bosco, trascorsa, come la prima, fra scherzi ed ilarità da ragazzini (come siamo) per la neve che scossa da qualche raffica cadeva dai rami degli alberi centrando inesorabilmente i colletti di chi stava sotto o per una “gucia” poco riuscita nella neve alta.

Sopra in verità il vento si è fatto più forte e ci ha spinti prima ad imbacuccarci un po’ tutti nelle giacche a vento e poi a seguire i prudenti consigli del Guardiaparco lasciando ad un’altra occasione la salita al Morefreddo e ripiegando sui più modesti, e meno spazzati dal vento, 2417 metri del Clot della Soma.

Completati i preparativi in una conca un po’ riparata appena sotto la punta, inizia la discesa sul versante Nord diretta su Pragelato; sfruttiamo poco, e forse a torto, i vecchi pistoni e, grazie alla bella neve, fra qualche ampia radura e qualche tratto più obbligato raggiungiamo abbastanza brillantemente la pista di fondo e il pullman che è venuto ad aspettarci.

Tavolino sottovento, al riparo del pullman, con l’usuale varietà di salumi, formaggi ed acciughe accompagnati da frittate e pizzette e, guarda te, da abbondanti libagioni.
Una citazione a parte è dovuta alla torta, a cui ormai ci ha viziati Marco, questa volta ricamata niente meno che con il nuovo logo del GSA!

Ed una festa semplice ed improvvisata di Buon Compleanno che mi ha fatto passare uno degli anniversari più belli.
Grazie, grazie, grazie a tutti!

E festa e libagioni, accompagnati da qualche coretto magistralmente diretto da Ceci e dal caffè che deliziosamente Lucia e Stefano ci hanno portato, pur essendo loro in auto, sono proseguiti sul pullman lasciando appena il tempo, ormai in periferia di Torino, per gli annunci ed i saluti di rito.

La stagione è partita bene, adesso contiamo di farla proseguire anche meglio!


Fotografie di Walter Actis, Marco Barbi, Guido Bolla e Marco Centin

Cai Uget